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Forlì ieri e oggi

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A cura di Piero Ghetti

L’Ex G.I.L. di viale della Libertà stella dell’architettura razionalista

Ancora in attesa del pieno riutilizzo a nove anni dalla fine dei lavori di restauro, il Palazzo Ex G.I.L. di viale della Libertà continua a farsi guardare (soprattutto da fuori) in tutta la sua avvenenza razionalista.

Ancora in attesa del pieno riutilizzo a nove anni dalla fine dei restauri, il Palazzo Ex G.I.L. di viale della Libertà continua a farsi guardare (soprattutto da fuori) in tutta la sua avvenenza razionalista. Realizzato fra il 1933 e il 1935 su progetto dell’architetto romano Cesare Valle, l’ex G.I.L., conosciuto anche come Casa Stadio e Casa del Balilla “Arnaldo Mussolini”, nacque per iniziativa dell’Opera Nazionale Balilla (ONB). “Fu istituita nell’aprile del 1926 - scrive l’arch. Luca Guardigli sul sito in-bo.unibo.it - allo scopo di unificare e inquadrare le organizzazioni giovanili del partito fascista (i Balilla, dagli 8 ai 14 anni e gli Avanguardisti, dai 14 ai 18 anni), allevando ideologicamente i ragazzi a una scuola «di coraggio, virilità e combattimento»”.

L’attività edilizia dell’O.N.B. divenne un vero e proprio campo sperimentale per l’architettura italiana moderna. Non solo: durante il Ventennio fascista, la costruzione degli edifici G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio) destinati ad attività sportive improntate alla forma fisica e alla disciplina dei giovani in chiave “pre-militare”, era prevista in ogni centro abitato di media grandezza. “La costruzione - scrive Ulisse Tramonti in Itinerari di architettura moderna - comprende tre nuclei principali, tra loro collegati, costituiti dalla palestra, dal cinema teatro e dalla piscina, mentre due erano i reparti con ingressi distinti: quello culturale e quello sportivo”.

Nel gennaio 1934 e nel luglio del 1936, la rivista Architettura di Piacentini dedica due articoli all’edificio: “La palestra coperta di circa 500 mq di superficie ha una galleria per il pubblico, alla quale si accede attraverso una scala elicoidale in cemento armato, mentre la piscina è caratterizzata in direzione sud da un’ampia vetrata a elementi scorrevoli lunga 26 metri e larga 8, brevettata appositamente dalla Ditta Curti di Bologna per dare la possibilità di trasformarla in piscina all’aperto”.

Altri locali sono una scala per la scherma di 200 mq. con i relativi spogliatoi, magazzini per gli attrezzi, ambienti per l’ambulatorio medico e istruttori. “Al reparto culturale si accede attraverso l’ingresso posto alla base della torre, alta 30 metri, destinata ad accogliere la cappella votiva dedicata alla memoria di Arnaldo Mussolini, in alto la campana e su due lati esterni il giuramento fascista dei giovani della G.I.L.”. La parte dedicata alla cultura ospitava anche un auditorium da 800 posti, una sala convegni e una biblioteca con annessa area di lettura. Per la completezza delle dotazioni funzionali, l’Ex Gil di Forlì venne considerato dalle riviste dell’epoca come un modello di organizzazione distributiva. Nel 1941 fu disposta la sopraelevazione ai piani primo e secondo, realizzata dallo stesso arch. Valle. In seguito alla caduta del regime, l’edificio ha perso la sua destinazione legata alle politiche mussoliniane, assumendo una vocazione squisitamente sportiva ed educativa.

“Nel 1947 - continua l’arch. Guardigli - iniziano i lavori di adattamento dei locali della parte nord del fabbricato, affittati alla Polisportiva Edera per le proprie attività sportive: viene così interrotta la continuità del corridoio al piano rialzato con dei diaframmi in muratura (…). Nel 1948 riprende a funzionare la sala cinematografica, dopo una serie di lavori di ripristino (l’Odeon ha cessato l’attività nel 2007). Negli anni Ottanta, dopo un pluridecennale periodo di abbandono, si decide di demolire la piscina, già chiusa nell’immediato dopoguerra per l’insorgere di fessurazioni, e di sostituirla con un nuovo impalcato per un uso sportivo”.

Nel 1999 l’edificio è stato acquistato dal Comune di Forlì, divenendo oggetto di un imponente progetto di recupero e valorizzazione. Nel 2015, al termine dei lavori di restauro, sono state recuperate 7 palestre e relativi servizi, in gran parte affidate alla storica concessionaria, la Polisportiva Edera. “La maggiore novità sull'Ex Gil - si legge su artbonus.gov.it - riguarda il progetto per il Nuovo Auditorium della Musica, dotato di 324 poltroncine in platea e 76 in galleria, da spalancare ai grandi nomi della direzione d'orchestra, ma anche ai tanti studenti di musica della città”.

Ma il Comune è impegnato anche nel concretizzare l’apertura del Magyc - acronimo di Museum of the Art of Gymnastic - che ha da poco ricevuto il patrocinio del CONI e sarà dedicato a Bruno Grandi. L'auditorium dell’ex G.I.L. è solo una parte del progetto di recupero del cosiddetto “Miglio bianco”, il tratto di viale della Libertà tra la stazione ferroviaria e i Giardini della Resistenza, caratterizzato dal bianco del travertino tipico degli edifici del Razionalismo. 

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