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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Mostra dell'Ottocento e un 2019 di anniversari: "Forlì sia città del Risorgimento"

E' l'opinione dello storico Gabriele Zelli, secondo il quale "sarebbe importante riallestire il Museo del Risorgimento, ora perennemente chiuso in alcuni locali di Palazzo Gaddi"

La mostra sull'Ottocento, in programma nel 2019 ai Musei San Domenico, sarà per Forlì e la Romagna "un'occasione anche per ricordare il ruolo avuto dai nostri antenati in quel periodo cruciale per la storia nazionale ed europea. A partire dal fatto che fu fondamentale l'apporto della Romagna alle lotte risorgimentali". E' l'opinione dello storico Gabriele Zelli, secondo il quale "sarebbe importante riallestire il Museo del Risorgimento, ora perennemente chiuso in alcuni locali di Palazzo Gaddi".

Zelli ha partecipato la scorsa settimana alla presentazione, che si è tenuta a Milano Marittima, della mostra "Ottocento. L'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini".  "A parere degli organizzatori sarà una rassegna originale e innovativa che declinerà le migliori espressioni artistiche nei primi cinquant'anni anni di Unità d'Italia - continua l'esperto di storia -. L'arco temporale indicativo di copertura della mostra andrà dal 1861, l'anno in cui fu sancita l'unità del nostro paese, al 1911, con l'impresa della Guerra italo-turca che porterà alla conquista della Libia. Al di là del valore delle opere che saranno esposte e del sicuro richiamo di visitatori, per la città di Forlì e per la Romagna sarà un'occasione, a mio avviso, anche per ricordare il ruolo avuto dai nostri antenati in quel periodo cruciale per la storia nazionale ed europea. A partire dal fatto che fu fondamentale l'apporto della Romagna alle lotte risorgimentali".

"Non a caso alcuni storici sostengono che senza i romagnoli il Risorgimento non ci sarebbe stato, essendo stata questa terra il crocevia degli eventi principali. In particolar modo quelli dall'Ottocento in poi, a partire dalla Repubblica Romana del 1849, alla Settimana rossa di Pietro Nenni e di Benito Mussolini del 1914, fino alla Resistenza, alla Costituzione e all'attuale Repubblica - chiosa Zelli -. A conferma del protagonismo romagnolo è importante segnalare che nel 2019 ricorrerà il 200° anniversario della nascita di Aurelio Saffi, triunviro della Repubblica Romana, il 170° della morte di Anita Garibaldi a Mandriole di Ravenna, oltre che della Trafila Garibaldina, durante la quale i patrioti romagnoli misero in salvo Giuseppe Garibaldi e il tenente Leggero. Forlì, quindi, come città del Risorgimento".

Le iniziative

Zelli anticipa già anticipare alcune iniziative che intende portare avanti "con l'aiuto e la collaborazione di diverse associazioni, nonché di amiche e amici che amano la città. Con l'apporto fondamentale della storica Flavia Bugani, darò alle stampe una guida della Forlì del Risorgimento, dove saranno citati i tanti patrioti e combattenti per l'Unità d'Italia. A partire da Piero Maroncelli (1795-1846), esponente della carboneria e per questo processato insieme a Silvio Pellico e poi imprigionati allo Spielberg,  fino a Carlo Matteucci (1811-1868), fisico di grande fama nonché nel 1862 Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia nel governo presieduto da Urbano Rattazzi. Da Aurelio Saffi (1819-1890), importante esponente dell'ala repubblicana incarnata da Giuseppe Mazzini, di cui è considerato l'erede politico, a Giovita Lazzarini (1813-1849), Ministro di Grazia e Giustizia della Repubblica Romana. Nella guida saranno indicati inoltre i luoghi dove questi ed altri personaggi sono nati e vissuti, o dove sono ricordati. Un itinerario molto interessante anche per i visitatori della mostra che potranno così conoscere un tratto saliente di Forlì".

"Preannuncio fin d'ora che con l'aiuto da Marco Viroli rievocheremo la Trafila Garibaldina, percorrendo un tratto dell'itinerario che ha interessato Forlì, con una camminata in notturna il 15 agosto 2019 - continua Zelli -. Si partirà, accompagnati dalle musiche risorgimentali suonate dal Trio Iftode, dalla zona di via Bertarina, dove Garibaldi e il tenente Leggero, aiutati dai patrioti forlivesi che avevano chiesto la fattiva collaborazione ad alcuni contrabbandieri locali (gli "spalloni") attraversarono i fiumi Rabbi e Montone e successivamente il confine tra lo Stato Pontificio e il Gran Ducato di Toscana nella zona di Ladino. Anche in questo caso tutto il tragitto della Trafila potrebbe attrarre un turismo di tipo storico-culturale sempre più diffuso che, da San Marino a Cesenatico, da Ravenna a Forlì, da Terra del Sole a Dovadola, dal Monte Trebbio a Modigliana, può ripercorrere una delle più esaltanti storie patriottiche che vide protagonisti i romagnoli e nel contempo toccare luoghi di grande interesse storico, culturale, naturalistico ed enogastronomico.  In questo contesto sarebbe importante riallestire il Museo del Risorgimento, ora perennemente chiuso in alcuni locali di Palazzo Gaddi. Occorre crederci e organizzarsi da subito". 

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