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Economia

Spending review: "Tagliare gli sprechi della Sanità, non i servizi"

L'Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap) di Confartigianato approva quanto fatto sino a oggi dall'Esecutivo

“Non possiamo non condividere l'intento del Governo teso a ridurre la spesa pubblica”. L’Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap) di Confartigianato approva quanto fatto sino a oggi dall’Esecutivo “ricordando che qualsiasi altra nuova imposta, diretta o indiretta, sarebbe un grave danno per tutta l’economia italiana, quel che va fatto è una severa riduzione della spesa pubblica divenuta negli anni un mostro, in grado di divorare ogni creazione di ricchezza”.

In particolare, Anap suggerisce altri possibili interventi, in merito al capitolo “sanità” della spending review. Chiarisce il coordinatore Anap di Confartigianato Forlì Giuseppe Mercatali: “La via da percorrere è già stata indicata dal Procuratore Generale presso la Corte dei Conti nella Memoria del 2007, da cui potrebbe essere ricavato un vero e proprio vademecum ancora molto attuale per i tagli di spesa. Strutture sanitarie incompiute, oppure completate ma mai entrate in funzione; attrezzature, spesso di alta e sofisticata tecnologia, rimaste inutilizzate; farmaci sospettati di essere assolutamente inutili e tuttavia messi in commercio, prestazioni diagnostiche inutili, ma particolarmente costose. Sono solo alcuni degli sprechi che affliggono da sempre la nostra sanità e su cui ci sarebbero ancora ampi margini di intervento.”

Continua Mercatali: “Piuttosto che tagliare o ridurre servizi utili, si potrebbe risparmiare grazie all’informatizzazione del Sistema sanitario nazionale, che veda al centro dell’accesso ai servizi la funzione “filtrante” del medico di famiglia, il quale può prescrivere una serie di analisi e di esami specialistici. Il cittadino prenota la visita, paga il ticket, compie gli accertamenti, va a ritirare la risposta e poi torna dal medico per la diagnosi e la cura. Se poi il medico decide il ricovero, la struttura pubblica ripete gli esami che l’interessato ha già fatto. Per risparmiare sarebbe importante puntare sulla medicina predittiva e creare, in un Paese dove gli over 65 sono il 19,5% della popolazione totale, la figura del geriatra di base”.

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