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Congresso Pd, Morrone (Lega) attacca: "Da Bonaccini propaganda sanitaria"

Così il deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, commentando le dichiarazioni di Bonaccini, mercoledì impegnato in una serie di incontri a Forlì e Cesena

"Stefano Bonaccini racconta tutto e il suo contrario. Anche a Forlì ha imbonito i fan dotati di evidenti paraocchi. Se la sanità è finanziata dallo Stato, come afferma Bonaccini, chi spende è la Regione e se spende male la colpa non è dello Stato. Mancano 880 milioni di spese Covid? E’ possibile che il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna abbia sprecato risorse per rimediare ai tagli fatti in un decennio di pedissequa obbedienza alle politiche sanitarie dei governi di sinistra e tecnici che hanno tolto 37 miliardi al settore. Bonaccini dall’alto delle sue cariche avrebbe certamente potuto dissentire rispetto ai tagli e a programmazioni errate per esempio sul turn over dei medici. Ma non l’ha fatto. E oggi è la sanità regionale e in particolare quella romagnola a pagarne le conseguenze, con servizi cancellati, ospedali in tilt e carenza di medici”. Così il deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, commentando le dichiarazioni di Bonaccini, mercoledì impegnato in una serie di incontri a Forlì e Cesena.

“Per non parlare della ridicola accusa di Bonaccini al Governo di volere la sanità privata, quando la sanità dell’Emilia-Romagna ne fa ricorso da anni a piene mani - prosegue l'esponente del Carroccio -. Nel 2021, per esempio, la Regione ha acquistato prestazioni da privati accreditati per 332milioni di euro (+9,2%). Non abbiamo nulla contro il ricorso alla sanità privata quando ve ne sia la necessità, ma è inaccettabile che Bonaccini travisi la realtà in modo così strumentale. Bonaccini è infatti l’uomo delle affermazioni assolute, ma sempre senza dati certi e verificabili. O gli si crede oppure no. E noi non gli crediamo. Anche perché è il tipico politico banderuola: può sostenere tutto e il suo contrario a seconda della platea e del momento".

"Nel 2018 è salito sul carro dell’autonomia differenziata dietro Veneto e Lombardia auspicando nuovi poteri per la Regione, in particolare su salute e istruzione. Pochi anni dopo, nel tour elettorale, l’aspirante segretario Pd afferma l’esatto contrario per ingraziarsi i presidenti di Puglia e Campania - conclude -. Bonaccini non è un riformista. E’ solo un uomo di apparato, furbo e pratico di ogni trucco della politica, l’unica attività svolta fin dalla giovinezza. Così punta a imbarcare chiunque pur di arrivare alla segretaria nazionale anche senza un programma che conduca il Pd sull’auspicata strada liberalprogressista. Ciò che interessa ai piddini alla Bonaccini è solo l’autoconservazione e blindare il sistema di potere".

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