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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il Foro di Livio

Il Foro di Livio

A cura di Umberto Pasqui

IL FORO DI LIVIO - Un tuffo da campione dalla Forlì anni Venti

Raggiunto il cuore dell'estate, non si può non parlare di nuoto o di tuffi. Se poi le Olimpiadi si stanno avvicinando, ancora meglio. Si vedrà come un forlivese fu campione italiano dal trampolino negli anni Venti, passando tra il disegno di un aereo e l'acqua del biondo Tevere.

In Italia si iniziò a parlare di tuffi nel 1895, allora come pratica sportiva era più conosciuta come “salti in acqua”. Poi prenderanno piede le prime competizioni: si parla di “salti girati”, “capofitti non girati”, e più tardi di “capovolte avanti e indietro”, “capovolta e mezza”, “due capovolte e mezza”, “verticali e capovolta”, “auerbach con e senza giro”. Se fino ad allora la pratica era cosa milanese, o presente a gare internazionali, nel 1919 i tuffi approdarono a Roma. 

Qui s'innesta la storia di un romagnolo riservato (quello in foto). Mi si conceda di parlare di un parente che chi scrive non ha mai conosciuto di persona. 
In quel 1919, infatti, un forlivese: Raniero Pasqui, tra le 13 e le 14 si allenava saltando nel Tevere, servendosi di trampolini da lui stesso collocati perché negli altri orari servivano da passerelle per l'accesso al Circolo Romana Nuoto. Informazioni tratte da “Alla ricerca del nuoto perduto” di Aronne Anghilieri (Sep, 2002) indicano che: “Il Tevere è invece il motore dello sviluppo dei tuffi. I pionieri a Roma furono Gaetano Lanzi e Raniero Pasqui, poi campione italiano dal trampolino. Senza piscine, senza trampolini elastici, nel 1919 la Romana Nuoto inizia l’attività di tuffi allo Scalo De Pinedo, distante 500 metri dalla sede dalla società. Lanzi e Pasqui nella pausa pranzo prendevano in spalla due tavole di abete (90 Kg), accompagnate da traversine larghe 40 o 45 cm che durante il giorno servivano da passerella per l’accesso in società”. 

Chi era Raniero Pasqui e cosa ci faceva a Roma? Secondogenito di Emanuele e di Virginia Rusticali nacque a Forlì all'alba di mercoledì 30 marzo 1887: fu battezzato coi nomi Raniero Angelo Melchiorre. Talora, nei documenti sportivi, viene erroneamente indicato col nome di “Ranieri”. Dopo aver conseguito il diploma di perito industriale, partì da Forlì alla volta di Roma. Nel 1907 fa vita militare. Nel 1912, scrivendo al padre, menziona una “fotografia che ho fatto al Porto Fluviale e in cui si vede ch'io sto bene”. Quindi è probabile che a quel tempo si fosse già “buttato” nei “salti in acqua”. 

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