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La domenica del villaggio

La domenica del villaggio

A cura di Mario Russomanno

Campagna pubblicitaria per il turismo? Non sia solo per la spiaggia, ma anche per i territori colpiti

E’ in atto un' opportuna, e dispendiosa, campagna di promozione delle località balneari della Romagna da parte di diversi soggetti privati e pubblici, in primis la Regione che dispone di risorse adeguate e di potenti mezzi di comunicazione

E’ in atto un' opportuna, e dispendiosa, campagna di promozione delle località balneari della Romagna da parte di diversi soggetti privati e pubblici, in primis la Regione che dispone di risorse adeguate e di potenti mezzi di comunicazione. Molto bene. La pubblicità non è mai abbastanza, le nostre località di mare, da Cattolica ai lidi ravennati, sono magnifiche e costituiscono volano di ricchezza. Speriamo tutti che questa estate facciano il pieno di arrivi e presenze come e più degli anni scorsi. Nessuno può disconoscerlo, tanto meno un tizio (io) che è nato Rimini e che lì ha trascorso ogni estate.

E però c’è un però: quello che stiamo vivendo è un momento drammatico. L’alluvione ha sconvolto società civile ed economia di tre storiche città, di una rigogliosa pianura densa di popolosi centri abitati, di colline e montagne che costituiscono presidio ambientale e culturale. E’ indispensabile sostenere la socialità, il turismo, il commercio, la ripresa economica, di quella parte della Romagna. E’ fuorviante far passare il messaggio che molti, certamente in buona fede, stanno lanciando: se volete sostenere la Romagna aggredita dalla sorte, dal fango, dai lutti, andate al mare. Se volete premiare i mille e mille volontari che hanno generosamente dato una mano, fatevi un bagno e prendete un aperitivo in spiaggia.

Al mare, in spiaggia, nei ritrovi rivieraschi, beninteso, dobbiamo andarci tutti e c’andremo, nessuno di noi può farne a meno. Ma chi ha bisogno di una mano adesso, chi teme d’essere lasciato solo, vive e lavora altrove. Quel che dobbiamo fare è andare a pranzo a Sarsina, Santa Sofia, Modigliana, passare una serata a Tredozio, a Portico, a Mercato Saraceno. Visitare i musei a Forlì, la Biblioteca Malatestiana a Cesena, il Museo del Risorgimento a Faenza. Far spesa a Conselice,  ammirare la Piazza di Russi, prendere un aperitivo a Lugo.  Partecipare alle tante iniziative d’indirizzo culturale, gastronomico, teatrale, sportivo, musicale, cinematografico che le meravigliose comunità romagnole vanno organizzando comunque per i mesi estivi, nonostante le gravi ferite inferte dal destino, dal meteo, e, ammettiamolo, da un antico deficit infrastrutturale.

Serve che gli enti di promozione, il mondo associativo, la Regione, si muovano in tale direzione, e probabilmente hanno già in programma qualcosa. Sono certo l’avranno pensato prima di me. Qualcosa di specifico utile allo scopo, anche in termini di comunicazione, immagino, sarà certamente. Serve, soprattutto, che ciascuno di noi faccia la sua parte. Per chi è stato risparmiato dall’acqua scatta il momento della mutualità. Come tutti i romagnoli in età, conosco bene la rotonda Primo Maggio di Milano Marittima e Piazzale Fellini a Rimini, luoghi che nessuno può smettere di frequentare. Ma quest’anno un acquisto, una pizza e una birra ce li dobbiamo fare anche in Viale Bologna a Forlì, la strada ripresa da mille tele camere per essere diventato d’un colpo paesaggio lunare. Sta tornando a essere quel che era ed è piena di gente che fino ad oggi ha spalato fango e angoscia ma che da domani è pronta ad accoglierci.

Buona domenica, alla prossima.
 

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