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L'anticiclone 'monster' che mette in stand-by l'inverno: "In estate avrebbe portato le massime molto vicine ai 40 gradi"

L'APPROFONDIMENTO - L'inverno è in stand-by. La presenza di un promontorio anticiclonico sull'Italia manterrà condizioni di tempo stabile, con cielo in prevalenza sereno durante le ore centrali della giornata (non si esclude la formazione di nebbie notturne e al primo mattino sulle aree di pianura)

Vette senza neve. Temperature anomale in quota. Inversione termica, brinate al primo mattino con la colonnina di mercurio sotto zero nelle aree di campagna pianeggianti e concentrazione di inquinanti in città. L'inverno è in stand-by. La presenza di un promontorio anticiclonico sull'Italia manterrà condizioni di tempo stabile, con cielo in prevalenza sereno durante le ore centrali della giornata (non si esclude la formazione di nebbie notturne e al primo mattino sulle aree di pianura). "È molto probabile che questa fase ci accompagni fino alla fine del mese, ma non si può escludere che possa proseguire anche per i primi giorni di febbraio - è la previsione di Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti) -. Generalmente, questi di tipi di anticiclone sono piuttosto ostici da rimuovere poiché hanno la tendenza a rigenerarsi ciclicamente più o meno sulle stesse posizioni. Servirà un netto cambio di regime meteorologico, che al momento ancora non si vede, almeno entro i limiti temporali di una buona abilità di previsione".

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Nuova avanzata anticiclonica, più che i “giorni della merla” saranno quelli “del cammello”….
"Parafrasando il detto popolare possiamo effettivamente esordire così, e non è la prima volta che accade negli inverni dell’epoca recente. Del resto, abbiamo appurato che nell’ultimo trentennio si è manifestata un’estensione della fascia anticiclonica sub-tropicale verso Nord, per cui le cellule di alta pressione legate alla circolazione di Hadley, “vengono a trovarci” più spesso e più a lungo, dal momento che siamo molto vicini alla sorgente di questi sistemi anticiclonici (fascia tropicale). Certamente queste invasioni esistevano anche nel passato, ma erano meno frequenti e di breve durata. Oggi gli effetti del riscaldamento planetario si manifestano anche sotto questa forma".

Se questo anticiclone si fosse palesato in estate, che temperature avremmo avuto?
"Probabilmente sarebbero state degne delle più intense ondate di caldo che si sono verificate nelle estati del nuovo millennio. Magari non nella fase iniziale, ma in seguito con il consolidamento dell’anticiclone. Quindi ci sarebbero state temperature massime molto vicine ai 40°C, o comunque comprese nel range 35/40°C, specie nel caso di deboli correnti di fohn appenninico".

Ci sarà il fenomeno dell’inversione termica: che temperature dobbiamo aspettarci in quota e in pianura?
"Avremo un gradiente termico molto elevato tra pianura e quota, sebbene inverso rispetto al normale andamento che prevede una costante diminuzione della temperatura con la quota. L'inversione termica è un fenomeno meteorologico che si verifica quando il normale andamento della temperatura con la quota si inverte. In condizioni atmosferiche normali, l'aria è più calda al livello del suolo e più fredda man mano che ci si allontana".

A cosa è dovuta?
"L’inversione termica è dovuta alla formazione di uno strato di aria più fredda che si forma nei bassi strati a causa del forte raffreddamento notturno del suolo che si trasmette agli strati adiacenti, intrappolando l'aria più calda sopra di esso. La massa d’aria fredda resta inerte per molto tempo, in particolare quanto c’è alta pressione entro la quale l’aria scende dall’alto verso il basso (moti subsidenti), e può essere rimossa o dalla radiazione solare diurna (ma in forma solo temporanea poiché dalla serata si ripresenta), oppure dall’arrivo di venti di una certa intensità (tempo instabile e non anticiclonico)".

Dobbiamo aspettarci un aumento degli inquinanti in pianura...
"Questo fenomeno ha un impatto significativo sulla qualità dell'aria, in particolare nelle aree urbane della Pianura Padana, che già lottano contro livelli elevati di inquinamento atmosferico. Durante l'inversione termica, gli inquinanti, compresi ossidi di azoto e particolato fine, sono intrappolati vicino al suolo, rendendo difficile la dispersione e causando un aumento delle concentrazioni in aria".

Qualche numero sulle differenze termiche tra pianura e rilievi?
"Le differenze termiche tra le zone di pianura e i rilievi collocati sopra il limite superiore dell’inversione termica possono essere importanti, in particolare nel periodo invernale. Ad esempio, nella notte tra il 24 e il 25 gennaio le temperature minime a circa 1000 metri di quota sono state comprese tra 12 e 14°C (un valore quasi estivo per la forte avvezione calda legata a questo anticiclone), mentre in pianura i valori sono stati quasi ovunque negativi (-1/-3°C nelle zone extra urbane) quindi con una differenza di circa 15/16°C".

Qual è l’anomalia attuale di questo inverno?
"Al momento abbiamo alle spalle il mese di dicembre più mite da quando esistono le rilevazioni strumentali (anomalia di temperatura media di +3,5°C in Romagna), mentre gennaio è sui 2°C circa di anomalia positiva, quindi mediando i due periodi siamo sugli stessi livelli degli inverni più miti dal 1950 (2014-2020-2023). Chiaramente l’inverno meteorologico è ancora lungo e terminerà il 29 febbraio, ma di certo l’andamento della prima parte della stagione somiglia molto a quelli più miti dell’epoca recente".

Ma si può dichiarare finito o ci saranno possibili colpi di scena in febbraio?
"Non è ancora possibile dare per “finita” una stagione quando mancano ancora quasi 40 giorni al suo termine, per cui non è detto che l’inverno 2023-2024 debba chiudersi in questo “mode” primaverile. Dalla fine della prima decade di febbraio è presente, a livello di modelli numerici sub-stagionali, un segnale di discreta confidenza circa la tendenza delle anomalie positive di pressione al suolo e in quota a migrare verso Nord tra Groenlandia e Nord Europa, abbandonando l’area mediterranea. Se questo segnale trovasse conferma nei prossimi aggiornamento e/o acquisisse ancora migliore confidenza, potremmo avere, in quel periodo, il ritorno a condizioni più normali e tipicamente invernali, sia sotto il profilo termico che sotto quello delle precipitazioni".

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