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Economia Bertinoro

Conclusa la 17esima edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile

I filoni tematici delle sessioni di venerdì (riforma del Terzo settore, educazione all'imprenditorialità sociale, sviluppo di nuove economie locali coesive) e le presentazioni dei dati di Istat e SWG hanno contribuito a sviluppare un intenso dibattito sulle future sfide del Terzo Settore del dopo riforma

Bilancio positivo per la 17esima edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile che ha chiuso sabato il sipario a Bertinoro, registrando anche quest'anno un record di presenze con oltre 250 partecipanti. I filoni tematici delle sessioni di venerdì (riforma del Terzo settore, educazione all'imprenditorialità sociale, sviluppo di nuove economie locali coesive) e le presentazioni dei dati di Istat e SWG hanno contribuito a sviluppare un intenso dibattito sulle future sfide del Terzo Settore del dopo riforma. Ridefinire la qualità dello sviluppo richiede un cambio di visione e un importante investimento in processi inclusivi, comunitari e collaborativi contraddistinti dalla capacità di orientarsi all’impatto. Su questo si sono confrontati i relatori della sessione di chiusura "Ricombinare per rigenerare. Nuove geografie del valore per produrre impatto sociale" coordinata da Stefano Zamagni dell’Università di Bologna a cui sono stati invitati Mauro Magatti, Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano) Mario Calderini, Politecnico di Milano; Silvia Viviani, presidente Istituto Nazionale Urbanistica; Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola; Enzo Risso, direttore SWG e Sergio Gatti, direttore Federcasse.

In particolare Risso ha presentato i risultati di un’indagine che analizza la conoscenza e la rilevanza del Terzo settore in Italia realizzata su un campione di 1000 cittadini. Secondo i dati SWG il 56% degli italiani ritiene che il Terzo settore svolga una funzione utile, molto (14%) o abbastanza (42%). Da sottolineare come siano soprattutto i giovani a nutrire fiducia nel Terzo settore, il 69% nella fascia di età compresa tra i 18-24 anni. Il 51% degli intervistati ritiene che il Terzo settore in Italia sia molto o abbastanza diffuso. Gli ambiti di azione del Terzo settore percepiti come più rilevanti sono l’assistenza sociale (53%) e quella sanitaria (43%), il 42% degli italiani pensa che il Terzo settore sia infatti destinato a garantire un'estensione dei servizi alla persona. Lo sviluppo del Terzo settore viene percepito come uno stimolo per il coinvolgimento dei cittadini, che li possa rendere partecipi attivando la solidarietà (37%), ma anche un modo per “far risparmiare lo Stato” (34%). Il potenziale dell’impresa sociale viene riconosciuto nel contribuire al "recupero delle periferie urbane"(35%), a "legare la produzione al territorio"(27%), a "garantire dei servizi più partecipati"(27%), a "rendere significative le relazioni di comunità"(23%).

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