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Inverno al giro di boa: "Dopo una fase mite e instabile tornerà il freddo"

I primi due mesi dell'inverno 2016-2017 sono stati accomunati da un aspetto in particolare: ovvero precipitazioni piuttosto scarse

Martedì il modello matematico europeo aveva "partorito" un'elaborazione circa il ritorno del gran freddo sull'Italia par mano di correnti gelide dalla Russia. La proiezione è stata ridimensionata nella proiezione di mercoledì. Sulla questione dice la sua Pierluigi Randi, meteorologo di Meteocenter-Emilia Romagna Meteo: "Al momento è difficile pronosticarne le tempistiche e le modalità di arrivo, ma c’è un segnale su un possibile nuovo calo termico tra il 7 ed il 12 febbraio". Randi traccia un'analisi precisa e dettagliata dei primi due mesi dell'inverno meteorologico, che si chiuderà con il finir del mese, lasciando il testimone alla primavera meteorologica.

L'inverno è al giro di boa. Che bilancio si può fare di questa prima parte della stagione?
I primi due mesi dell’inverno 2016-2017 sono stati accomunati da un aspetto in particolare: ovvero precipitazioni piuttosto scarse. Ciò è da ascrivere ad un dicembre con netta prevalenza di alte pressioni, con molti giorni di nebbia e frequenti inversioni termiche; mentre in gennaio sono prevalse circolazioni di aria fredda, ma secca provenienti da nord o nord-est, quindi con drastico calo delle nebbie e con condizioni di freddo-secco non associato a precipitazioni, salvo qualche breve episodio tra il 13 ed il 15, ed un evento di neve tra il 16 ed il 17, ma essenzialmente sui rilievi con particolare riferimento al crinale. Altrove poca pioggia e praticamente assenza di neve salvo qualche fugace comparsa a metà gennaio. Sul piano termico il mese di dicembre ha visto temperature medie prossime alla norma climatologica, mentre gennaio è risultato un pò freddo, con anomalia di temperatura media di circa un grado, il che implica il gennaio più freddo dal 2010. Nulla di eclatante, ma in una fase climatica nella quale abbondano particolarmente mesi con anomalie termiche positive più o meno vistose, avere un mese diffusamente con temperature sotto norma è quasi una notizia.

Che grado di affidabilità hanno mostrato le linee di tendenza?
Piuttosto buono: il segnale era su un inverno più freddo rispetto agli ultimi tre e così sta andando; allo stesso modo il modello del centro europeo di Reading (Ecmwf) indicava proprio il mese di gennaio come quello potenzialmente caratterizzato dalle temperature più basse, ed in linea generale ciò si è verificato. Anche il segnale sulle precipitazioni era indirizzato verso valori leggermente al di sotto della norma, pertanto anche sotto questo profilo gli scenari individuati sono stati abbastanza corretti. Forse si può attribuire una certa sottostima delle condizioni fredde di gennaio, ma in questi casi già cogliere un certo tipo di segnale rappresenta un successo.

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