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Confedilizia Forlì-Cesena: "Ristori anche per i proprietari-locatori in difficoltà"

La richiesta al governo è di Confedilizia Forlì-Cesena, che si appella ai quattro deputati locali

Ristori anche per i proprietari-locatori in difficoltà e risarcimenti per coloro ai quali è stato requisito l’immobile dal blocco sfratti. La richiesta al governo è di Confedilizia Forlì-Cesena, che si appella ai quattro deputati locali Marco Di Maio (Italia Viva) Jacopo Morrone (Lega), Carlo Ugo De Girolamo (Gruppo Misto, ex 5 Stelle) e Simona Vietina (Forza Italia) "affinché in Parlamento sostengano tali istanze, già avanzate da altri parlamentari al Governo”. In questi giorni, sono stati gli onorevoli Molinari, Gelmini, Lollobrigida e Lupi che hanno chiaramente chiesto di “prevedere ristori o compensazioni a favore dei piccoli proprietari di immobili per la mancata locazione e per le conseguenze del blocco degli sfratti".

"Nessun aiuto è stato finora previsto per i tanti proprietari con inquilini morosi. Si tratta di aiutare persone e famiglie messe in grave difficoltà, poiché hanno nella riscossione dell’affitto una parte importante del proprio reddito", evidenziano il ppresidente provinciale di Confedilizia, Carlo Caselli, il presidente vicario, Stefano Senzani e il segretario generale, Vincenzo Bongiorno, che sul blocco sfratti osservano: "E’ del tutto fuori luogo un intervento così generalizzato, che non viene neppure condizionato, come invece fatto per altre misure varate, alla circostanza di aver subito danni dal covid. Ad usufruire del blocco, quindi, sarà anche un dipendente pubblico con il suo stipendio garantito, che sarà ‘assistito’ coattivamente da un proprietario che potrebbe avere il canone di locazione quale unica entrata. Il proprietario-locatore potrebbe aver perso il lavoro, trovarsi in cassa integrazione, essere una partita Iva in crisi, potrebbe essere titolare di un contratto di mutuo, potrebbe avere in corso costosi interventi di ristrutturazione, ma tutto ciò non viene considerato".

"Le nostre richieste - proseguono Caselli, Senzani e Bongiorno - prendono spunto da casi concreti di vita reale, come quello del forlivese nostro associato, Carlo Casadei, che a dicembre è intervenuto su Rete 4 per raccontare la sua storia: da quasi un anno non percepisce i 277 euro d’affitto del negozio di proprietà, utili ad integrare la sua pensione di 515 euro mensili. E poi al danno, si aggiunge la beffa: con la denuncia dei redditi 2021 dovrà dichiarare, con relativa imposizione Irpef, un intero anno di mensilità d’affitto, in realtà mai percepite”. Caselli, Senzani e Bongiorno, infine ricordano che "Confedilizia nazionale e il presidente Giorgio Spaziani Testa, con incessante impegno sollecitano il Governo su queste vicende".


 

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