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Squalifica Palafiera, Hafi Alemani (Pd): "Intervento di Mezzacapo strumentale e inopportuno"

"Un intervento che certo non era richiesto e che mi pare più che strumentale", ribadisce Hafi Alemani

La squalifica per un turno del Palafiera per "discriminazione razziale" diventa indirettamente un caso politico. Il capogruppo in Consiglio comunale del Pd, Soufian Hafi Alemani, reputa infatti "strumentale" l'intervento del vicesindaco con delega allo Sport, Daniele Mezzacapo, che ha evidenziato come non vi sia stata "nessuna discriminazione razziale durante la partita fra Unieuro Forlì e Udine". Per l'esponente dem  "profondamente inopportuno che l'assessore Mezzacapo utilizzi la propria veste di amministratore della città con delega allo sport per commentare i provvedimenti assunti da un giudice sportivo o l'arbitraggio di una qualsiasi gara".

"Un intervento che certo non era richiesto e che mi pare più che strumentale - ribadisce Hafi Alemani -. E', infatti, fuor di dubbio che il provvedimento di un giudice sportivo si limiti a valutare ed interpretare il singolo fatto e mai a produrre giudizi di merito nei confronti di una tifoseria o, per come la racconta l'assessore Mezzacapo, di una città. La società sa, certo, come tutelarsi da provvedimenti che non condivide. Egli, da tifoso, è libero, come tutti, di commentare e di ritenere giuste o sbagliate le scelte assunte, ma da uomo ed amministratore pubblico, ancora prima che da sportivo, dovrebbe avere a mente la distinzione dei ruoli, giacché queste sono regole che chi vive lo sport, lo pratica o lo insegna ad ogni livello, sa di dover rispettare e trasmettere, soprattutto per esserne testimone e, ove possibile, esempio per i più giovani".

Conclude il capogruppo dem: "Suggerisco umilmente, quindi, all'assessore Mezzacapo di non ricercare visibilità politica con dichiarazioni che, a mio parere, creano solo imbarazzo anche per chi vive l'ambiente del Forlì Basket o sportivo in genere, in quanto non necessarie e fuori luogo. I valori sportivi ed etici della nostra città, del Forlì Basket e della sua tifoseria non sono in dubbio".

Non si è fatta attendere la replica di Mezzacapo: "Non sapevo che il capogruppo del partito democratico si interessasse di basket a tal punto da ritenere illegittimo e fuori luogo il mio intervento sulla squalifica del Palafiera per manifestazioni di odio razziale. Al tempo stesso mi fa sorridere che Alemani si insignisca del ruolo di censore dell’Amministrazione pubblica forlivese, suggerendomi cosa dire, come dirlo e in che veste. La prossima volta, prima di aprir bocca, mi assicurerò di avere il suo benestare. Di certo l’aplomb da difensore della ‘piazza’ sportiva mi lascia interdetto, perché non ricordo di aver mai visto l’esponente del partito democratico forlivese a un match dell’Unieuro. Ma potrei anche sbagliarmi. Probabilmente sarò stato un osservatore disattento e mi sarà sfuggita la sua presenza tra gli spalti del palazzetto e tra le fila dei tifosi romagnoli, in tutti o almeno in parte i match casalinghi. Personalmente, da appassionato prima ancora che da Asse.re con delega allo sport, ero al palafiera anche domenica scorsa in occasione della partita tra Unieuro e Udine, e non ho assistito ad alcuna manifestazione di odio razziale. Non so di cosa sia stato testimone lui invece, visto che ha ritenuto necessario dire la sua rispetto a un episodio che non lo riguarda. Ma tant’è; ce ne faremo una ragione. Una cosa è certa: sullo sport c’è molto da dire e il Pd lo sa bene. L’amministrazione che ci ha preceduto ci ha lasciato in eredità un’impiantistica vergognosa, fatiscente e inagibile. Suggerisco ad Alemani di prenderne coscienza, prima di parlare di un mondo che il suo partito ha fortemente compromesso".

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