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Alleanza Verdi e Sinistra Forlì: "Il centro storico è il fallimento della Giunta, non la mancanza d’amore dei cittadini di Forlì"

Così Alessandro Ronchi e Marisa Fabbri di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì

"Le dichiarazioni del sindaco Gian Luca Zattini e dell'assessora Andrea Cintorino sono stupefacenti: secondo loro il Centro storico di Forlì sarebbe in sofferenza, con negozi vuoti, case fatiscenti  perché i cittadini non l’amano. Il centro storico, su cui questa Amministrazione aveva fatto tante promesse, rappresenta il loro più clamoroso fallimento". Così Alessandro Ronchi e Marisa Fabbri di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì.

"L’unica ricetta che hanno pensato di adottare era composta da 2 tipi di interventi - argomentano -. la “lotta al degrado” interpretata solo sotto il profilo repressivo e con discutibili misure di polizia, racchiuse in quell’abominio del Regolamento di polizia urbana, e gli ancor più discutibili festeggiamenti di ogni tipo, costosissimi, vuoti nei contenuti e di pessimo gusto come le luminarie o il videomapping. Le città e soprattutto i loro centri antichi, in cui si è sedimentata da secoli la vicenda umana dei loro abitanti, sono questioni assai complesse, che richiedono programmi e strategie per risolverne i problemi di questo periodo storico, che riguardano il loro spopolamento, il diradamento dei servizi, il trasferimento di attività e di centri di interesse che si sono localizzati nei nuovi quartieri".

"Servono politiche e risorse per invertire la rotta, per riportare in centro abitanti e attività di pregio ed è quello che abbiamo proposto in tutti questi anni, sapendo che il centro coi suoi palazzi e le sue stradine affascinanti può ritornare a splendere per bellezza ed attrattività se le attività economiche ed imprenditoriali sono ben indirizzate - continuano Ronchi e Fabbri -. Hanno pensato che bastasse cambiare le norme che tutelavano l’intero centro storico, un unico bene culturale da conservare e restaurare unitariamente, per consentire demolizioni e ricostruzioni spot in oltre 1400 edifici, senza sapere che secondo studi scientifici ciò avrebbe diminuito la sicurezza degli edifici".

"Non hanno nemmeno avuto l’umiltà di cercare di capire i motivi per i quali le città vicine o simili si trovino in condizioni molto migliori, per poterne copiare le politiche di successo - aggiungono -. Lasciando alla sola azione privata a determinare i cambiamenti non si possono produrre risultati. Al contrario serve destinare professionalità, competenze e le risorse necessarie a un progetto comune, condiviso e strategico. Hanno sprecato le risorse del Pnrr per fare parcheggi, anche con progetti dai costi esorbitanti rispetto ai benefici. Nessun centro storico della regione registra un numero così alto di parcheggi, e nonostante questo non hanno destinato posti ai residenti del centro storico, come avviene ovunque. Hanno favorito in ogni modo il traffico motorizzato, addirittura riducendo la ZTL invece di ampliarla e riqualificarla".

"Invece di rendere maggiormente accessibile il centro con navette, parcheggi scambiatori ed altri sistemi adottati ovunque hanno deciso di togliere la pensilina senza pensare nemmeno a una panchina sostitutiva per gli utenti degli autobus - continuano -. Invece di lasciare le piazze alle auto dovremmo farle tornare luoghi d’incontro e aggregazione, sicuri da frequentare, dove passeggiare e fare acquisti, sostenendo così anche il piccolo commercio. Tavolini e ristoranti all’aperto dovrebbero sostituire le auto, realizzando anche vie commerciali dove si va piacevolmente a piedi".

"E infine particolarmente fallimentare è apparsa la politica culturale nel Centro storico: Musei e collezioni chiusi e abbandonati, lo smantellamento del Palazzo Romagnoli e delle sue importantissime collezioni, gli usi discutibili dell’ex Santarelli e della ex palestra del Campostrino, iniziative sbagliate come palazzo Albertini, destinato a diventare un altro buco nero in piazza Saffi, il ridicolo “miglio bianco” che bianco non è - concludono -. Tutte politiche fatte di spot improvvisati, invece di essere frutto di solidi programmi e studi, necessari quando si tratta del patrimonio di tutti i forlivesi". 

Dopo aver scaricato la colpa per anni alle amministrazioni precedenti ora non si cerchi di riversarla sui cittadini, “rei” di non amare il loro centro storico: la verità è che in 5 anni la situazione è peggiorata e la responsabilità è di chi aveva gli strumenti e l’inedita disponibilità di risorse del PNRR da poter sfruttare.

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