"Now!" di Michele Sinisi apre la stagione del Teatro Testori
Giovedì 3 novembre ricomincia la stagione teatrale del Teatro Giovanni Testori di Forlì con "Now" di Sinisi, una performance-spettacolo liberamente ispirata dal "Riccardo III2 di William Shakespeare, in cui le parole del primo monologo dell'opera, in lingua originale, riecheggiano come partitura sonora durante tutta la performance. Il testo di Shakespeare si apre con un monologo di Riccardo che vale la bellezza dell'intera opera e che condensa tutta la vicenda. La narrazione che ne segue apre all'aspetto più profondo, all'animo del personaggio e di chi gli sta intorno, degli altri personaggi e, ahimè, di noi. Riccardo annuncia cosa farà, il perché, e con la sua "teatrale" deformità, alimenta in segreto il desiderio di conoscerlo. Il posticcio e la finzione, l'artificio che induce a credere, in questo personaggio sembrano trovare una delle occasioni più emblematiche e la magia del teatro diventa una grande bugia. Riccardo diventa cattivo perché la vita gli ha tolto tanto. La cattiveria con cui invade la storia non è comodamente assoluta ma è generata dalla vita vissuta sotto il cielo, con le aspettative che questa tradisce, i sogni che non ci permette di realizzare. Le sottrazioni dell'animo di Riccardo si somatizzano e le ferite mostrano una diversa evoluzione della bellezza. C'è una forte nostalgia in quell'inizio perché niente è più doloroso della coscienza di ciò che non sarà più. Lo spettacolo non racconta una storia ma la fa vedere e il testo ha un ruolo musicale, da sentire più volte fino a comprenderlo sulla scena più di quanto il foglio non possa fare. Uno spettacolo-performance che utilizza le parole di William Shakespeare in lingua originale: solo il prologo di Riccardo viene adoperato come partitura sonora. E' infatti attraverso i suoni registrati, gli odori, l'uso degli oggetti scenografici e l'azione fisica portata all'estremo, che la vicenda di Riccardo III riemerge. I "fatti" shakespeariani che seguono il prologo vengono evocati attraverso la multidisciplinarietà linguistica della messa in scena. Lo spettacolo fa leva su un linguaggio contemporaneo che ricostruisce attraverso immagini e sensazioni la tragedia Shakespeariana.