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Vortice freddo e confluenza tra correnti in quota: il mix che ha innescato le intense grandinate, l'analisi del meteorologo

Una precipitazione particolarmente intensa, simil effetto neve al suolo, che senza alcun dubbio ha causato danni alle colture, anche se per la stima precisa sarà necessario attendere la prossima settimana

C'è persino chi ha preso il badile e ha cominciato a spalare. Una forte grandinata ha colpito venerdì pomeriggio il Forlivese, soprattutto la zona est di Forlì, Carpinello, Forlimpopoli e Panighina, ricoprendo di bianco le coltivazioni già messe a dura prova dalle violente piogge dei giorni scorsi. Una precipitazione particolarmente intensa, simil effetto neve al suolo, che senza alcun dubbio ha causato danni alle colture, anche se per la stima precisa sarà necessario attendere la prossima settimana. L’ennesimo evento atmosferico avverso conferma come i produttori non abbiano più certezze: un presente difficile e un futuro denso di incognite. Al mattino invece erano state investite da un intenso temporale, accompagnato da chicchi di ghiaccio, anche le aree pesantemente colpite dagli smottamenti di inizio maggio, Modigliana, Dovadola e Predappio. 

VIDEO - La grandinata a Dovadola

VIDEO - L'incredibile grandinata di venerdì pomeriggio

La Protezione Civile dell'Emilia Romagna aveva diramato un'allerta meteo "gialla" per temporali per la giornata di venerdì, estesa anche per quella di sabato. Insomma l'incubo maltempo è tutt'altro che finito. Ma cosa è accaduto in atmosfera da renderla così instabile? Ad analizzare la situazione è Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti): "La presenza di un vortice depressionario in quota, colmo di aria fredda e centrato sul sud della Francia, ha indirizzato sulla nostra regione una saccatura in movimento da sud verso nord instabilizzando sensibilmente l’atmosfera a causa dell’elevato gradiente termico tra il suolo e gli strati superiori".

"Nei bassi strati in prossimità del nostro Appennino si è verificata una confluenza tra una corrente orientale molto umida in entrata dall’Adriatico ed una leggermente più secca in discesa da sud-ovest attraverso i rilievi - prosegue Randi -. Lungo la linea di confluenza si sono attivati moti ascensionali che hanno dato il primo impulso alla formazione di temporali che poi si giovati della presenza dell’aria fredda in quota. Si sono quindi innescate linee temporalesche di tipo multicellulare che hanno seguito il confine tra le due correnti di basso livello, con alcune celle piuttosto intense accompagnate da grandine non di grosse dimensioni ma a tratti abbondante con deposito al suolo. La presenza di temperature molto basse in quota (fino a -23°C a circa 5500 metri) e un livello dello zero termico appena sopra i 2000 metri ha favorito la formazione e la conservazione dei chicchi fino al suolo".

E non arrivano buone notizie per i prossimi giorni, a cominciare da sabato, che si annuncia instabile. Il servizio meteorologico dell'Arpae dell'Emilia Romagna prevede "deboli piogge e rovesci sparsi, più probabili sui rilievi al mattino e in estensione a tutto il settore centro-orientale a partire dal pomeriggio". La Protezione Civile ha diramato una nuova allerta, specificando che "sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali sparsi, localmente anche di forte intensità, che potranno generare allagamenti nelle zone di pianura, localizzati fenomeni franosi su versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili e nuovi innalzamenti dei livelli idrometrici, più significativi nei bacini collinari del settore centro-orientale della regione interessati dalle elevate cumulate di precipitazione dei giorni precedenti. Le criticità idraulica e idrogeologica arancione previste nel forlivese si riferiscono alle numerose vulnerabilità ancora in atto sui territori interessati".

Domenica, informa l'Arpae, vedrà "nuvolosità irregolare, localmente più compatta e associata a deboli piogge e rovesci". La nuova settimana si annuncia instabile. "Nelle giornate di martedì e mercoledì la presenza di un forte minimo barico sul Mar Tirrenico centrale determinerà precipitazioni diffuse anche sul territorio regionale, con probabili accumuli abbondanti sul settore centro-orientale - informa il servizio meteo regionale -. A fine periodo il colmamento e lo spostamento del minimo comporterà anche un graduale esaurimento delle precipitazioni; temperature senza variazioni di rilievo".

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