" Lontano dalle aule, su un mondo web che ha ritrovato la sua funzione originaria, i protagonisti del mondo scolastico, docenti, studenti e famiglie stanno scrivendo i rapporti in una scuola rivoluzionata"
In un contesto di pandemia sono andata a rispolverare una poesia scritta con cui ho partecipato alla prima edizione premio letterario Nino Santi promosso dal Comune di Meldola
"Dicevamo di loro che non erano in grado di gestire la noia, che erano troppo stimolati, che non erano in grado di sopportare sacrifici, rinunce, difficoltà"
"Abbiamo trovato una modalità personale per vivere tra le pareti di casa la vita portando dentro e vista da fuori la vita di chi è lontano, amici, colleghi, alunni, vicini, malati, medici"
Purtroppo si leggono tante storie di sofferenza, per via della malattia, fisica e mentale. Storie di sofferenza economica e sociale, per via della mancanza di lavoro
"Da qualche mese sto combattendo la mia battaglia personale contro una malattia rara autoimmune e proprio quando iniziavo pian piano a ricominciare a vivere... è arrivato lui... il corona virus"
"Leggo le parole che mio figlio ha trovato per descrivere quello che stiamo vivendo, rimango piacevolmente sorpresa e penso che io, da adulta, da psicoterapeuta, non sarei riuscita a trovare parole più semplici, chiare e dirette"
"È quando arriva la sera che tutto si ferma che tutto diventa reale, sì, perché durante il giorno il tempo per fermarsi a pensare non c’è, sorridere per i miei figli viene prima di tutto"
"Sono uno dei tanti che in questo periodo è sotterrato dai problemi non risolti dal governo, in merito al sostegno economico, mentre gli altri stati erogano quote di sostegno alle famiglie abbastanza importanti"
"La scuola, come pensano purtroppo molti, non si è fermata: i professori e i ragazzi hanno creato un rapporto più stretto di collaborazione e soprattutto di fiducia reciproca"
La scuola e l'affetto ai tempi del Covid-19: in una videopoesia per le famiglie il messaggio delle maestre della Scuola dell’infanzia suore Francescane di Forlì
"Andare per le case ci fa sentire utili, perchè scopriamo il lato umano che nella frenesia scordiamo e anche se si tratta di pochi minuti sono veramente speciali"
"Ogni sera in particolare l’insegnante di italiano racconta una favola della buonanotte ai nostri bambini e questo li calma e li rasserena! La maestra di matematica fa ascoltare una canzone ogni due giorni"
Ho letto della vostra iniziativa ed eccomi a raccontare la mia esperienza personale e il mio vivere questa emergenza sanitaria mondiale. Sono una quarantenne, dipendente di un supermercato,mamma di un bimbo di 3 anni
"Ho sostituito la parola “combattere” con IMPEGNARSI perché ognuno può decidere di fare la sua parte, nel suo piccolo. Decido di non chiamarla “guerra” perché se continuiamo a considerarla tale ci troveremo con l’esercito per strada"
"In pratica, pensiamo di donare per il coronavirus in Italia, ma non pensiamo di donare per i bambini siriani che scappano dalla guerra, o per qualsiasi altro tipo di emergenza umanitaria"
"Fare la spesa, ormai, per me è diventata l' uscita dalle quattro mura di casa che aspetto ogni settimana con gioia. Prima di questo periodo, che sembra ancora un film, fare la spesa era uscire di corsa dal lavoro"
" Ma per fortuna grazie ai Dottori e Infermieri del reparto Pneumologia del Morgagni è guarito riacquistando tutto il fiato perso grazie alle loro cure"
"La nostra casa è improvvisamente mutata: il terrazzo è diventato l'aula di scuola dove studiare e fare i compiti, la mansarda il campo da calcio dove giocare, correre e campeggiare con i sacchi a pelo"
"Babbo oggi compie ottantasette anni. Lo scrivo in lettere perché sono tanti e a leggerli così si intuiscono tutti. Le mie amiche notano che non dico ‘il mio babbo’, ma solo ‘babbo’
Ciao a tutti , scrivo da Forlì, una città tranquilla a due passi dal mare e dalle colline , ho 56 anni e sono nonna di una bimba di 8 mesi e mamma di due splendidi figli che hanno già la loro famiglia