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Sullo sfondo l'Appennino innevato: la tracimazione della diga di Ridracoli come non l'avete mai vista

Ad ogni tracimazione della diga di Ridracoli scatta la caccia all'immagine. Perchè è un evento di per sè affascinante, che incanta e lascia tanto stupore. ForlìToday, attraverso il videomaker Andrea Bonavita, mostra la cascata lungo il muro di cemento che costituisce il Gigante della Romagna da diverse prospettive. Il lago artificiale gonfiato dalle ultime piogge, circondato dalle vette innevate del Parco delle Foreste Casentinesi, e lo sfogo in un tuffo di 103 metri sul Bidente.

"L'acqua che viene a tracimare, oltre che essere utilizzata per la potabilizzazione, è anche funzionale per la produzione di energie idroelettrica attraverso la centrale "Enel Green Power", che si trova tra la diga e il potabilizzatore di Capaccio - illustra il presidente di Romagna Acque - Società delle Fonti Tonino Bernabè -. L'acqua che finisce nel Bidente e scende verso valle garantisce il ricircolo e il deflusso minimo vitale, quindi favorisce la vita del fiume stesso. Non c'è quindi uno spreco".

L’invaso realizzato tra il 1974 e il 1982, si allunga per quasi 5 chilometri  verso l’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna: "La diga nasce per usi potabili, poi che trattenga anche le piene dei fiumi è una conseguenza - spiega sempre Bernabè -. Ci sono delle condizioni oggettive legate al fatto che l'invaso ha dei limiti di trattenimento legati all'altezza del muro della struttura. Dopo quanto accaduto nel Vajont era stato ipotizzato un progetto che prevedeva di contenere maggiori quantitativi di acqua con un muro ancora più alto e la scelta che è stata fatta è conseguente a quel dibattito che ha coinvolto il territorio. Per cui ereditiamo una situazione che ha una sua storia e sviluppo".

I cambiamenti climatici hanno aperto ad una riflessione: "Quando piove lo fa sempre più intensamente, quindi se ci sono dei limiti di trattenimento l'acqua che non si riesce ad immagazzinare viene restituita all'ambiente. Con più infrastrutture si hanno scorte ulteriori da utilizzare dal sistema. E su questo aspetto si è aperto un ragionamento a livello romagnolo". La prima tracimazione del 2021 è iniziata sabato mattina intorno alle 8: "E' legata a condizioni particolari, con un dicembre molto piovoso e riempirsi per il terzo che mancava rispetto al volume totale di 33 milioni di metri cubi. La tracimazione è stata inoltre favorita dallo scioglimento della neve accelerato dal vento caldo in Appennino. Poi le temperature sono scese nuovamente sotto zero, è tornata la neve e quindi ci sono scorte che speriamo durino il più possibile".

Una situazione che allontana lo spettro della siccità per la stagione estiva in arrivo: "In questo momento stiamo producendo al massimo dalla fonte principale romagnola, rappresentata appunto dalla diga di Ridracoli, per non sprecare nemmeno una goccia e stiamo approfittando dell'abbondanza che si è venuta a creare da questa fase particolare. Poi l'auspicio è quello di aver l'invaso pieno tra marzo ed aprile, condizioni di sicurezza che ci accompagnerà fino all'estate, quando ci attendono ondate di calore ed un aumento dei turisti. Poi quando ci sono condizioni particolari con meno acqua utilizziamo anche delle pompe per prelevarla dal fiume". Al momento non è possibile assistere da vicino allo spettacolo della tracimazione, che da sempre attira visitatori: "La Cooperativa Atlantide si attiene scrupolosamente alle indicazioni che vengono dati nei vari decreti anti-covid".

Testo Giovanni Petrillo

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