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Martedì, 30 Aprile 2024
Sindacati

Sicurezza sul lavoro e lotta alla precarietà, sciopero generale di Cgil e Uil: flash mob davanti alla sede della Provincia

L’intento della protesta è di chiedere al governo e al sistema delle imprese di perseguire le azioni necessarie per arrivare a zero morti sul lavoro, per una giusta riforma fiscale e per un nuovo modello di sviluppo e di fare impresa

Flash mob in Piazza Morgagni alle 16 davanti alla sede della Provincia di Forlì-Cesena e sciopero generale di quattro ore in tutti i settori privati, otto per i settori legno, lapidei, cemento e laterizi. Lo hanno annunciato Cgil e Uil per la giornata di giovedì 11 aprile con l’intento di chiedere al governo e al sistema delle imprese di perseguire le azioni necessarie per arrivare a zero morti sul lavoro, per una giusta riforma fiscale e per un nuovo modello di sviluppo e di fare impresa. Questi sono i tre punti su cui i sindacati puntano e sui quali non hanno avuto risposte da Roma .

“Gli incontri con il governo non hanno portato ai risultati sperati - sottolinea Maria Giorgini, segretaria generale Cgil Forlì-Cesena - né sui temi legati alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro né riguardo la lotta alla precarietà: serve un vero cambio di visione complessivo oltre che un deciso cambio di passo. In Italia nei primi due mesi dell’anno abbiamo avuto 200 morti sul lavoro: un dato davvero allarmante. Non si può mettere il profitto davanti alla vita delle persone. Se guardiamo la nostra provincia nel 2023, 13 persone hanno perso la vita sul lavoro mentre sono stati registrati 6.800 infortuni. Riguardo invece alla riforma fiscale, il modello di società che si sta delineando accentua il divario economico tra le famiglie, con la privatizzazione della sanità e un fisco iniquo che grava nell’90% e oltre dei casi su lavoratori dipendenti e pensionati”.

La sede del flashmob è stata scelta per dare una sorta di continuità a quello dello scorso febbraio. “Due mesi fa siamo stati davanti alla Prefettura perché rappresenta il governo – continua Giorgini – mentre questa volta saremo di fronte alla Provincia di Forlì-Cesena con l’auspicio di poter essere ascoltati, perché purtroppo i numeri riguardanti i morti sul lavoro e gli infortuni, ci fanno essere una delle ultime province d’Italia. Invitiamo quindi tutti i lavoratori e le lavoratrici e scioperare e ad essere presenti”.

La mobilitazione non si ferma a Forlì: sabato 20 aprile Cgil e Uil torneranno in piazza a Roma, al centro della manifestazione i temi della salute e sicurezza, il diritto alla cura e alla sanità pubblica, la riforma fiscale e la tutela dei salari. “Abbiamo scioperato anche con i precedenti governi - afferma Paolo Manzelli, segretario generale Uil Cesena -, perché noi vogliamo soltanto risposte e non guardiamo alla politica. Crediamo sia fondamentale che ci siano confronti con le rappresentanze per poter esporre le nostre problematiche e non possiamo di certo avere soltanto tre minuti come è avvenuto l’ultima volta per poter parlare di argomenti molto importanti. Sono i dati che parlano da soli: 14.000 morti negli ultimi dieci anni sono un numero che devono far muovere le istituzioni”.

L’importanza dei sindacati è un altro punto su cui Cisl e Uil lavorano e vorrebbero essere loro ad essere il punto di collegamento tra aziende e governo per garantire la maggiore tutela dei diritti del lavoratore. “I 1040 morti del 2023 sono un dato che si ripete da decenni -  sottolinea Enrico Imolesi, segretario generale Uil Forlì - ed è quindi chiaro che tutto quello che è stato fatto negli ultimi trent’anni non è servito. Vogliamo che nasca una procura speciale che indaghi dopo le morti sul lavoro, perché se sono stati istituiti l’omicidio nautico e quello stradale, non vedo perché non ci possa essere quello sul lavoro. Le aziende dovrebbero essere colpite non dando loro la possibilità di partecipare ad appalti pubblici e deve nascere una regolamentazione valida non come, ad esempio, la patente a punti che è stata rivista e resa meno efficace. Credo che gli 11 miliardi di evasione contributiva e i 90 di evasione fiscale facciano capire che è necessario correre subito ai ripari e per farlo bisogna che il governo ascolti soprattutto le proposte di sindacati come Cgil, Cisl e Uil che rappresentano milioni di lavoratori”. 

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