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Omicidio Ruffilli, video-intervista al pm: "Messo in ginocchio, come le Br volevano lo Stato"

IL PROCESSO - Roberto Mescolini ricorda i momenti più salienti del processo che portò a 9 ergastoli, nella seconda puntata della video-intervista a ForlìToday

IL PROCESSO - "Abbiamo reso giustizia a quest'uomo messo in ginocchio prima di essere ucciso": in occasione del trentesimo anniversario dell'assassinio di Roberto Ruffilli, parla per la prima volta in una video-intervista il pubblico ministero dell'epoca, Roberto Mescolini.  Forlì per il trentesimo della morte del senatore Dc per mano delle Brigate Rosse vedrà la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il 16 aprile del 1988 venne ucciso nella sua casa di corso Diaz il senatore della Dc Roberto Ruffilli, fu uno degli ultimi omicidi firmati dalle Brigate Rosse per il Partito Comunista Combattente. Mescolini, che all'epoca lavorò sempre nel silenzio e senza rilasciare dichiarazioni pubbliche, rivive quei mesi convulsi, ritornando nella sala della Corte d'Assise del Tribunale di Forlì, davanti alle gabbie che vennero montate apposta per contenere in sicurezza i 12 brigatisti rossi accusati del delitto. Come si svolse il processo? Roberto Mescolini ricorda i momenti più salienti, nella seconda puntata della video-intervista data a ForlìToday.

LA PRIMA PUNTATA - "A Forlì in quest'aula si pose fine al terrorismo, si pose fine alle Br"
LA TERZA PUNTATA - "Forlivesi in massa a testimoniare, non ne potevano più di morte"

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