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La provocazione

Ha un logo, un inno e l'identikit del candidato ideale: è Made in Forlì il primo partito creato con l'intelligenza artificiale

C'è un forlivese dietro la nascita del primo movimento politico con il supporto dell'intelligenza artificiale

Lo definisce "un evento senza precedenti nel panorama politico mondiale". C'è un forlivese dietro la nascita del primo movimento politico con il supporto dell'intelligenza artificiale. Il partito ha un logo con tanto di tricolore sullo sfondo, ma nella realtà non esiste. Infatti, "tra serietà e gioco", "è un invito a riflettere sulla crescente influenza delle tecnologie digitali nella politica e a interrogarci sul futuro del nostro sistema democratico". L'idea è di Massimo Missiroli, conosciuto nell'ambiente della cultura per i suoi libri pop-up. "In collaborazione con il mio assistente, l'intelligenza artificiale Gpt di OpenAI, abbiamo creato qualcosa di mai visto prima - racconta Missiroli -: un movimento politico che fonde la creatività umana con la potenza di calcolo, la memoria e la capacità generativa dell'intelligenza artificiale".

Argomenta il designer e creativo forlivese: "È noto che l'intelligenza artificiale venga utilizzata nelle elezioni, ma spesso questo rimane un segreto ben custodito. Nessun partito ha mai ammesso apertamente il suo uso, temendo le conseguenze". Il progetto "Italia vai Avanti" è nato, racconta Missiroli, "esaminando migliaia di discorsi dei nostri politici, dei padri costituenti. Abbiamo selezionato le parole chiave che rappresentano i veri valori, quelle che hanno fatto vibrare le anime e i cuori degli italiani". Ne è venuto fuori "un tributo alla passione, all'onestà e ai valori che hanno formato la nostra Repubblica".

Probabilmente c'è chi sfrutterà l'intelligenza artificiale in ambito politico, ma "Italia Vai Avanti", sostiene Missiroli, "rimarrà il primo a livello mondiale ad aver adottato questo approccio". Ne è nato un libro, con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, che "vuole essere un campanello d'allarme per gli elettori e una dimostrazione di come le macchine stiano gradualmente entrando nel mondo della politica". L'elaborato, continua lo scrittore, "non è solo una raccolta di idee e strategie politiche; è un manifesto che getta luce su una verità scomoda e nascosta: l'intelligenza artificiale sta plasmando la politica, silenziosamente, dietro le quinte. Con audacia e un pizzico di ironia, questo progetto rivela apertamente cosa possa fare un'intelligenza artificiale". 

Quanto alla scelta del nome, ""Italia vai avanti" evoca progresso e patriottismo, due elementi chiave per attirare un ampio elettore". Il logo, invece, "combina elementi classici e moderni per simboleggiare la fusione di tradizione e innovazione. Deve essere semplice, riconoscibile e utilizzabile su vari supporti". Il movimento politico può vantare persino un inno, slogan e l'identikit del candidato ideale, che deve essere "innovatore visionario", "esperto di politiche sociali", "ambasciatore internazionale" e "attivista locale".  L'esperimento è una sorta di provocazione, che si chiude con una raccomandazione: "Per un'efficace consulenza politica, è fondamentale integrare il supporto dell'intelligenza artificiale con l'esperienza umana, la conoscenza del contesto locale e una solida comprensione delle dinamiche politiche attuali".

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