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Martedì, 16 Aprile 2024

Elezioni, "Voto a perdere... o forse no?": il mondo cattolico si interroga sul diritto-dovere di votare

Oltre 400 persone, in gran parte giovani, hanno partecipato ad una serata organizzata all’Auditorium della Cassa dei Risparmi di Forlì, da diverse associazioni del mondo cattolico forlivese, fra cui Azione Cattolica Diocesana, Acli, Agesci, Associazione Papa Giovanni XXIII, l’Associazione Buon Samaritano e la Bottega dell’Orefice. Tema della serata: le prossime elezioni politiche del 4 marzo. Per oltre due ore il giornalista Gaetano Foggetti, capopagina del Corriere Romagna di Forlì, ha condotto la serata molto articolata, fatta di brevi filmati, interviste, relazioni, schede esplicative, testimonianze di esperienze significative sotto il segno della positività e della speranza.

A nome degli organizzatori ha introdotto la serata Edoardo Russo, giovane presidente diocesano di Azione Cattolica, spiegando modalità e motivi che hanno spinto ad organizzare la serata: "L’incontro si può considerare uno dei frutti del biennio pastorale della diocesi avente per tema “Cristiani adulti, cittadini responsabili”, biennio nel quali i laici sono stati più volte spinti ad “uscire”, assumendosi le proprie responsabilità, testimoniando la propria fede vissuta  nel quotidiano alla luce dell’insegnamento della ricca dottrina sociale della Chiesa". In un video Don Erio Castellucci, forlivese di origine, da poco Vescovo di Modena, ha ricordato, citando una espressione di Paolo VI, come "la politica, intesa come la più alta forma di carità" sia una possibilità di impegno concreto per il governo della città dell’uomo. Oltre alla carità intesa come elemosina ed aiuto concreto per i più poveri, peraltro sempre necessaria per sopperire ai bisogni più urgenti, occorra esercitare anche quella che va alla ricerca delle cause della povertà.

Elezioni, il mondo cattolico si interroga sul voto

In un altro video, Mauro Scardovelli, psicoterapeuta, giurista, musicoterapeuta e trainer, in modo a tratti provocatorio, ha ricordato come la nostra Costituzione, una delle più belle al mondo, sia ancora in parte inattuata. I cittadini hanno il diritto di pretendere che essa venga attuata e, in mancanza di questo, hanno la possibilità di ribellarsi, tramite, appunto, il voto. E’ stata poi la volta di due docenti universitari, Maurizio Mussoni e Marco Borraccetti: Mussoni, ricercatore di Economia Politica all'Università di Bologna e docente di Dottrina Sociale della Chiesa, ha ricordato "l’importanza dell’impegno politico; il vuoto che noi lasciamo nell’impegno politico viene riempito da altri con forme di impegno o disimpegno spesso negative. Dialogo e competenze sono le due parole chiave di tale impegno, ricordando l’invito di Papa Francesco, dopo il convegno di Firenze, ad una lettura della Evangelii Gaudium, promulgata già da qualche anno, alla luce di due elementi: inclusione e capacità di incontro e dialogo".

Borraccetti, ricercatore di Diritto dell'Unione europea, Facoltà di Scienze politiche “Roberto Ruffilli” di Forlì, commentando l’espressione del volantino della serata “ci saremo anche dopo il 4 marzo” ha sottolineato che "il voto è una condizione “necessaria ma non sufficiente” per una società democratica che voglia definirsi tale. Ci sono svariati modi di continuare ed esercitare in pieno la propria cittadinanza attiva, sicuramente nelle forme tradizionali dei partiti e dei sindacati, ma anche nelle associazioni e nei movimenti. Ci vuole la voglia di capire e di informarsi, sviluppando il proprio pensiero critico. La rabbia e la protesta, sicuramente necessarie in certi momenti, non possono essere permanenti. Non ci sono soluzioni semplici a problemi complessi; la complessità è un valore aggiunto positivo, ma per capirla e governarla è necessario un lavoro umile, paziente e faticoso".

Fra i due interventi è stato proiettato un video, realizzato da Msac, con interviste per strada a cittadini forlivesi sia giovani che meno giovani, a cui è stato chiesto se andranno a votare, se sia importante e da chi si informano per prepararsi al voto. Sono seguite poi diverse testimonianze di esperienze locali esisitenti oggi: La Casa della pace che dedica accoglienza e integrazione ai giovani immigrati presso il centro aggregativo Mandalà, la Papa Giovanni XXiii  in collaborazione con altre associazioni che propone alla prossima legislatura un Ministero per la pace, Salvagente, un bell’esempio di doposcuola, l’Associazione Culturale don Francesco Ricci del Centro Culturale La Bottega dell’Orefice ed un docente del Centro di Formazione Enaip Forlì-Cesena.
L’intervista a don Franco Appi, responsabile della Pastorale Sociale e direttore  della Scuola di formazione sociale della nostra Diocesi, nonché del settimanale diocesano Il Momento, ha risposto alla domanda sui motivi della scarsa fiducia dei cittadini nei partiti e di cosa questi ultimi dovrebbero fare per riacquistarla. Un breve video sulle modalità concrete di voto, ha concluso la serata. Numerose le domande dei presenti tramite messaggino telefonico ad un numero proiettato sullo schermo; ad alcune hanno risposto in diretta i due relatori.
 

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