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Elezioni, il Partito Comunista Italiano ha il suo candidato sindaco: presentato Vito Botticella

Il 48enne nato a Foggia, ma residente a Forlì da oltre vent'anni, è stato ufficializzato questa mattina nella sede del partito. Il programma elettorale sarà reso noto nelle prossime settimane

Il Partito Comunista Italiano avrà un proprio rappresentante come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Sarà Vito Botticella, 48enne originario di Foggia ma residente da venticinque anni a Forlì dove vive con la moglie e i tre figli, ingegnere aerospaziale impegnato nel settore nautico che da anni è iscritto al partito. La sua presentazione è avvenuta nella sede del Pci in viale Bologna 250, al Circolo Rivalta.

“Ho scelto di mettermi in gioco in prima persona perché non sono assolutamente soddisfatto del panorama politico odierno – afferma Botticella – e credo sia arrivato il momento di fare qualcosa di importante per la città. La nostra intenzione è di portare a Forlì i valori del comunismo basati sulla costituzione per sensibilizzare il forlivese su questi concetti base che purtroppo non vengono applicati”.

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Il programma del Partito Comunista Italiano non è stato ancora presentato e deve essere ultimato, ma ha già sette punti fondamentali su cui verterà come ha annunciato Giovanni Puggioni, coordinatore provinciale del Pci. “Con 370 firme raccolte presentiamo il nostro candidato sindaco e ne siamo orgogliosi – sottolinea -. Abbiamo un programma importante e una lista equilibrata e giovane con una età media intorno ai 45 anni: vogliamo ridare vigore ad una giunta che negli anni è diventata sempre più buia. Quella attuale sarà infatti ricordata soltanto per le luci di Natale". 

"Il primo punto del programma riguarda l’antifascismo, un concetto fondamentale che crediamo venga trattato con troppa superficialità. Quello che è accaduto anni fa con il post Facebook scritto da Francesco Lasaponara è inammissibile, come è inammissibile che sia rimasto in consiglio comunale e che si ricandidi alle prossime elezioni. Poi punteremo sul lavoro, sulla sanità, su come vogliamo risolvere i problemi legati alle guerre che si ripercuotono anche nella nostra comunità, sulla parità di genere e sull’ambiente".

Uno degli argomenti di punta sarà l'alluvione. "L'alluvione è stata gestita malissimo e dopo un anno siamo ancora ad aspettare aiuti concreti. Da un verbale pubblico che si può trovare nel sito del comune di Forlì, si legge che pochi giorni dopo la prima alluvione dello scorso 3 maggio avvenuta in via Firenze e via dei Mulini è stata fatta una riunione nel quartiere Romiti dove era presente anche l’assessore Vittorio Cicognani, in cui i cittadini lamentavano problematiche perchè molti di loro avevano già avuto l’acqua nelle loro case. L’assessore ha detto che non poteva fare nulla pur consigliando di chiedere i soldi alla regione perché ne avevano stanziati e quindi quando il 16 maggio è avvenuta la tragedia, il Comune era già a conoscenza delle criticità in quelle zone della città. Non capiamo come mai la Procura di Forlì non abbia indagato su questa vicenda, perché con maggiore attenzione si sarebbero evitati i tre morti e di sicuro molte famiglie avrebbero avuto il tempo per traslocare. Altro sfregio che il comune ha fatto a questi cittadini è aver costruito la chiesa del Romiti il 20 giugno spendendo otto milioni, quando i residenti erano ancora alle prese con il fango. Poi ovviamente c’è la questione riguardante gli aiuti, perché sono arrivati soltanto rimborsi minimi e io ne so qual-osa avendo avuto quattro metri d’acqua in casa e un appartamento completamente allagato. L’alluvione sarà uno dei nostri punti cardine del programma”.

Altra tematica trattata è stata quella del lavoro, della quale ha parlato Ciro Rinaldi, funzionario e segretario generale del partito. “Esistono le leggi per tutelare i lavoratori ma non vengono applicate – sentenzia – e quello che è avvenuto a Suviana è soltanto la punta dell’iceberg. Chiediamo che ci sia maggiore sicurezza e che gli ispettori possano controllare ogni situazione anche se purtroppo il governo li ha depotenziati, tanto che ora i lavoratori hanno libertà di non seguire i regolamenti, perché i controlli nelle aziende ci possono essere soltanto ogni dieci anni. Per molti è meglio prendere una multa, visto i guadagni avuti nel decennio precedente dal non aver rispettato le leggi". 

"Necessaria è anche la tutela dei giovani lavoratori affinché abbiano un salario minimo e soddisfacente, che venga eliminata la precarietà e che ci sia una educazione al lavoro già nelle scuole, in modo che non vengano accettate tutte le condizioni proposte dal datore di lavoro che spesso non rispettino la dignità del lavoratore. Siamo sotto scacco da vent’anni in ambito lavorativo e vogliamo che questa situazione cambi”.

Compongono la lista: Ciro Rinaldi, Giovanni Puggioni , Amel Sehili , Luca Donati , Salvatore Paciello , Simonetta Venturini, Davide Cittadino, Marco Pasotti, Sonia Vincoli , Laura Puggioni, Bianca Andrea Di Sauro, Nicola Barzanti, Vladimiro Coveri, Michele Iacovelli, Stefania Ragnacci, Giovanni Gavelli, Ilaria Rossi, Fabrizio Fasano, Michele Daltri, Domenico Cozzolino, Luca Fieni.

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