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Economia

Arriva al parco di via Dragoni 'Piada 52': "Abbiamo bisogno del lavoro dei giovani"

Piada 52 è un progetto di inserimento lavorativo per persone svantaggiate e allo stesso tempo un laboratorio di auto imprenditorialità per i giovani del nostro territorio che non riescono a liberare le loro energie

Venerdì alle 18 avrà luogo la cerimonia ufficiale di posa della prima pietra del chiosco/bar Piada 52, alla presenza del sindaco Davide Drei, di tutti gli operatori della Cooperativa Sociale Paolo Babini, dei rappresentanti territoriali del mondo cooperativo e dei cittadini che vorranno partecipare. Piada 52 è un progetto di inserimento lavorativo per persone svantaggiate e allo stesso tempo un laboratorio di auto imprenditorialità per i giovani del nostro territorio che non riescono a liberare le loro energie a causa dell’attuale situazione socio economica.

Si tratta di un chiosco/bar che inizierà la propria attività all’interno dell’area verde di Via Dragoni, da settembre, e dove sarà possibile avviare al lavoro ragazzi provenienti dalle case famiglia, disabili, mamme sole con bambini accolte in comunità oltre a giovani del territorio che saranno coinvolti anche a livello gestionale, permettendo loro di prendere contatto con il mondo dell’imprenditoria. Il progetto - sostenuto dal prezioso contributo di ben 100.000 euro da parte della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dal sostegno della Fondazione Romagna Solidale e di alcune aziende e privati cittadini del territorio – costerà complessivamente 450mila euro, dovuti alle ingenti risorse necessarie per realizzare il parcheggio, i bagni pubblici e la piantumazione di nuovi alberi.

Piada 52, la prima pietra (foto Frasca)

Piada 52 vuole rispondere operativamente a un’emergenza, quale quella di creare opportunità di lavoro per giovani provando a ribaltare il problema e affermando così che “non apriamo Piada 52 solo perché i giovani hanno bisogno di lavorare, ma perché il nostro territorio, la nostra città, ha bisogno del lavoro dei giovani, che sono il segmento del mercato lavoro più entusiasta, fresco e pieno di idee”, come sostiene il coordinatore del progetto, Nicola Proscia. “Questa possibilità di crescita reciproca sarà assicurata anche a persone in condizione di svantaggio attraverso l’attivazione di percorsi di inserimento lavorativo quantificabili in circa 6000 ore di lavoro all’anno per giovani del territorio e almeno due ragazzi disabili all’anno” continua Marco Conti, vice presidente della Cooperativa Sociale Paolo Babini.

Mentre il chiosco inizia a prender forma, Nicola racconta l'origine di questa storia: “Nell'aprile del 2009 la Circoscrizione n.4 (poi n.3) e il Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio del Comune di Forlì crearono un Laboratorio di Progettazione Partecipata per chiamare a raccolta i cittadini che vivono l'Area Verde di via Dragoni e raccogliere idee per lo sviluppo del parco. A quel Laboratorio, coordinato dall'allora Presidente di Circoscrizione Katia Zattoni, poi Assessore al Decentramento e alla Pace e grande sostenitrice del progetto, parteciparono cittadini, rappresentanti di associazioni del territorio e operatori della Cooperativa Sociale Paolo Babini e del Centro di Aggregazione Officina52, che sostennero l'idea dei ragazzi di prevedere, tra le altre proposte, l'edificazione di un punto di ristoro. Da quegli incontri sono nate alcune proposte, tra cui quella di Piada52 prossima ormai a divenire realtà”.

L’obiettivo è anche quello di riconsegnare ai cittadini un’area riqualificata, quale l’area verde di Via Dragoni, che possa offrire occasioni di incontro che animeranno il parco. Reinvestire una parte degli incassi (circa 20mila euro nei primi 9 anni di concessione) è uno degli impegni della Cooperativa: come questi soldi verranno concretamente impiegati sarà deciso dal Comitato di Progettazione Partecipata. Stare insieme in modo autentico, migliorare la qualità della vita di ciascuno e dove possano incontrarsi le generazioni considerata la posizione strategica del parco che vede affacciarsi sulla sua piazza un asilo, la Caserma dei Vigili del Fuoco, l’università, la parrocchia, la circoscrizione, la casa d’accoglienza San Paolo. Vendita etica, autoimprenditorialità, talento e prospettiva saranno le linee guida per portare avanti il progetto.

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