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Lunedì, 29 Aprile 2024
La tracimazione della diga di Ridracoli / Santa Sofia

Il risveglio del "gigante gentile", la tracimazione della diga di Ridracoli. "Acqua in cassaforte, ma non basta"

L'INTERVISTA - Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, saluta così il riempimento totale del lago di artificiale di Ridracoli che ha portato alla spettacolare cascata di 103 metri

"Grazie alla tracimazione si è risvegliato il "gigante gentile" che protegge la vallata del Bidente". Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, saluta così il riempimento totale del lago di artificiale di Ridracoli che ha portato alla spettacolare cascata di 103 metri, alimentando uno spettacolo che nel corso di questo fine settimana richiamerà molte persone, desiderose di assistere da vicino al fenomeno. Attualmente alle spalle della immensa muraglia di cemento della diga sono stivati oltre 33 milioni di "oro blu". Situazione ottimale per far fronte alle prossime necessità idriche, primaverili e soprattutto estive dell'acquedotto di Romagna.

IL FOCUS - Perchè la tracimazione non è uno spreco

VIDEO - La tracimazione della diga vista da vicino

"E' stato un inverno positivo, con precipitazioni iniziate a fine novembre dopo una lunga fase di scarsa piovosità che duava da maggio - analizza Bernabè -. L'inverno ha portato le scorte di acqua che ci aspettavamo e la neve ha fatto come ogni anno la differenza. Quello che cambia è la resa su base annua. Nel 2021 abbiamo prodotto 58 milioni di metri cubi, mentre lo scorso anno 52 milioni di metri cubi, ma con il 30% di piovosità in meno".  

La tracimazione della diga di Ridracoli (4-3-2023, foto Romagna Acque)

Bernabè, siamo fuori dall'emergenza?
"Abbiamo in cassaforte l'acqua che ci serve per gli usi estivi quando ci sarà un raddoppio della domanda anche per effetto dell'incremento dei turisti. Inoltre il fatto che la diga sia piena ci permette di ricaricare la ricarica delle falde e dei pozzi, che avviene in un periodo più lungo. In assoluto però non possiamo dire di essere al sicuro".

Cioè?
"Come ho detto altre volte, abbiamo una frequenza nel tempo di ritorno delle siccità sempre più ristretta per effetto dei cambiamenti climatici. Quindi non possiamo rispondere ad un problema che sta diventando strutturale semplicemente con un aspetto di gestione. Il fatto che Ridracoli sia piena dimostra quanto sia efficace il ragionamento che si fa sui sistemi di accumulo".

Può chiarire questo importante concetto?
"Se siamo in grado di trattenere acqua quando piove, fenomeno che accade con frequenza più ridotta, ne avremo per quando ci servirà. Così non è ad esempio la situazione del fiume Po, in crisi insieme ai grandi laghi. E' stato un inverno poco nevoso sulle Alpi e le temperature sopra i 4mila metri di altezza sono state più alte, condizionando così la capacità di trattenere l'acqua in stato solido. Di conseguenza la portata arriva più velocemente e c'è meno acqua da gestire, condizionando tutti gli usi, da quello domestico a quello irriguo. Quindi, riassumendo, non possiamo mai dire di essere al sicuro, perchè la siccità sta diventando un problema".

Ridracoli, la spettacolare tracimazione e turisti ad ammirarla

Cosa occorre fare quindi?
"L'Italia deve lavorare più insistentemente sul risparmio idrico, ma al tempo stesso bisogna ragionare sui riusi idrici per l'agricoltura. Inoltre occorre aumentare la capacità di trattenere acqua, considerando che al momento si accumula solo l'11% dell'acqua piovana". 

Per quanto concerne i bacini di accumulo ci sono degli studi che stanno andando avanti per il nostro territorio, giusto?
"Assolutamente sì. Ci stiamo mettendo tutta la buona volontà e la determinazione, ma ovviamente dipendente anche da altri enti come Regione e Parco Nazionale. Ci sono infatti dei vincoli e delle attenzioni da considerare. Oltre 30 anni di storia hanno dimostrato che la diga rappresenta un valore aggiunto nel Parco e per il Parco. C'è acqua che dà il suo contributo idrico alla vita del fiume Bidente, ma dà sicurezza in termini di contenimento delle piene, con effetto di laminazione per i comuni a valle dell'invaso. L'efficacia sul piano ambientale e infrastrutturale è stata dimostrata. Quindi il tema dei grandi e piccoli invasi ad uso plurimo è strategico, anche per quanto riguarda la produzione di energia elettrica". 

La diga di Ridracoli dà anche il suo contributo anche sotto questo aspetto
"Il salto tra la diga e il potabilizzatore di Capaccio di Santa Sofia alimenta la centrale idroelettrica di Isola, massimizzando le potenzialità di questa infrastruttura. La diga nasce esclusivamente per usi civili".

Con la diga piena, ora dobbiamo preoccuparci della situazione del Po
"Abbiamo alle spalle un anno di esperienza importante, che ci permette di avere una maggiore consapevolezza circa la capacità di reagire alle criticità. Nel 2022 ci siamo coordinati con tutti gli stakeholder del territorio, appurando quanto il sistema sia stressabile in condizioni di difficoltà. A Bondeno, dove ci viene consegnata l'acqua che arriva dal Po, si erano fermate due pompe ed altre due rischiavano di andare in blocco. E' stato superato però quel franco che veniva considerato come limite. Il sistema quindi ha dimostrato di essere reattivo. Sappiamo che è l'area ravennate quella che ha maggiori sofferenze, in particolar modo per quanto riguarda il settore agricolo. I due potabilizzatori presenti non sono totalmente sostituibili con un'integrazione al 100% da Ridracoli, che è in grado di soddisfare le richieste solo parzialmente. In quell'area c'è bisogno in termini continui di un metro cubo di acqua al secondo". 

Domenica apre l'Ecomuseo. Ci sarà quindi un boom di turisti
"I romagnoli sentono molto l'appartenenza alla diga di Ridracoli. Domenica riapre l'Ecomuseo e con esso le attività a Ridracoli. La tracimazione sarà un richiamo naturale per le classiche gite fuori porta. Ci aspettiamo escursionisti, ma anche tante famiglie che saliranno a respirare un po' di aria buona dell'Appennino". 

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