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Briciole di natura

Briciole di natura

A cura di Riccardo Raggi

Ciaspolate all’asciutto con il giusto abbigliamento

Come fare a capire se un indumento ha i requisiti giusti e come interpretare le caratteristiche tecniche riportate nelle etichette di giubbotti e pantaloni? Proviamo a capirlo assieme

Durante le attività escursionistiche nel periodo invernale, in particolar modo quando vengono svolte in presenza di neve, diventa importante essere dotati di abbigliamento idoneo e che possa garantire il giusto livello di impermeabilità al nostro corpo. Ma come fare a capire se un indumento ha i requisiti giusti e come interpretare le caratteristiche tecniche riportate nelle etichette di giubbotti e pantaloni? Proviamo a capirlo assieme.

Innanzitutto dobbiamo sapere che un capo di abbigliamento che deve proteggerci dalla pioggia (o dalla neve) non potrà mai essere impermeabile al 100%: l’unico materiale che può garantirci questa prestazione è la plastica… ma a questo punto subentrano evidenti problemi legati alla traspirazione. Infatti il problema tecnico di questi materiali “impermeabili” non è tanto quello di garantire l’impenetrabilità dell’acqua, quanto quello di permettere al vapore acqueo del nostro sudore di allontanarsi il più velocemente possibile dalla superficie della nostra pelle, per evitare di avvertire quella sensazione di bagnato o umido, tipica di quando stiamo sudando. Ecco quindi che diventa fondamentale, per il nostro benessere in escursione, poter scegliere un capo d’abbigliamento realizzato con materiali tecnologicamente avanzati, che permetta il giusto equilibrio (e compromesso) tra traspirabilità e impermeabilità.

Ma come si misura la resistenza di un indumento alla penetrazione dell'acqua? Il parametro da tenere in considerazione è la cosiddetta “colonna d’acqua”, cioè la pressione che un tessuto può sopportare, senza che l'acqua penetri al suo interno. 
Sono stati messi a punto vari metodi per calcolare la colonna d'acqua: in linea di principio i test di laboratorio consistono nel posizionare un cilindro su di un tessuto e riempirlo progressivamente di acqua, facendo quindi aumentare progressivamente la pressione dell’acqua, fino a quando le prime gocce non penetrano all'interno. Il tempo che serve per far penetrare l’acqua attraverso il tessuto risulta determinante per stabilire il grado di impermeabilità e, di conseguenza, più a lungo il tessuto resiste alla pressione crescente, più alta è la colonna d'acqua. La colonna d'acqua si misura in mmWS (altezza della colonna in millimetri) o mWS (altezza della colonna in metri) o ancora in mmH2O.

A seconda dei laboratori (o dei Paesi) in cui viene eseguito il test, il valore assume significati diversi: in Germania, ad esempio, con una colonna d’acqua di 1300mm, un capo può essere etichettato come impermeabile, mentre se si acquistano prodotti provenienti dagli Stati Uniti, è necessario moltiplicare il valore dato per un fattore di 2-3, per poterlo confrontare con i valori europei, perché negli U.S.A. una sostanza viene invecchiata artificialmente di 5 anni prima di essere testata.

Inoltre, nella scelta di un capo d’abbigliamento con un determinato valore di colonna d’acqua, c’è da tener conto anche dell’utilizzo che ne faremo: infatti il proprio peso (e di conseguenza la pressione che si esercita su quel tessuto), le condizioni di utilizzo, l’eventuale presenza di uno zaino, i nostri movimenti, andranno a influire sulla resistenza alla penetrazione dell’acqua: ad esempio, una giacca antipioggia utilizzata con un carico (zaino) ha un valore consigliato di colonna d’acqua pari a 15.000-20.000mm, mentre se l’utilizzo è senza zaino può essere sufficiente anche un valore pari a 10.000mm.

Inoltre vi sono altri fattori che influiscono sulla tenuta dell’acqua: cuciture, cerniere, punti di maggior sfregamento (ginocchia-gomiti), sono tutti elementi che, se non sono progettati e realizzati con le dovute accortezze, possono abbassare notevolmente la resistenza all’acqua di un indumento. È quindi importante prestare attenzione al fatto che le cuciture e le cerniere siano sigillate, nastrate o incollate, che sia presente la linguetta antivento sulla cerniera anteriore o che sia presente un eventuale rinforzo supplementare sulla zona gomiti e ginocchia.

Va da sé che un tessuto con un'elevata colonna d'acqua è meno traspirante di quelli con valori inferiori, ma è possibile avere informazioni anche sulla traspirabilità di un indumento: in particolare è possibile trovare i valori MVT e RET. Il primo indica la permeabilità al vapore di un indumento: più alto è il valore, maggiore è la traspirabilità (consigliati valori minimi di 10.000 g/m²/24h), mentre per il secondo (con una scala che va da 0 a 20) ad un valore basso corrisponde un tessuto particolarmente traspirante (consigliato da 0 a 6). 

Molti sono i materiali in commercio e, forse, quello più famoso (e dalle prestazioni più affidabili) è rappresentato dalla membrana in Gore-tex, ma anche in questo caso è utile saper leggere i cartellini: i prodotti Gore-tex con il cartellino nero sono definiti impermeabili, mentre quelli con il cartellino bianco (linea Infinium) sono solamente resistenti all’acqua, cioè possiedono la capacità di resistere all’acqua per un periodo di tempo più che sufficiente a compiere molte attività, ma non indefinitamente.
Arrivati a questo punto non avete più scuse, perchè avete tutte le informazioni per potervi attrezzare adeguatamente per l’imminente stagione delle ciaspolate: se volete provarne una, scegliete quella che più vi interessa dal programma invernale 2024 delle Guide ambientali escursionistiche di Romagnatrekking® cliccando su questo link https://bit.ly/3Wqw7JQ. Buone escursioni!

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