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Dirigenti del comitato "Vittime del fango" nella nuova formazione politica? L'attacco: "Strumentalizzata l'alluvione"

“Ritengo che senza la maschera di pirandelliana memoria il comitato non possa più collocarsi in una posizione asettica e scevra e mentre si giustificano le esagitate quanto ingiustificate proteste di piazza"

Il “Comitato vittime del fango” non è più un soggetto super-partes: è l'attacco che proviene da Raffaele Acri, ex esponente politico del centro-destra e ora vice-coordinatore del quartiere Resistenza. Il riferimento è alla discesa in campo, in vista delle prossime elezioni comunali, della presidente Alessandra Bucchi e del portavoce Michele Fiumi, nell'associazione “Rinnova Forlì”, accanto a volti noti della politica forlivese dell'area del cento-sinistra, che potrà diventare una lista a sostegno di Graziano Rinaldini in particolare attenta all'elettorato moderato e di centro.

Scrive Acri: “Agli amici del quartiere Romiti, giustamente amareggiati dalla notizia, in merito alla collocazione politica dichiarata del comitato vittime del fango o quantomeno della presidente, che non ha meravigliato il sottoscritto, ho suggerito di guardarli dall’alto della nobiltà d’animo e d’intenti che ha unito i residenti del quartiere in momento storico di devastazione e di sofferenza che sicuramente non meritava di essere strumentalizzato”.

Ed ancora: “Ritengo che senza la maschera di pirandelliana memoria il comitato non possa più collocarsi in una posizione asettica e scevra e mentre si giustificano le esagitate quanto ingiustificate proteste di piazza verso il sindaco Zattini, c'è da augurarsi che l’approccio delle istituzioni sia valutato nel ruolo palesato dal comitato, laddove se una sottovalutazione può esserci stata da parte dell’amministrazione comunale, pur nella volontà di ascoltare tutti i cittadini in un momento di difficoltà quale è stato il post alluvione, si configura nell’accostamento con i comitati di quartiere che erano e sono rimasti, specie nel caso dei Romiti e della Cava, un riferimento non discriminante dei loro residenti”.

Ed infine Acri: “I forlivesi sono persone cortesi e generosi ma non certo degli sprovveduti e se hanno potuto credere che un comitato di rappresentanza nato tre mesi dopo l’alluvione da una raccolta firme di persone giustamente ferite e disorientate, inoltre a quelli dei quartieri, del quale non si comprendeva la necessità e l’esigenza potesse senza altri interessi apportare un limpido contributo, non si scandalizzeranno di fronte all’ennesima metamorfosi di un comitato come il 'No megastore' diventato poi quello promozionale a sostegno dell’attuale segretario del Partito Democratico”.

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