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Forlì ieri e oggi

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A cura di Piero Ghetti

Quando al Suffragio si celebrava Sant’Antonio di Padova

Ad Antonio di Padova, che dal 1221 al 1222 visse per oltre un anno all’eremo di Montepaolo e il 24 settembre di 800 anni fa tenne a Forlì la sua prima predica pubblica, è dedicata la prima cappella a destra all’interno della chiesa del Suffragio, in passato teatro di grandi celebrazioni antoniane

“Forlivesi, in quest’anno ricorre il centenario di quell’umile seguace del Povero d’Assisi. A tal fine nella chiesa del Suffragio, adorna di celebri apparati per opera dei maestri Zama di Castelbolognese, verranno consacrate ad onore di lui solenni feste”. Ma anche: “Il 5 giugno 1933 è incominciato l’Ottavario solenne predicato in preparazione alla festa di S. Antonio, che da quest’anno viene anticipata dalla quarta domenica di luglio al 13 giugno. Quel giorno in tutta la mattinata ci furono 450 comunioni, mai raggiunte nei miei dieci anni di rettorato”. Sono solo due dei riferimenti altisonanti al Divo Antonio, alias Sant’Antonio di Padova, contenuti nella chiesa forlivese di Santa Maria della Visitazione, meglio conosciuta come Il Suffragio. Il primo è quanto si legge nell’incipit del manifesto, datato 5 luglio 1895 e conservato in sacrestia; il secondo è tratto dai Diari del rettore “pro tempore” don Alfredo Ghinassi.

Gli agiografi sono concordi: l’evento che ha rivelato al mondo la levatura spirituale di Fernando Martins de Bulhões, è avvenuto a Forlì. Uomo di straordinaria cultura, Fernando nasce nel 1195 a Lisbona da famiglia benestante e aristocratica. Nel 1210 entra a far parte dei Canonici regolari della Santa Croce, per poi aderire nel 1220 all’ordine francescano col nome di Antonio. Nel 1221, diretto in Africa “per convertire i Mori”, viene trascinato in Sicilia da un fortunale, che di fatto gli salva la vita e lo porta a partecipare al Capitolo Generale di Assisi, dove conosce di persona il fondatore della regola, San Francesco. Terminato il capitolo, Antonio è inviato dallo stesso Poverello d’Assisi a Forlì. Da qui, frate Graziano, superiore dei francescani in Romagna, lo manda in servizio a Montepaolo, dove visse per oltre un anno dal 1221 al 1222. Il 24 settembre 1222 è sicuramente a Forlì con la sua comunità per assistere ad un’ordinazione sacerdotale. Venuto a mancare il predicatore ufficiale, gli viene chiesto di sostituirlo. Dopo l’inevitabile incertezza iniziale, come per una folgorazione inizia a parlare sulle Sacre Scritture con tale padronanza di linguaggio e contenuti, che “ai francescani e domenicani colà convenuti - scrive Gilberto Giorgetti in “Foto di Famiglia Forlì Ieri e Oggi” - apparve chiaro l’intervento soprannaturale”.

Al Divo Antonio, morto a Padova il 13 giugno 1231 e canonizzato a Spoleto il 30 maggio 1232 da papa Gregorio IX, è dedicata la prima cappella a destra del Suffragio (per chi entra dall’accesso principale). L'altare in marmo venne costruito nel 1762 a spese del nobile forlivese Giuseppe Pontiroli. La sovrastante tela, dipinta dal sacerdote don Simone Campagnoli, della scuola del Cignani, rappresenta “Antonio di Padova dinanzi alla Vergine”. Il santo è raffigurato inginocchiato davanti a un altare, con le braccia allargate e lo sguardo rivolto in alto al Bambino Gesù che sembra dirigersi verso di lui, mentre la Vergine che fa un gesto di benevola accoglienza con entrambe le mani. Nel quadro non mancano due attributi iconografici associati all'immagine di Antonio: il libro, allusivo della sua sapienza e il giglio, simbolo di purezza. Degni di attenzione anche i due grandi vasi marmorei sormontati “da un trionfo di fiori”, posti ai lati del quadro, recanti scene in altorilievo relative alla vita del santo. La forte devozione all’interno del Suffragio per il frate portoghese, uno dei testimoni cristiani più conosciuti al mondo, è documentata anche dal grande stendardo dell’Associazione di S. Antonio di Padova, nonché dall’istituzione, nel 1895, della Pia Opera del Pane dei Poveri o di S. Antonio, con le due interessanti cassette della “Dimanda”, ove veniva posto il biglietto con la richiesta al Santo, e dell'“Offerta”. Il centro di culto settecentesco di corso della Repubblica, retto dal 2001 da don Paolo Giuliani, celebrerà l’8° centenario del Divo Antonio a Forlì l'ultimo sabato di ottobre, in occasione della festa di Maria Madre della Chiesa forlivese e nel 21° anniversario della morte di mons. Sergio Scaccini.

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Nella foto la chiesa del Suffragio tra passato e presente

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