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"Premi in busta paga e aumenti nei buoni pasto": la fumata bianca è vicina

"L’azienda ha effettuato importanti investimenti per dotare lo stabilimento di raffrescatori per far fronte al caldo eccessivo e ha preso l’impegno di sostituire il tetto del capannone nel 2023", viene rimarcato

Continua alla Celli, importante azienda del territorio forlivese che produce e commercializza macchine per la lavorazione del terreno, la lunga trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. "Dopo una fase di stallo conseguente ad un cospicuo pacchetto di ore di sciopero da parte della Fiom Cgil sul tema dell’orario estivo, riteniamo che il nostro apporto e la nostra perseveranza volti a riaprire la trattativa e riportare le parti al tavolo, sia stato di fondamentale importanza", affermano Riccardo Zoli e Luca Francia, rispettivamente di Fim Cisl Romagna e Uilm Uil Forlì.

"Abbiamo infatti tenuto una assemblea di organizzazione per spiegare a lavoratrici e lavoratori cosa fosse ancora da migliorare a nostro avviso e che il nostro obiettivo era quello di arrivare in tempi rapidi ad un accordo per dare risposte a lavoratrici e lavoratori che vedono il loro potere d’acquisto decurtato da un’inflazione superiore all’8% - proseguono i sindacalisti -. In questo momento, possiamo affermare di essere vicini ad un accordo che prevede erogazioni fino a 2700 euro di premi nel 2022 e fino a 2900 euro nel 2023 e 2024, l’aumento del buono pasto a 8 euro, la conferma della 14esima mensilità e una tantum di 500 euro come premio maternita-paternità".
 
"Inoltre, l’azienda ha effettuato importanti investimenti per dotare lo stabilimento di raffrescatori per far fronte al caldo eccessivo e ha preso l’impegno di sostituire il tetto del capannone nel 2023 - viene rimarcato -. Crediamo, pertanto, che a fronte delle importanti disponibilità mostrate da una azienda sana con significativi ordini da evadere, in controtendenza con altre realtà del territorio che mostrano già profondi segni di sofferenza a causa dei costi energetici e delle materie prime e del calo di ordinativi dovuto alle instabilità internazionali, in primis dovute alla guerra in Ucraina, occorra giungere ad una soluzione rapida a beneficio di tutte le lavoratrici e i lavoratori".                                                                                  

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