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Cronaca

Il vicesindaco contro le sale da gioco: "E' allarme gioco d'azzardo"

In questi giorni è stata proposta alla città ed avviata da numerosi cittadini una petizione in relazione alle notizie dell’apertura di una Sala da Gioco in zona Ca' Ossi,che preoccupa i residenti di un quartiere fortemente abitato da famiglie e ragazzi, in un contesto sociale molto aggregativo. “Ebbene, ben venga tale petizione", afferma con forza il vicesindaco di Forlì, Giancarlo Biserna

In questi giorni è stata proposta alla città ed avviata da numerosi cittadini una petizione in relazione alle notizie dell’apertura di una Sala da Gioco in zona Ca' Ossi,che preoccupa i residenti di un quartiere fortemente abitato da famiglie e ragazzi, in un contesto sociale molto aggregativo. “Ebbene, ben venga tale petizione, - afferma con forza il vicesindaco di Forlì, Giancarlo Biserna - che sarà di forte aiuto al nostro Comune per cercare di controllare e contenere il più possibile il “gioco d’azzardo” nelle sue varie forme”.

“Tra l’altro  - continua Biserna - in questi giorni ho potuto constatare il grande interesse a firmarla da parte di tanta gente. Soprattutto attraverso l’impegno diretto e democratico dei cittadini penso si possa modificare anche l’immodificabile. E in effetti siamo di fronte ad una espansione senza precedenti del fenomeno del gioco d'azzardo legale, ma non per questo innocuo. Non si può alzare bandiera bianca dicendo che i Comuni non hanno strumenti veramente efficaci per difendere i cittadini. D'altro canto queste attività sono in forte espansione ed anche il nostro territorio ne è coinvolto, per cui il problema è serissimo e riguarda economia, legalità (il gioco d'azzardo, infatti, è un affare che attiene anche alla criminalità organizzata, perchè interessa il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, incrementa il fenomeno dell'usura, ha insito in sè il fenomeno dell'evasione con le macchinette "fuori rete") e soprattutto welfare, con un numero sempre crescente di persone, giovani e anziani, "malate" di gioco d'azzardo patologico, impoverite, vittime dell’usura”.

Che fare “oltre a ricercare soluzioni locali nei pur importanti luoghi di confronto e coordinamento con il Sert e con le Istituzioni che qui a Forlì stiamo facendo?”, si chiede il vicesindaco. “Bisogna fare pressioni a Roma. In Regione sono in piedi una proposta di legge e progetti Anci e Legautonomie che vanno considerati priorità assolute. Come pure va considerata una priorità l’avvio dell’iter per una  legge di iniziativa popolare che preveda, tra  l'altro, che una quota degli introiti che il gioco d'azzardo porta nelle casse statali venga girata ai Comuni per la copertura dei costi sociali altissimi che si trovano a dover sostenere. Una legge che normi attività di prevenzione e di cura. Una legge che stabilisca un potere di ordinanza per i Comuni su orari apertura sale e distanza dai luoghi frequentati dai minori come scuole e giardini, e che vieti la pubblicità ai giochi”.

“Tutto questo ora non c'è, e come Comuni bisogna arrabattarsi con quel poco che possiamo fare e con una ragionevole certezza di vedersi poi costretti a fare marcia indietro di fronte alle sentenze del Tar. - conclude Biserna - Ora stiamo lavorando su un Regolamento composito del possibile, che metta insieme, tra l’altro, regole e controlli urbanistici a tappeto. Ma, come detto sopra, non basta, se non c’ è la volontà politica nazionale. Lavoriamo per quella2.

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