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Mollo tutto e vado via

Mollo tutto e vado via

A cura di Michelangelo Pasini

Vivere ad Auroville (India) tra spiritualità, misticismo e new age

Una comunità di 2500 persone provenienti da 50 paesi nel mondo con lo scopo di realizzare l’unità umana. Paradiso in cui sperimentare la pace e la convivenza tra popoli o buen retiro per borghesi annoiati?

Auroville è una città sperimentale fondata nel 1968 da Sri Aurobindo, un mistico indiano e dalla sua compagna spiriturale (The Mother), che ha contribuito a fomentare il mito dell'India come luogo in cui fenomeni new age si sposano con religioni antichissime e pratiche lisergiche. È nata per essere una città universale, dove uomini e donne di ogni nazione, di ogni credo, di ogni tendenza politica possano vivere in pace ed in armonia. Lo scopo di Auroville è quello di realizzare l’unità umana. Si trova a pochi chilometri da Pondicherry, ex colonia francese nel sud dell'India e ancora oggi è un luogo di spiritualità e contraddizioni.

Il suo simbolo contribuisce a renderla un luogo strano, bizzarro, particolare, in cui la ricerca del proprio "io interiore" e fanatismo si fondono: il Matrimandir è una gigantesca palla dorata che sorge al centro di Auroville, adornata dai cosiddetti “petali”, camere di meditazione in cui andare alla ricerca del proprio io interiore.

Un concetto che ci attrae è il fatto che ad Auroville non esistono soldi: ognuno lavora e il suo stipendio viene versato in un conto dove ogni mese vengono detratte delle rette che consentono ad Auroville di sopravvivere. Si mangia tutti insieme nella solar kitchen (tutto è cotto utilizzando solo energia solare), si comprano i beni di prima necessità in un piccolo supermercato interno dove tutto è "gratuito". La grande superficie su cui si estende la cittadina indiana è costellata di piccoli ristoranti, café bio, localini frequentati dagli abitanti, dove i contanti sono vietatissimi: si può utilizzare solo la Auro-Card.

Ad Auroville vivono quasi 2500 persone, provenienti da oltre 50 paesi da tutto il mondo: una babele linguistica e culturale che non ha eguali in tutto il mondo. Sedersi nella mensa in cui tutti pranzano ed essere circondati da messicani, indiani, francesi, giapponesi, australiani è uno schiaffo alla chiusura mentale, alla paura del diverso che oggi si fa strada nella coscienza di più di un nostro connazionale.

Ma Auroville si propone non solo come luogo magico a metà tra una comune, un gigantesco ashram e la sede di un misterioso luogo di culto, ma anche come risorsa per il territorio circostante ed i suoi abitanti. Qui dove adesso sorge la cittadina solo cinquant'anni fa, quando vi si è trasferito il manipolo di hippie che accompagnava Sri Aurobondo e La Madre, c'era solo deserto: se in questo lasso di tempo la terra è diventata coltivabile e i villaggi dell'India rurale dei dintorni hanno accesso a acqua potabile, istruzione e cure mediche è grazie soprattutto all'impegno che quotidianamente gli abitanti di Auroville profondono nell'aiutare il popolo indiano, spesso vessato da miseria, corruzione e malattie.

Io ed Elisa abbiamo sentito parlare per la prima volta di Auroville cinque anni fa e quando durante un viaggio nel sud dell'India siamo riusciti a visitarla siamo stati colti da emozioni contrastanti. Paradiso in cui sperimentare davvero la pace e la convivenza tra popoli e razze o buen retiro dove borghesi annoiati giocano a fare i salvatori del mondo chiusi però all'interno di un'oasia di benessere? Qualche settimana fa io, Michelangelo, ho avuto l'occasione di tornarci e farlo con Santosh, un ragazzo indiano che da sette anni vive ad Auroville. Con lui, io e i miei compagni di viaggio, siamo riusciti ad entrare meglio nei meccanismi della città spirituale, abbiamo visitato zone off-limits ai turisti e assaporato, seppur solo per qualche ora, quanto questo posto sia affascinante.

Forse trasferirsi ad Auroville in pianta stabile sarebbe un po' estremo, ma stiamo seriamente pensando a qualche mese di volontariato all'ombra del Matrimandir. Non siamo tanto persone da meditazione e spiritualità, chi ci conosce lo sa, ma piuttosto siamo entrambi attratti dalla ricerca di vie diverse da intraprendere per trovare quella sorta di pace interiore che tutti bramano

Curiosi di capire come gli abitanti di Auroville abbiano trovato il loro equilibrio, ci chiediamo quanto possa essere l'ambiente che ci circonda a determinare il nostro benessere. Certo limitare le difficoltà economiche e contare sull'appoggio di una comunità unita e motivata da comuni propositi pare un primo passo verso una vita tranquilla. O forse nel caso di Auroville si tratta più che altro della ricerca di una vita più facile e comoda? Sarà che nella nostra vita quotidiana in giro per il mondo ogni giorno è da pianificare e ogni giornata è diversa, il che credeteci è tutto tranne che comodo; ma allo stesso tempo arrangiarsi e risolvere i piccoli problemi quotidiani (spostarsi, trovare un alloggio e procurarsi il cibo ogni giorno in posti nuovi) mentre programmi il domani è stimolante ed appagante come non mai.

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