Raffiche vicine ai 100 km/h, la spiegazione della tempesta di vento: Romagna sferzata dal Garbino
Le raffiche di vento sono state accompagnate da un aumento delle temperature, che hanno superato anche i 30°C
Prima puntualizzazione doverosa della tempesta di vento che ha sferzato la Romagna alle prime luci dell'alba di martedì: nessun tornado o tromba d'aria, come accaduto sabato scorso in alcune aree della Bassa Romagna. "Protagonista è stato il vento da sud-ovest, con raffiche anche molto intense sui rilievi e sul settore pedecollinare romagnolo, fino a toccare o superare i 90-100 km/h tra faentino e forlivese - spiega Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti) -. Non sono state raffiche di vento convettive, cioè di origine temporalesca, ma di caduta dall’Appennino (fohn appenninico, riscontrabile nelle temperature molto elevate e da un contemporaneo calo dell’umidità relativa). Insomma, è il ben noto “garbino”".
VIDEO - I danni causati dalla tempesta di vento
L’origine, chiarisce Randi, "è mista sinottica-orografica. In queste ore abbiamo un minimo depressionario chiuso in prossimità del Golfo di Genova che dirige intense correnti da sud-ovest verso l’Appennino tosco-emiliano, queste lo superano e poi si riversano a cascata verso valle in Romagna". Le raffiche di vento sono state accompagnate da un aumento delle temperature, che hanno superato anche i 30°C. Ma perchè questo fenomeno? Illustra Randi: "L’aria precipita verso il basso, si riscalda per compressione adiabatica, e perde umidità risultando quindi più secca".
Tuttavia, prosegue l'esperto, "dobbiamo “ringraziare” il Garbino poiché tiene lontano da noi, grazie alle correnti discendenti che stabilizzano l'atmosfera, i temporali più violenti che si abbattono in queste ore sul resto del nord Italia (finché soffia)". Ma la sferzata da Garbino non è un fenomeno atmosferico raro. Dettaglia Randi: "Nonostante lo scompiglio, questo è fenomeno decisamente più comune rispetto agli eventi recenti (grandinate e tornado); nel senso che le “sgarbinate”, anche intense, rientrano appieno nelle nostre caratteristiche climatiche, particolarmente in prossimità dell’Appennino e pianure limitrofe (il superamento dei 100 chilometri orari di raffica non è così raro). Solo localmente ci può essere un piccolo contributo convettivo in caso di sfondamento sottovento dei sistemi temporaleschi eventualmente presenti al di là dei rilievi, ma è trascurabile".
"Molto meno normali i 36°C della notte tra lunedì e martedì nel riminese, o i 29°C del primo mattino sul resto della Romagna, ma quello dipende dalla massa d'aria arroventata, che però piano piano batterà in ritirata", conclude il tecnico meteorologo