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Domenica, 28 Aprile 2024

Alluvione, la Uil manifesta davanti alla Prefettura: "Vogliamo fatti e non propaganda elettorale. I cittadini si sentono abbandonati"

La Uil è scesa in piazza venerdì mattina in Piazza Ordelaffi davanti alla sede della Prefettura di Forlì-Cesena per richiedere risposte concrete sui "tanti, troppi e ingiustificati ritardi nei risarcimenti a famiglie e imprese dopo l’alluvione del maggio scorso". "Sono passati oltre quattro mesi e le famiglie dei territori alluvionati hanno ricevuto solo 3.000 euro stanziati dalla Protezione Civile e, in alcuni casi, dalle donazioni ricevute dai singoli Comuni alluvionati - spiegano dal sindacato -. Dopo quattro mesi di inerzia e scontri politici che non hanno garantito risposte alle comunità alluvionate, al Commissario straordinario viene assegnato il compito di definire le risorse da chiedere al Governo per garantire i promessi risarcimenti al 100%. Esprimiamo una forte preoccupazione per questa modalità che risponde evidentemente ad un indirizzo politico e più precisamente quello di mettere a disposizione le risorse promesse solo in una fase successiva e non ancora definita. E’ invece a nostro parere che sia fondamentale definire e allocare le risorse per i ristori fin da ora presso la struttura commissariale così da permettere, a cittadini e imprese, di poter decidere cosa fare della propria abitazione e della propria attività produttiva".

Alluvione, la manifestazione della Uil davanti alla Prefettura

"Tutto il processo definizione dell’ammontare dei risarcimenti si presuppone afferisca agli Uffici Tecnici Comunali che, a parità di organico e in costanza di compiti, dovranno gestire impegni altrettanto delicati come quelli previsti dal Pnrr - proseguono dalla Uil - Ciò rischia di creare un collo di bottiglia non certo imputabile alla responsabilità delle Amministrazioni Comunali con la conseguenza di creare ulteriori ritardi nelle risposte ai cittadini. Riteniamo quindi di condividere la proposta, già formulata dalla Regione Emilia- Romagna, di utilizzare le risorse non destinate nel fondo previsto per la cassa integrazione (circa 900 milioni di euro) per metterli subito nella disponibilità della gestione commissariale al pari della proposta per l’accesso al credito in banca attraverso il meccanismo del credito d’imposta. Infine, è indispensabile definire un accordo sulla sicurezza e sulla legalità per garantire un presidio efficace sulla ricostruzione. Per tutte queste ragioni ci mobilitiamo per dare voce ai cittadini che a distanza di oltre quattro mesi non hanno visto ancora risposte vere per la ricostruzione e soprattutto per chiedere in modo chiaro al Governo che la ricostruzione è un obbligo e un dovere".

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