Il 25 luglio visto da Forlì
L'ordine del giorno che, nella tarda serata del 1943, sfiduciò Mussolini, letto in piazza Saffi. Cosa accadde in quelle ore concitate?
L'ordine del giorno che, nella tarda serata del 1943, sfiduciò Mussolini, letto in piazza Saffi. Cosa accadde in quelle ore concitate?
Le due chiese gemelle con campanile a cupola verderamata, sono unite da un passaggio sotterraneo che attraversa la stretta ma trafficata via Maroncelli, già strada dei Cavalieri
Tipografi, editori, mecenati: storie e imprenditori di cui essere orgogliosi e da ricordare, all'ombra dell'Hotel della Città.
Gli storici Gabriele Zelli e Marco Viroli hanno scritto una lettera al regista bolognese, quasi 82enne
Il sottufficiale in congedo Marcello Scarpellini, l’ultimo residente nell’ex Monastero della Ripa, rievoca il coraggio di centinaia di operaie forlivesi, che il 27 e 28 marzo 1944, subito dopo la morte di 5 giovani renitenti alla leva messi al muro nel cortile posteriore della caserma, si astennero dal lavoro riuscendo ad evitare la fucilazione di altri 10 disertori
Nel 1359, la caduta di Francesco II Ordelaffi e la fine del suo dominio: un "giorno dell'indipendenza" al contrario.
Un affresco corale di un momento storico cruciale per l’Italia e l’Europa. Storie e personaggi in carne e ossa, ma narrati in modo vivace per portare il lettore sulla scena
Dalle finestre del suo alloggio, il sottufficiale in congedo, classe 1942, ha una vista privilegiata del gigante addormentato, la più grande area dismessa nel centro storico di Forlì: “Mi auguro che si possa presto intervenire per restituirla all’uso collettivo”
"Sarebbe di importanza strategica, un formidabile strumento di crescita economica per tutto il territorio romagnolo", afferma Bongiorno
10 giugno 1940: il "vinceremo" risuona in piazza Saffi. Cosa accadde quel giorno? E cos'altro riempiva le piazze?
Dal Popolo di Romagna del 4 febbraio 1933: “Con la massima regolarità e disciplina si sono compiuti il trasloco e la sistematizzazione delle scuole della città, nel nuovo e grandioso edificio scolastico rionale intitolato a Rosa Maltoni in Mussolini sul viale Benito Mussolini”. Il 10 aprile 1945 la scuola viene dedicata ad Edmondo De Amicis.
La prima settimana di giugno del 1857, i forlivesi videro una curiosa struttura. Di cosa si trattava? Che cosa doveva accadere?
Volge al termine un difficile anno scolastico. Inizia la stagione degli esami: ecco cosa offriva l'istruzione a Forlì un secolo fa.
Dove sono finiti i leoni in sasso bianco che per oltre un secolo, dal 1825 al 1927, hanno ruggito a Porta Cotogni? Quel che è certo è che l’antica Strada Petrosa, poi divenuta Borgo Pio, Corso Vittorio Emanuele, Ettore Muti e della Costituente, fino all’attuale Corso della Repubblica, rimane il “dominus” degli accessi all’urbe
I bombardieri americani apparvero alle 9.45, accanendosi sull’area ricompresa fra il “Ponte del Vapore” in via Ravegnana e l’abitato di Viale Vittorio Veneto
Il sindaco Gian Luca Zattini ha dedicato un momento di suffragio in memoria del valoroso ufficiale
L'impegno del comandante del 2° Corpo d’Armata Polacco durante la seconda guerra mondiale du determinante per la liberazione del comune bidentino
“Chi può metta, chi non può prenda”. Ci volevano un forlivese devoto a San Giuseppe Moscati e l’emergenza Coronavirus per riportare alla luce la funzione caritativa della Chiesina del Miracolo, svolta soprattutto nel periodo dal 2011 al 2014 in cui è stata custodita ed officiata da mons. Livio Lombardi
Callimaco: un nome che faceva quasi paura. Il forlivese del Risorgimento cui la storia ha dato il ruolo della "pecora nera". E se invece...?
Mantenere vivo il ricordo del sacrificio dei quattro partigiani Silvio Corbari, Iris Versari, Adriano Casadei e Arturo Spazzoli, appesi il 18 agosto 1944 al lampione di Piazza Saffi posto di fronte a Palazzo Albertini, è assolutamente doveroso, al punto che i pali di tutti i candelabri centrali della piazza, risalenti al 1933, saranno smontati e sostituiti sotto stretta supervisione della Soprintendenza
Tra il 30 aprile e il 1° maggio 1282 si registrò il fatto più clamoroso della storia della città. E i forlivesi dovrebbero ringraziare anche oggi Guido da Montefeltro.
"Lo scritto - illustra lo storico Gabriele Zelli - prende spunto dall'attuale situazione di emergenza sanitaria creata dal diffondersi del virus Covid-19"