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Dalla mostra sulla Marcia su Roma al catalogo: "Cimeli fascisti che diventano arte da valutare con serenità"

“La Marcia su Roma è diventata un catalogo d’arte: è questa la grande sfida che abbiamo voluto raccogliere con la pubblicazione"

L’evento espositivo costituito dalla mostra storico-documentaria “O Roma o morte. Un secolo dalla Marcia”, curata da Franco D’Emilio e Francesco Minutillo, in svolgimento a Predappio dal 23 aprile scorso e sino al prossimo 6 novembre, vede ora arricchirsi la sua documentazione storica con la pubblicazione del catalogo della mostra costituito da 160 pagine di grande formato corredato da 188 fotografie, nonché con l’evidenza dei 176 pezzi esposti. 

Spiegano i curatori: "La parte saggistica accoglie i contributi di otto audaci autori tra cui spiccano i nomi del noto storico dei crimini della resistenza Gianfranco Stella, nonché del saggista d’area Cristian Leone, oltre che del curatore della mostra Franco D’Emilio. Completano il quadro altri autori locali tra cui  Filippo Alessandrini, Cristian D’aiello, Vittorio Vetrano, Umberto Pasque e Giulia Bianco. La seconda parte del catalogo, l’Atlante, si rivela utile ad una navigazione fedelmente illustrativa di tutte le sezioni del percorso, quindi dei testi integrali con le relative tabelle, fotografie e testimonianze di corredo".  

Infine, il pepertorio delle opere in mostra permette di rivivere vividamente le opere artistiche, i cimeli, i documenti ed addirittura le divise delle organizzazioni del Pnf esposte. Opere tutte che testimoniano l’applicazione di quella “fascistizzazione” della società italiana, iniziata nel 1923 con la Riforma della Scuola ad opera di Giovanni Gentile, il cosiddetto “filosofo civile”. 

“La Marcia su Roma è diventata un catalogo d’arte: è questa la grande sfida che abbiamo voluto raccogliere con la pubblicazione - afferma il Presidente della Fondazione "Memoria Predappio" Francesco Minutillo -. La mostra prima e questa pubblicazione adesso dimostrano come un evento socialmente e storicamente divisivo come la Marcia su Roma possa diventare qualcosa di completamente nuovo, diverso e dotato di intrinseca bellezza. Ovvero quella bellezza artistica e cimelistica che è stata prodotta dal Fascismo e sotto l’influenza della cultura fascista e che deve essere riscoperta con serenità dalla narrazione culturale ed artistica appunto, rivelandosi quale risorsa anche turistica incredibile per Predappio, la città per eccellenza della memoria storica del Fascismo e di tutto quello che esso ha rappresentato”. 

“La mostra - afferma il curatore Franco D’Emilio - proprio per il rigore imposto dalla volontà di una rigorosa analisi storica, rievoca e racconta, ma non celebra, così come, a garanzia di un’asciutta imparzialità storica, rifugge da toni enfatici o retorici, anacronistici e inopportuni. Il catalogo, adesso, fissa, soprattutto assicura nel tempo memoria durevole al lavoro complessivo della mostra predappiese, altrimenti ristretta nella temporaneità tra l’inaugurazione e la chiusura. “O Roma o morte. Un secolo dalla Marcia” non può affatto trascorrere come un evento culturale effimero, magari discutibile perché contrario alla versione imperante di certa storiografia sul Fascismo, fortemente acritica nel suo assoluto vizio ideologico antifascista. Questo mai: sarebbe davvero una soddisfazione per i detrattori, i nostalgici della partigianeria resistenziale, per fortuna pochi, ma sempre in agguato. Proprio contro queste voci del pressapochismo e della parzialità storica il catalogo, servirà a testimoniare nel tempo il progetto, la ricerca e lo studio, utili a definire il percorso della mostra; resterà a memoria dei materiali, dei cimeli esposti, ciascuno con la propria descrizione storico-tecnica”. 

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