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Cronaca

Elezioni, Fratelli d'Italia: "Ripa, carcere, Enav: il Governo è vicino a Forlì. Con Zattini la città e Roma parlano la stessa lingua"

Alle prossime elezioni amministrative Fratelli d'Italia incrementerà notevolmente la sua forza nel consiglio comunale, per effetto del trend nazionale che lo vede attualmente come primo partito in Italia

Alle prossime elezioni amministrative Fratelli d'Italia incrementerà notevolmente la sua forza nel consiglio comunale, per effetto del trend nazionale che lo vede attualmente come primo partito in Italia. Dal punto di vista politico è il dato di maggior rilievo nel fronte di centro-destra che sostiene la candidatura del sindaco uscente Gian Luca Zattini. Ne parla la deputata Alice Buonguerrieri, presidente provinciale di Fratelli d'Italia.

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Buonguerrieri, che giudizio dà sull'esperienza dell'amministrazione Zattini?
“Non è stata una consiliatura facile, la giunta Zattini ha dovuto affrontare degli eventi tragici, il Covid e l'alluvione, in più arrivava dopo 50 anni di amministrazioni di un altro colore, dove prendeva una Forlì in agonia, Zattini scherza definendola 'La bella addomentata'. Serviva qualcuno che la rianimasse. Di fronte a questo scenario siamo contenti dell'operato della giunta Zattini e al sindaco uscente abbiamo riconfermato  la nostra fiducia. E' stato fatto tutto quello che si poteva? Sì. Si poteva fare meglio? Si può sempre migliorare”.

In che cosa si è mancato o si può fare di più?
“Di mancato niente, è stato fatto tutto quello che si poteva fare a fronte dei presupposti detti, diciamo che si può fare anche di più. Sicuramente nel rilancio del centro storico si è fatto tanto, ma si può fare di più per riportare residenzialità dei forlivesi. C'è da migliorare decoro e sicurezza, su cui bisogna continuare a lavorare. Poi c'è l'università, con l'arrivo di Medicina su cui il Pd non ha votato favorevolmente, che è un patrimonio da sviluppare. Cito il polo tecnologico aeronautico, col rilancio della scuola Enav, avvenuto grazie il nostro viceministro Galeazzo Bignami, una struttura che non godeva di buona salute. E poi ancora: il Miglio Bianco, l'ex Eridania,  la mobilità sostenibile con il 40-50% in più di percorsi ciclabili”.

Ha citato l'alluvione. Cosa potete dire agli alluvionati?
“E' una priorità: continueremo negli aiuti alle popolazioni alluvionate. Restiamo nell'emergenza. E' vero che le persone, soprattutto grazie alla loro buona volontà, si sono riprese. Ma c'è tanto da fare come la ricostruzione privata, ancora tutta in itinere. Il Governo Meloni si è dato da fare fin dal primo giorno,  arrivando alla presenza di alcuni giorni fa a Forlì con Ursula Von der Leyen, una visita che riconferma la vicinanza alle popolazioni alluvionate, di cui il governo non si è certo dimenticato. E' stato un gesto concreto e non una passerella, come dice il nostro avversario politico, in quanto hanno annunciato ulteriori risorse per 1,2 miliardi da aggiungere a quanto già stanziato, per un totale di 6,5 miliardi. Ora le risorse stanziate vanno messe a terra, e questo dipende dalla Regione per la messa in sicurezza dei fiumi e dagli enti locali per le strutture pubbliche come le strade. La piattaforma Sfige è attiva da metà novembre per i risarcimenti privati. Le risorse ci sono ma ora vanno messe a terra in interventi e risarcimenti”. 

Vedrebbe bene un assessorato alla ricostruzione post-alluvione?
“Ci si può ragionare, ma credo che quando si insedierà la nuova giunta, auspicabilmente quella di centro-destra, saremo a buon punto per risarcimenti e ricostruzione pubblica. Confido che non ci sia la necessità per allora. Ma serve massima attenzione”.

In caso di vittoria è probabile che cambieranno gli equilibri in giunta, che diventerà a trazione Fratelli d'Italia. Cambieranno i rapporti con gli alleati?
“I numeri in politica contano, questo vale a livello nazionale come a livello territoriale. Questo criterio sarà tenuto in debita considerazione, ma dopo questo i rapporti non cambiano: ognuno farà la propria parte come è stato finora. Fratelli d'Italia fino all'ultimo anno dell'amministrazione Zattini non ha avuto un membro di giunta, perché venivamo da numeri diversi. Se daremo un contributo determinante nella conferma di Zattini, allora confidiamo di essere determinanti anche nei lavori della prossima giunta”.

Si dirà che ci sarà uno spostamento a destra dell'asse della giunta. 
“Zattini è una persona equilibrata e di grande moderazione, che è sempre riuscita a coordinare nei contenuti e nei metodi tutto il centro-destra, e continuerà a farlo. Se poi spostarsi a destra significa parlare ancora di più di famiglia, natalità, residenzialità, centro storico, imprese, allora dico ben venga lo spostamento a destra. Noi parliamo di contenuti e di priorità per la città”.

Probabilmente la sfida sarà tra Zattini e Graziano Rinaldini per il centro-sinistra, come la vede?
“Rinaldini, come qualsiasi altro candidato, merita rispetto, farà la sua corsa e avrà i suoi argomenti da presentare alla città e noi avremo i nostri. Di sicuro c'è una grande differenza, che è il colore politico alla guida della nostra nazione: l'attenzione che il Governo Meloni ha riposto sulla città di Forlì è sotto gli occhi di tutti. Tra qualche settimana il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano verrà a formalizzare l'accordo con l'amministrazione comunale per il restauro del convento della Ripa, per circa 30 milioni di euro. Ci sono poi i 27 milioni per completare il nuovo carcere di un paio di mesi fa. Tutto questo dimostra l'attenzione per la città di Forlì: sono investimenti che mostrano un'accelerazione. Avere poi, come nel mio caso, parlamentari di maggioranza aiuta in questo dialogo”.

C'è quindi una 'filiera corta' nel collegamento con il governo?
“Le istituzioni non hanno colore politico, sono di tutti per noi di centro-destra, anche se abbiamo visto che il centro-sinistra ritiene invece le istituzioni cosa propria. Il Governo Meloni risponde alle problematiche dei cittadini a prescindere dal colore politico delle loro  amministrazioni locali, ma non dobbiamo però nascondere che parlare la stessa lingua aiuta il dialogo. E Forlì in questo anno e pochi mesi di governo Meloni ha visto un bel cambio di marcia. Speriamo che possa quindi procedere l'attività della giunta Zattini per proseguire in questo lavoro che è certamente negli interessi dei forlivesi”. 

La compagine dell'alleanza sarà la stessa o più larga?
“La base è sicuramente quella del 2019, poi se il progetto Zattini ha convinto della sua bontà altre forze politiche che vogliono aggregarsi, sui temi non abbiamo preclusioni”. 

Ci sarà il ballottaggio?
“Confidiamo di vincere al primo turno”

Con Zattini avete avuto anche momenti non idilliaci in passato...
“Sono stati rapporti buoni, franchi e costruttivi. Poi come in tutte le coalizioni ci sono temi in cui puoi non trovarti d'accordo. Queste situazioni si riducono a pochi casi, su argomenti lontani dalla nostra agenda politica. Abbiamo discusso, ma dal confronto di visioni diverse abbiamo prodotto risultati migliori. Dopo il dialogo c'è stata una ricomposizione nell'interesse della città”.

Alle elezioni ci sarà ancora uno spostamento di un elettorato di centro come avvenne nel 2019? Ci sarà ancora un “effetto novità” di cui beneficiaste 5 anni fa?
“Facciamo incontri con le associazioni di categoria e siamo in mezzo alla gente, confermo che si sente ancora questo trend, ma non parlerei di “novità”, che nel tempo si è tradotta in fiducia e affidabilità. Riconoscono tutti che c'è stato un cambio di marcia e che si deve continuare il lavoro in un tempo più lungo. Sento ancora positività. Poi c'è la lista civica del sindaco per un elettorato di centro, ma che va anche a discapito dei partiti perché una lista civica drena sempre un po' di consenso ai partiti della coalizione in cui si trova. Ma non ci interessa essere primi in una coalizione che perde, meglio avere qualche voto in meno ma in una coalizione che vince”.

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