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La tracimazione della diga di Ridracoli

Spettacolare tracimazione alla diga di Ridracoli: "L'acqua non è una risorsa infinita. Serve un uso razionale e responsabile"

Una sinfonia di ben 103 metri, che diventa un tutt'uno con la natura del Parco Nazionale del Foreste Casentinesi

La diga di Ridracoli fa sentire la sua voce. Incanta e sorprende come se fosse la prima volta. Una sinfonia di ben 103 metri, che diventa un tutt'uno con la natura del Parco Nazionale del Foreste Casentinesi. Da venerdì pomeriggio l'invaso artificiale, costruito negli anni '80, è pieno fino all'orlo, col suo volume di oltre 33 milioni di metri cubi, attivando così la cascata lungo lo sbarramento artificiale che si tuffa nel Bidente. Lo sfioro è iniziato intorno alle 17,30, per poi aumentare d'intensità, con la portata che ha toccato un picco di poco più di 11 metri cubi d'acqua al secondo, rendendo l'evento ancor più spettacolare.

VIDEO - La tracimazione della diga

Nel 2023 la prima tracimazione si verificò il 3 marzo verso le 22. "Con le eccezionali precipitazioni dello scorso maggio si è avuta una maggiore disponibilità di acqua - ricorda Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque -. Poi ci sono state tante piogge in Appennino lo scorso novembre, con un apporto significativo per l'invaso che ha contributo al recupero del volume d'acqua che è stato utilizzato durante i mesi estivi".

Avere la diga piena a marzo, prosegue Bernabè, "garantisce un maggior quantitativo d'acqua. Lo sfruttamento della risorsa Ridracoli è collegato alla variabilità delle precipitazioni che non è facilmente prevedibile. Lo scorso anno ad esempio abbiamo prodotto dalla diga oltre 57 milioni di metri cubi d'acqua, mentre nel 2022 ne sono stati prodotti 52 milioni".

Altro elemento importante è il riempimento delle falde acquifere: "Le ultime piogge sono state abbondanti, ma regolari, e hanno fatto bene anche alle altre sorgenti che ci sono". Ma c'è un elemento che preoccupa Bernabè: "Questo inverno è nevicato poco sulle Alpi e questo può essere un fattore condizionante per la resa del Po. Siamo reduci da una stagione poco fredda, che ha impedito la formazione delle scorte di ghiaccio che generano le portate dei corsi d'acqua durante i mesi più caldi".

Diga piena, ma non va sottovalutato lo spettro di un'eventuale crisi idrica alla luce dei cambiamenti climatici, con stagioni sempre più calde e precipitazioni irregolarmente distribuite: "Con quel che è abbiamo visto negli ultimi anni è necessario un uso razionale e responsabile dell'acqua, visto che abbiamo a che fare con una risorsa che è non disponibile in modo infinito e serve anche per usi agricoli e industriali. Lo scorso anno prima dell'evento alluvionale di maggio stavamo attraversando un periodo di siccità. Poi sono caduti più di 4,5 miliardi di metri cubi d'acqua in 36 ore". Come sempre lo spettacolo della tracimazione attira numerosi curiosi. Per questo domenica, dalle 10 alle 17, la diga sarà aperta ai visitatori. 

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