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Domenica, 28 Aprile 2024
Briciole di natura

Briciole di natura

A cura di Riccardo Raggi

Le Foreste Casentinesi ricoperte dalla neve, ecco una bellissima ciaspolata per famiglie: il percorso

Fra i vari tracciati che è possibile percorrere con le racchette da neve ce ne sono alcuni che, per la loro semplicità e lunghezza, possono essere alla portata anche di famiglie con bimbi. Oggi ve ne suggerisco uno

Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ci sono centinaia di km di sentieri ufficiali, segnati con il segnavia bianco-rosso del Club Alpino Italiano, quasi tutti praticabili anche in inverno con la neve e le ciaspole. Fra i vari tracciati che è possibile percorrere con le racchette da neve ce ne sono alcuni che, per la loro semplicità e lunghezza, possono essere alla portata anche di famiglie con bimbi. Oggi ve ne suggerisco uno, facilmente raggiungibile, che si trova nel cuore del Parco.

Il tracciato parte dal Passo della Calla (realizzato negli anni ’30 del secolo scorso), dove è possibile lasciare l’auto nell’ampio parcheggio posto proprio sul valico di confine fra Romagna e Toscana, a 1296m slm: sul passo è riconoscibile una piccola montagnola, alla cui sommità è posto un monumento dedicato a Dante Alighieri (realizzato con grandi pietre e con la seguente epigrafe “Nel cuore della foresta spessa e viva / sul dorso dell’Italia bella / e nel ricordo della divina poesia / vada il pensiero al nome immortale / di / Dante”). 


Alle spalle della montagnola, nei pressi di una maestà dedicata alla Madonna della Foresta, realizzata nella sezione cava di un tronco d’albero, inizia il tracciato, segnalato con il segnavia CAI 82: si transita a fianco del ristorante “I Faggi” (ottimo punto per rifocillarsi dopo l’escursione) e del Rifugio “La Calla”, in gestione alla sezione CAI di Stia, per iniziare a camminare in mezzo alla foresta di faggi e abeti.  A questa quota (poco sopra i 1300m) siamo nella zona fitoclimatica del Fagetum, cioè una fascia altitudinale (che va da un minimo di 700m a un massimo di 1700m slm), in cui si trovano una serie di piante accumunate dalle stesse esigenze climatiche e che hanno nel faggio (Fagus sylvatica) la specie più rappresentativa. Queste piante campeggiano in ogni dove attorno a noi, in associazione con gli abeti bianchi: in alcuni punti questi alberi raggiungono dimensioni ragguardevoli, mentre in altri sono ancora in fase giovanile, sintomo che questa foresta (prima dell’istituzione dell’area protetta) era un luogo sfruttato per ricavarne legname o carbone (quello di faggio ha un buon potere calorifico).

Vuoi iscriverti all'escursione? >> Ecco il link

Il sentiero non è particolarmente impegnativo e anche i dislivelli sono minimi, pertanto affrontabili anche da bimbi che siano avvezzi alle passeggiate in montagna: si procede così in leggera salita per pochi km, lungo un tracciato ben evidente e nel quale sono sempre presenti i segnavia bianchi e rossi del CAI, elemento che fornisce sicurezza a chi non sia un assiduo frequentatore di sentieri di montagna. Lungo il percorso, ai lati del sentiero, fanno la loro comparsa anche enormi Aceri montani (Acer pseudoplatanus), con molta probabilità piantati già nell’Ottocento, visto il diametro e la posizione allineata come a costituire una sorta di viale. Dopo circa 1,8 km si giunge ad un grande spiazzo alla base del Monte Gabrendo, una delle cime più alte del Parco Nazionale e, fino agli anni ’90, punto di arrivo delle piste da sci, che partivano dallo chalet Burraia e oggi non più esistenti. Da questo grande pianoro è possibile avere uno sguardo panoramico sulla vallata del Casentino, guardando i paesi del fondo valle che si susseguono uno dopo l’altro: lo spettacolo è partocolarmente suggestivo quando l’escursione viene fatta in notturna, potendo vedere le luci dei paesi, che sembrano tanti presepi disseminati lungo il fondovalle.

La segnaletica CAI ci dice che ora è necessario mantenere la sinistra, seguendo il segnavia CAI 86, fino a raggiungere, dopo poche centinaia di metri, il Passo Giogarello, crocevia di sentieri che permettono di rientrare al Passo della Calla oppure di continuare il trekking in territorio toscano, arrivando fino ai confini del Parco, a Papiano verso sud o a Bocca Pecorina verso est. Per chiudere l’anello escursionistico, il nostro tracciato prosegue ora su comoda strada forestale carrabile: in questa seconda parte del cammino il dislivello è davvero minimo, con un primo tratto in dolce discesa, per poi risalire gradualmente, fino a raggiungere nuovamente il Passo della Calla.

Come detto all’inizio, questo itinerario è facilmente percorribile anche da bimbi (a partire dall’età della scuola primaria) e persino con le ciaspole ai piedi: l’intero percorso è lungo 3,7 km con un dislivello complessivo di +/- 150m.

Per coloro che volessero provare l’esperienza di una ciaspolata su questo o altri sentieri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è possibile consultare il programma escursionistico invernale proposto dalle Guide Ambientali Escursionistiche di Romagnatrekking® a questo link (https://bit.ly/3Wqw7JQ): le iscrizioni sono online e il divertimento è garantito!
 

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