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Cronaca Vecchiazzano

Tangenziale, Vecchiazzano soffre: "Venti minuti per uscire dalla frazione, tanti Tir e un giorno senz'acqua senza avviso"

"Speriamo che vengano presti terminati i lavori nella strada che dalla cava si snoda verso la zona industriale fino a via del Partigiano e via Tomba, perché basterebbe aprire quella via per non far passare i tir in centro"

Il Monumento ai Caduti che si trova a Vecchiazzano vicino alla Chiesa di San Nicolò verrà spostato vicino alla scuola primaria Duilio Peroni. La decisione è stata presa dopo l’abbattimento del condominio in via Castel Latino avvenuto nei giorni scorsi, rientrante nei lavori della costruzione della tangenziale nel quartiere forlivese. La nuova collocazione avverrà nella prossima settimana ed è stata stabilito mercoledì mattina nella riunione tenutasi in Comune a Forlì a cui hanno preso parte l’assessore alla Viabilità Giuseppe Petetta, Sabrina Cappelli, coordinatrice del quartiere di Vecchiazzano ed esponenti dell’Anas.

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“Lo spostamento è stato necessario – spiega Cappelli – perché il monumento non poteva rimanere sopra il tunnel della tangenziale per motivi di sicurezza e andava quindi rimosso. Ho scoperto proprio in questa occasione che a Forlì c’è una regola che dice che i monumenti possono essere spostati soltanto vicino ad una chiesa o ad una scuola e così quello ai Caduti sarà posizionato sopra un’aiuola dell’istituto scolastico”.

Monumento caduti

L’abbattimento del condominio ha provocato disagi tra i cittadini?
“Intanto devo ammettere che ha fatto un certo effetto vederlo crollare, perché si tratta di un edificio di tre piani che aveva al suo interno dieci appartamenti. Chi ha protestato maggiormente è stato il fioraio che ha il chiosco proprio davanti a dove sorgeva il condominio, perché la polvere ha rovinato i fiori e in questo periodo c’è meno gente che si reca al cimitero”.

I lavori per la costruzione della tangenziale hanno influito sul commercio?
“Senza dubbio, perché non è semplice raggiungere i negozi visto il grande traffico che c’è a Vecchiazzano e di conseguenza anche gli incassi sono diminuiti. Noi residenti sappiamo che ogni giorno avremo almeno una ventina di minuti di coda per uscire dal nostro quartiere, perché c’è una sola strada, senza dimenticare poi che ci sono sempre lunghe file verso l’ospedale in entrata e in uscita. Per non parlare dei camion e dei tir che rallentano la viabilità e passano dal centro della frazione”.

Come si può risolvere questo problema?
“Gli abitanti di Vecchiazzano hanno tutti molta pazienza e ammetto che nessuno si lamenta, a parte qualche normale disagio, ma speriamo che vengano presti terminati i lavori nella strada che dalla cava si snoda verso la zona industriale fino a via del Partigiano e via Tomba, perché basterebbe aprire quella via per non far passare i tir in centro e sarebbe un grande passo avanti. Purtroppo abbiamo saputo che la ditta che ha avuto in appalto i lavori ha avuto qualche problema e di conseguenza si sono allungati i tempi”.

In effetti Vecchiazzano sembra davvero un cantiere più che un quartiere…
“In questo periodo non ci sono soltanto i lavori dell’ANAS, ma anche quelli per installare la fibra e poi ci saranno da rifare le fogne. Guardandola con ottimismo, posso dire che è meglio fare i lavori tutti in una volta così poi non ce ne saranno altri, ma a parte le battute, confermo che i cittadini sono davvero pazienti e convivono bene con la situazione e con il problema del traffico. Tutto sta procedendo secondo i tempi stabiliti e sappiamo che dopo Pasqua riapriranno via Castel Latino, che via Magellano resterà chiusa fino a fine agosto e che a fine 2024 dovrebbero terminare i lavori nel centro”.

Ci sono stati disagi seri in questo mese in cui è iniziata la costruzione del tunnel della tangenziale.
“Il più grave è stato martedì 19 marzo, quando ci siamo ritrovati dalle 9 alle 17.30 senza acqua: era un intervento programmato, ma nessuno ci aveva avvertiti. Si è creato molto disagio per tutti, perché siamo stati molte ore senza acqua. I genitori, ad esempio, sono andati a prendere da scuola i loro figli in quanto non poteva essere garantito l’igiene nei bagni. Tranne questo episodio, direi che abbiamo sempre convissuto bene con questa situazione”.

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