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Seconda serata per Mosto, con Enrico Dell’Orto, Alberonero e Stefano Mancuso

Si parte alle 17.30 con Enrico Costanza alias Enrico Dell’Orto, culinary gardener che ha fatto della sua passione per il mondo vegetale un lavoro

Seconda serata di Mosto, Festival di narrazione promosso e ospitato dalla storica azienda Poderi dal Nespoli con la direzione artistica di Matteo Caccia e la collaborazione di Vania Vicino. Un’iniziativa nata dalla volontà di ricreare le condizioni per tornare ad una forma di socializzazione e di condivisione

I protagonisti della giornata di sabato 4 settembre, chiamati a raccontare il tema “In natura” secondo le proprie competenze e inclinazioni, saranno Enrico Dell’Orto, Alberonero e Stefano Mancuso.

Si parte alle 17.30 con Enrico Costanza alias Enrico Dell’Orto, culinary gardener che ha fatto della sua passione per il mondo vegetale un lavoro. «La Natura all’inizio genera le piante da sé. Poi l’uomo, coltivandole, rende gentile ciò che era selvatico» (Virgilio). Quanto di naturale c’è, veramente, nella natura e, soprattutto, nella pratica della coltivazione? Sin dalla notte dei tempi, il principio dell'agricoltura non è solo il momento mitico e primordiale in cui l'uomo getta il seme nella terra, ma è anche l'inizio della domesticazione delle specie edibili che più interessano all'uomo. Si scopre così che pomodori, melanzane, grano, riso, banane, zucchini e tanti altri prodotti di Madre Terra sono nella realtà il risultato di un millenario e costante processo di manipolazione genetica. Sognando l'abbondanza, l'uomo affina la sua perseveranza nel coltivare e nel trasformare. Enrico Dell’Orto ha curato per anni le coltivazioni del ristorante Piazza Duomo di Alba, tempio della cucina mondiale, dove seguiva 350 specie diverse, tra gli orti e le serre. Insieme a lui parleremo di semi, piante, stagioni ed esperienze.

Alle 20.30 il designer, pittore e scultore Alberonero racconta la sua arte, che si esprime attraverso la realizzazione di dispositivi composti di materiali poveri legati al mondo dell’edilizia e dell'agricoltura installati in natura. Nato a Lodi nel 1991, Alberonero a quindici anni inizia a sperimentare i graffiti sviluppando uno stile pittorico personale, brutale e infantile. Nel 2013 si laurea in Design di Interni al Politecnico di Milano. Dal 2012 studia la percezione del colore, interessato alle possibilità emozionali date dalle combinazioni tonali, e porta avanti una ricerca sulla sintesi della forma, con le intenzioni di ridurre al minimo il linguaggio visivo, di ridurre il mondo a colore, a sensazioni. Realizza opere di arte pubblica, pittoriche e installative, in tutto il mondo e interviene in ambienti naturali con diversi media. Le sue ultime ricerche si esprimono attraverso la realizzazione di dispositivi composti di materiali poveri legati al mondo dell’edilizia e dell'agricoltura come cemento, ferro, legno, tessuti e reti agricole chiamati a raccontare un mondo super-naturale. La pratica della costruzione trova forma nella natura, in installazioni nate dall'ascolto sensibile del sito di azione, dalla volontà di "essere luogo" e di partecipare allo spazio in senso poetico. Dialogherà con Claudio Angelini, direttore artistico di Ipercorpo.

Alle 21.30, sul tema Tutto quello che non sappiamo delle piante, interviene Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e appassionato divulgatore, incluso dal New Yorker tra i world changers, ovvero tra coloro che sono "destinati a cambiarci la vita". Mancuso, Scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV). Membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior, ha insegnato in università giapponesi, svedesi e francesi ed è accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili. Nel 2012 la Repubblica lo ha indicato tra i 20 italiani destinati a cambiarci la vita e nel 2013 il New Yorker lo ha inserito nella classifica dei “world changers”. Con la sua start-up universitaria PNAT ha brevettato Jellyfish Barge, il modulo galleggiante per coltivare ortaggi e fiori completamente autonomo dal punto di vista di suolo, acqua ed energia presentato all’EXPO Milano 2015 che si è aggiudicato l’International Award per le idee innovative e le tecnologie per l’agribusiness dell’United Nations Industrial Development Organization (UNIDO).

Mancuso dialogherà con Matteo Bordone conduttore e giornalista esperto di cultura popolare, tecnologia, videogiochi, musica e cinema. Scrive su Rolling Stone, Wired e Il Post.

Anche quest’anno sarà allestita un’area dedicata alla gastronomia e naturalmente al vino, a cura di Borgo dei Guidi. Tutti gli eventi del festival sono ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.festivalmosto.com Nel rispetto del decreto legge 105/2021, per l’accesso al festival sarà necessario il Green Pass

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