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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Torna a infuocarsi la polemica sui costi del Natale, Forlì e Co: "Speso più di mezzo milione, questa è la giunta dello scialo"

Torna così a surriscaldarsi la polemica sui costi degli allestimenti natalizi, che già lo scorso ottobre aveva avuto il suo apice con un duro scontro in consiglio comunale

Quanto è costato per il Comune di Forlì l'allestimento del Natale per quest'anno? 376mila euro, al netto delle sponsorizzazioni, come sostiene l'amministrazione comunale di centro-destra, o 535mila euro (compreso l'Albero di Natale) come hanno calcolato 'Forlì e Co', il gruppo consigliare di centro-sinistra formato da Giorgio Calderoni e Federico Morgagni, sempre al netto di 156mila euro erogati dagli sponsor?

Torna così a surriscaldarsi la polemica sui costi degli allestimenti natalizi, che già lo scorso ottobre aveva avuto il suo apice con un duro scontro in consiglio comunale. “Non è una contro conferenza stampa rispetto a quella della giunta, ma quasi... - dice il consigliere Giorgio Calderoni -. Abbiamo consultato e sommato quanto risulta, al centesimo, sulle spese relative al Natale, tutti dati messi nero su bianco in atti formali di giunta e dirigenti comunali”. E il risultato è che, per Calderoni, “visto che piacciono i 'naming' come 'Christmas in the world' (il tema del videomapping di quest'anno, ndr) , allora il naming che possiamo dare a questa giunta è di una 'giunta dello scialo'”.

Sullo sfondo della polemica resta la divisione politica tra chi considera gli allestimenti un volano per i consumi, lo shopping e il turismo dalle città vicine e chi, invece, quest'anno avrebbe voluto un Natale all'insegna della sobrietà, così da destinare le somme risparmiate al sostegno degli alluvionati. Per Federico Morgagni questi costi natalizi, superiori ai 500mila euro, sono stati “uno spreco di denaro pubblico in una situazione di grande necessità, rispetto ai 300mila euro destinati finora dal Comune al sostegno agli alluvionati, mentre tardano ad arrivare i ristori del Governo, per ora in gran parte solo promesse, e tarda ad essere distribuito il fondo delle donazioni ricevute dal Comune”.

Sempre Morgagni: “L'alluvione segna la frattura materiale, politica e sentimentale tra la città e chi la governa. Forlì merita di meglio e faremo di tutto, alle prossime elezioni, affinché possa averlo”. I due consiglieri di Forlì e Co, quindi, contestano diverse voci di recenti spese che considerano uno sperpero per un totale di 800mila euro, soldi che potevano essere destinati al sostegno dei cittadini colpiti dalla calamità del 16-17 maggio scorsi. Tra queste non c'è solo il Natale, ma anche 170mila euro per lo smontaggio e il rimontaggio al campus della pensilina dei bus di piazza Saffi, 31mila euro destinati al bilancio di mandato del sindaco e 45mila euro per lo show cooking di Iginio Massari dell'11 novembre scorso.

I costi del Natale

Gli allestimenti di Natale sono gestiti da tre accordi quadro quadriennali (2021-2024): uno per gli eventi e l'intrattenimento in piazza Saffi (con affidamento a Free Event di Faenza), uno per il videomapping (a Proietta Srl) e un terzo per le luminarie dei corsi (a Iren Smart Solutions e Nuova Neon Group due). E quindi per gli allestimenti della piazza, quest'anno la spesa è stata di 326.195 euro, iva compresa. “Un aumento del 15% rispetto al 2022”, commenta Calderoni.

C'è poi il videomapping, che nel 2023 è costato 168.784 euro. “Nelle comunicazioni con il fornitore, il giorno dopo il Consiglio comunale in cui chiedevamo più sobrietà e riduzione dei costi, emerge che il Comune ha chiesto a Proietta di rinunciare tre allestimenti di videomapping, per un totale di 64mila euro: un risparmio di cui ci prendiamo il merito, se non fosse che la cifra residua resta enorme”, commenta Morgagni.  Infine c'è il terzo capitolo: le luminarie per le strade, che sono costate 159.826 euro.

Se poi si considera che il montaggio e la manutenzione dell'albero di Natale, comprato dal Comune lo scorso anno, è di 18mila euro circa e che quest'anno è stato aggiunto il progetto musicale 'Forlì che brilla music edition', per altri 18.500 euro, il totale del costo per il Natale in centro è di 691mila euro, determine di spesa alla mano. “A conti fatti, il Natale 2023 costa 54mila euro in più dello scorso anno, nonostante la riduzione di 64mila euro ottenuta grazie alla nostra azione in Consiglio comunale”, concludono i due consiglieri. 

"Sponsorizzazioni senza avviso pubblico"

Capitolo a parte, per Forlì e Co, sulle sponsorizzazioni, che ammontano a 156mila euro e riducono l'esborso effettivo del Comune a circa 535mila euro. “Una cifra che supera il mezzo milione di euro e di molto superiore alla cifra di 376mila euro indicata dall'assessora Cintorino in conferenza stampa”, commentano Calderoni e Morgagni. Tuttavia, anche le elargizioni vengono contestate dai due consiglieri, dato che 50mila euro provengono da enti o aziende pubbliche come Romagna Acque e Unica Reti, “e sono sempre a carico della collettività”, commentano i due consiglieri. 

Mentre sulle sponsorizzazioni di privati Calderoni sostiene che non sarebbe stato rispettato il codice dei contratti della pubblica amministrazione che vorrebbe, per la chiamata degli sponsor, un avviso pubblico in pubblicazione per 30 giorni, così come servirebbe un'analoga procedura ad evidenza pubblica se uno sponsor intende devolvere una cifra superiore ai 40mila euro, come ha fatto Esselunga, che ha dato al Comune di Forlì 75mila euro. “Non c'è stato verso di far sentire al Comune la necessità, quest'anno, di sobrietà. Ed ora il Comune sta scivolando su una buccia di banana. Andremo fino in fondo su questi contratti di sponsorizzazione, interpellando gli organi di controllo, partendo dai revisori dei conti, finché non arriveranno risposte”, chiosa Calderoni.

Show cooking da 45mila euro

Non sono, queste, le uniche spese che 'Forlì e Co' reputa inopportune. Ritorna infatti la polemica sullo show cooking del maestro della pasticceria italiana Iginio Massari lo scorso 11 novembre al Mercato delle Erbe, che - anche qui conti alla mano - è costato 45.524 euro (di cui 13.420 euro di cachet per l'artista, iva compresa). "La manifestazione ha visto la distribuzione di 1.000 maritozzi, secondo l'assessora Cintorino, per cui ogni maritozzo ha avuto un costo medio di 50 euro, di cui 15 euro destinati al pasticciere: per questo possiamo parlare di maritozzi salati", ironizza Morgagni. "Queste iniziative, altrove, hanno avuto costi molto minori grazie al contributo delle associazioni dei commercianti. In questo caso, invece, ha pagato tutto il Comune di Forlì", aggiunge Calderoni. "Il tratto di questa giunta è 'panem et circenses', che qui possiamo declinare in maritozzi e pista del ghiaccio", aggiunge.

Bilancio di mandato da 31mila euro

E dopo aver bollato come ulteriore spesa inutile lo spostamento della pensilina degli autobus di piazza Saffi al campus universitario (170mila euro), i due consiglieri di Forlì e Co mettono nel mirino una spesa di due incarichi esterni per redigere una relazione di fine mandato illustrativa dell'operato dell'amministrazione di massimo 40 pagine (per quasi 30mila euro alla società Refe di Milano) e un'altra redatta ai sensi della legge (per circa 1.500 euro alla società Mira di Ancona). "Una relazione che avrà il costo di 750 euro a pagina", critica Morgagni. "E' una relazione elogiativa, che fanno tutti, destra o sinistra - critica Calderoni -, ma quella dell'ex sindaco Drei fu redatta da uno staff di coordinamento del Comune di Forlì, in collaborazione con l'Università di Bologna e il centro studi Antares di Serinar, il tutto a costo zero".

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