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Incidenti stradali

Una scia impressionante di incidenti con vittime pedoni in viale Salinatore: "Servono barriere e semafori"

L'ultimo è grave incidente che ha riguardato Cristina Cardullo il 31 luglio, molto vicino a dove è morta, sul marciapiede, Alina Marchetta, “falciata nell'aprile 2019 mentre era nella area pedonale protetta

“Le cronache ci riportano che Viale Salinatore sia diventata una delle strade più pericolose della nostra città. Per carità la fatalità ed i grandi numeri che riguardano l’utenza dell’arteria cittadina, sicuramente favoriscono una esposizione elevata alla possibilità di sinistri, ciononostante ritengo da rappresentante di quartiere che non ci si possa arrendere alla casualità e la stessa amministrazione comunale deve poter adottare tutte le contromisure consentite dalle norme”: lo chiede Raffaele Acri, vice-coordinatore Quartiere Resistenza.

Il riferimento è al grave incidente che ha riguardato Cristina Cardullo il 31 luglio, molto vicino a dove è morta, sul marciapiede, Alina Marchetta, “falciata nell'aprile 2019 mentre era nella area pedonale protetta da un evidentemente insufficiente cordolo di marciapiede”. Sia Alina che Cristina – entrambe 26 anni - erano pedoni lungo il viale. Mentre risale ad aprile 2020 la morte del giovane campano di 21 anni  Giovanni Jacuzzi, residente a Forlì, in questo caso morto in scooter, all'altezza del passaggio pedonale in cui è stata investita il 31 luglio Cristina Cardullo. Viale Salinatore, a differenza degli altri viali – quasi tutti rettilinei - della città ha un andamento sinuoso, con alcune curve in cui si verificano sbandate e uscite di strada. Nel settembre del 2019, pochi mesi dopo la morte di Alina, un'altra pedone - una donna di 43 anni, venne travolta da un auto al'altezza del civico 63 di viale Salinatore. E andando indietro nel tempo anche nel 2018 un altro incidente con due auto che hanno invaso ancora una volta il marciapiede, in questo caso proprio di fronte all'ingresso del Liceo Artistico. In questo caso uno dei conducenti era un novantenne, un'età simile all'investitore di Cristina.

E aggiunge Acri: “Ieri mattina sono transitato nei pressi del Centro per l’Impiego, sempre su Viale Salinatore ed ho visto la Polizia Locale che stava gestendo un nuovo incidente provocato da un Suv che aveva superato il cordolo del marciapiede, che ricordo sia alto circa 30 cm, per impattare contro un albero. Solo il caso oppure il buon Dio ha fatto in modo che non passasse nessun pedone o una carrozzina con bambino, evitando che piangessimo un'altra tragedia. Credo che non si possa aspettare ancora e si debbano dotare i marciapiedi di barriere in ferro oppure dei piloni antisfondamento del tipo che proteggono i negozi o le banche in modo che almeno gli incolpevoli pedoni e ciclisti possano sentirsi sicuri di transitare nella zona riservata”. 

“Aggiungerei per completare la dotazione di sicurezza dei pedoni dei semafori a chiamata del tipo già installato presso Porta Ravaldino accanto all’ufficio postale.  Speriamo che gli interventi siano decisi prima che sia troppo tardi, non vogliamo piangere altre vite spezzate”, conclude Acri. 

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