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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Da Natale a Capodanno, guida alle previsioni meteo. "Occhio ai toni sensazionalistici"

Ad illustrare cosa possiamo aspettarci nei prossimi giorni è Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti)

"Let's hope the snow will make this Christmas right". Tradotto: "Speriamo che la neve renda questo Natale giusto". Spiacente caro e indimenticato Freddie Mercury. Sarà sì per un solo giorno Natale, ma tutt'altro che invernale e dai colori prevalentemente autunnali. I fiocchi bianchi cadranno quindi solo nei film che accompagnano la programmazione televisiva di questi giorni. Vedere la neve a Natale in città è una chimera. Nell'ultimo quarantennio la tanto agognata "dama bianca" della notte di Natale non s’è mai vista: è nevicato un paio di volte, ma nell’ordine di insignificanti spruzzate. Ad illustrare cosa possiamo aspettarci nei prossimi giorni è Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti).

Randi, andiamo subito al sodo con una risposta secca. Anche quest'anno sarà un Natale senza neve?
Sì, sarà un Natale senza neve, e probabilmente non cadrà neppure sul nostro Appennino, se non sulle cime più elevate e solo temporaneamente.

Cosa possiamo aspettarci per il sabato di Natale?
Già dalla vigilia si aprirà un periodo caratterizzato da intense correnti atlantiche in quota tra ovest e sud-ovest entro le quali si muoveranno diversi impulsi perturbati, e uno di questi transiterà il giorno di Natale. Tuttavia, essendo accompagnato da venti da sud-ovest già a partire dai bassi strati, darà pochi effetti in Romagna: cielo in genere nuvoloso o molto nuvoloso con schiarite solo effimere, ma poca pioggia, la quale sarà relegata principalmente al crinale appenninico.

E in pianura?
Certamente non si esclude qualche debole e locale fenomeno anche sulla pianura e sulla costa, ma nel complesso le precipitazioni saranno sicuramente più probabili sulla dorsale appenninica, sebbene di tipo piovoso anche a quote elevate.

Per quanto riguarda le temperature?
Saranno in aumento, con valori minimi ovunque sopra lo zero e massime di poco inferiori ai 10°C poiché l’inversione termica tipica della Pianura Padana sembra poter contenere l'effetto delle correnti meridionali, le quali saranno più intense sui rilievi laddove sono attesi valori molto miti. Qualche temporaneo sfondamento di venti da sud-ovest (fohn appenninico) non si esclude sul riminese, e in tal caso i valori termici potrebbero aumentare sensibilmente, sebbene in forma temporanea. Venti forti meridionali sui rilievi, deboli occidentali sulla pianura.

Santo Stefano come andrà?
Presumibilmente sarà una giornata quasi fotocopia di quella di Natale; arriverà un nuovo e veloce fronte atlantico, ma gli effetti saranno più o meno gli stessi: molte nubi, pochi sprazzi di sole e poche precipitazioni, in genere deboli e sparse sulla parte più settentrionale della Romagna. Piogge più consistenti sul crinale appenninico ma con assenza di neve anche a quote elevate. Temperature ben superiori alla norma, in particolare sui rilievi dove rimarrebbero venti vivaci da sud o sud-ovest. Non si esclude qualche nebbia di notte e al primo mattino, specie sulle zone più settentrionali, e questo vale sia per Natale che per S. Stefano.

Prime proiezioni per Capodanno?
Qui l'incertezza aumenta sensibilmente. Attualmente la maggiore probabilità riguarda un ritorno a condizioni di alta pressione a partire dal giorno 29 circa con tempo stabile, soleggiato e molto mite sui rilievi, spesso nebbioso e un po' più freddo in pianura per il consolidamento delle inversioni termiche. In ogni caso sul fine e inizio anno si tratta solo di uno scenario leggermente più probabile rispetto ad altri, quindi passibile di variazioni nei prossimi giorni.

Insomma, saranno festività tutt'altro che fredde. Ma che fine ha fatto il gelo di cui i siti web parlano ad inizio dicembre, annunciando un evento eclatante?
In realtà il gelo, del tutto ipotetico, è stato presente solo in alcuni scenari d'insieme sui modelli numerici di previsione alcuni giorni fa, ma si trattava di scenari in minoranza rispetto ad altri di avviso diverso se non proprio opposto, in un contesto di elevata incertezza come è normale che sia molti giorni prima del target di previsione. Naturalmente, gli scenari più freddi sono stati subito presi a riferimento da numerosi siti che fanno dell'enfasi e della comunicazione “urlata” la propria missione, senza considerare che sarebbe stata un’ipotesi come tante altre, e senza valutare il grado di incertezza che sempre accompagna una previsione sul lungo termine. Oltre i 4-5, massimo 6, giorni di previsione, non si può dare per certo un determinato tipo di evoluzione, e certe indicazioni non possono essere prese così come sono dall'output del modello e considerate per buone. I cluster che vedevano un’evoluzione come quella che molto probabilmente avremo nei prossimi giorni, ci sono sempre stati ed avevano una percentuale di probabilità rilevante, la quale ovviamente non è stata minimamente considerata dai soliti noti, salvo poi rovesciare le responsabilità sui modelli. In realtà è sbagliato l'approccio iniziale; c’è chi lo fa per incompetenza (pochi) e chi per attirare accessi (molti).

La meteorologia online sta diventando sempre più una questione di business e acchiappa click.…
Purtroppo è un problema che abbiamo da diversi anni, e che attanaglia soprattutto i siti e i portali commerciali. Molti si adoperano per una corretta informazione/divulgazione, ma sono in minoranza, specialmente sul web, il quale non gode di una adeguata regolamentazione in tal senso. In fondo, si tratta anche in quei casi di “fake news” che andrebbero combattute sempre più aspramente.

Un consiglio per chi vuole una sana informazione sulle dinamiche meteo?
Non mancano ottime fonti di informazione, basta esserne al corrente e non fidarsi di siti o portali che fanno un grande uso di punti esclamativi, anteprime e scoop. In Emilia-Romagna abbiamo il privilegio di avere il migliore servizio meteorologico regionale (Arpae) italiano, e alcuni portali che hanno come missione quello di una corretta informazione e divulgazione (esempio Emilia-Romagna Meteo), per cui non mancano fonti affidabili. Inoltre, sta per nascere la nuova agenzia Italia Meteo, ovvero una struttura civile a livello nazionale che coordinerà tutte le attività meteo-climatologiche dei servizi pubblici e privati (affidabili), enti di ricerca, università, associazioni ed altro per dare vita a una realtà confrontabile con altre a livello europeo (Meteofrance, Deutscher Wetterdienst, ecc), insomma un vero e proprio servizio meteorologico nazionale civile, auspicando che contribuisca e mettere ordine nel caos che ancora regna.

Suggerimenti “pratici”?
Regola d'oro: le previsioni meteorologiche sono attendibili fino a 2-3 giorni con tempo instabile; al massimo fino a 6-7 giorni con regimi di alta pressione. Secondo: non fidarsi di toni sensazionalistici, presunti scoop, termini ad effetto, nomi folcloristici, icone automatiche, previsioni esageratamente dettagliate (esempio ora e luogo esatti), o annunci su che tempo farà tra 8-10-15 giorni e oltre. Terzo: fidarsi di bollettini testuali con linguaggio asciutto, toni senza enfasi, terminologia seria e rigorosa; servizi meteorologici istituzionali (statali e regionali); servizi commerciali seri e qualificati che rispettano la deontologia professionale, meteorologi e/o tecnici meteorologi certificati (esiste un adeguato percorso di certificazione).

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Probabilmente lo è stato un po’ meno di quanto indicassero gli scenari d'insieme dell’epoca, ma tutto sommato la corrispondenza è stata soddisfacente.

Come linea di tendenza, cosa possiamo aspettarci per il mese di gennaio?
Sottolineando ancora una volta come questo tipo di scenari abbiano un tasso d’incertezza medio-elevato, il segnale prevalente riguarda la maggiore probabilità di pressione leggermente più alta del normale sul centro-est Europa e leggermente inferiore sull'Atlantico, il che favorirebbe un mese lievemente più freddo, rispetto alla norma recente, sull'Europa centrale, e valori termici medi prossimi alla norma in Italia, mentre le precipitazioni, sul nord Italia, sarebbero un poco al di sotto delle medie climatiche di riferimento. Oltre non è possibile andare, in attesa di maggiori indicazioni verso la fine dell’anno.

Cosa risponde a chi dà già per finito un inverno iniziato appena tre settimane fa?
Che non è corretto sancire oggi i caratteri meteo-climatologici di una stagione appena cominciata, sia in un senso che nell’altro, quindi decretare oggi la “fine dell’inverno” è un abominio meteorologico. Peraltro, se ci affidiamo alla statistica, notiamo che il periodo più freddo dell'anno coincide con la seconda decade di gennaio (la terza nelle zone costiere) e la maggior frequenza di nevicate si ha tra la prima decade di gennaio e la seconda decade di febbraio. Quindi, anche per il semplice calcolo delle probabilità, è più verosimile che il “vero inverno” possa arrivare più avanti nel tempo.

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