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Le luci sul Gran Premio di Singapore di F1 sono made in Forlì: led eco-friendly che migliorano la visibilità e riducono i consumi

Per il Gran Premio di Formula 1 di Singapore, Dz Engineering Srl e Fondazione Dino Zoli presentano anche una mostra d’arte contemporanea sui temi della sostenibilità

Il nome di Forlì tra i riflettori del Gran Premio di Singapore di Formula Uno in programma questo fine settimana. Dz Engineering Srl e Fondazione Dino Zoli presenteranno infatti una mostra d’arte contemporanea sui temi della sostenibilità. Dal 14 al 19 settembre sarà visitabile al "The Art House" l’esposizione "A Project of Art in the Night Race, The New Life of the Floodlights", a cura di Nadia Stefanel. Dieci artisti originari o di base a Singapore – Anuska Sarkar, Elena Lo Giudice, Jeyasree Chandrakumaran, Kumari Nahappan, Victoria Hertel, Yeo Ker Siang, Daniel Chong, Ashley Hi, Iman Sengupta, Chok Si Xuan – sono stati invitati a dare nuova vita ai vecchi corpi illuminanti del circuito, sostituiti da DZ Engineering SRL e dal suo partner Signify con nuovi proiettori al led eco-friendly, che migliorano la visibilità e riducono il consumo energetico del 30%, per un futuro più verde del settore motorsport.

L’azienda forlivese Dz Engineering Srl, parte di Dz Group Holding, è presente da una quindicina d’anni a Singapore, dove realizza gli impianti di illuminazione e di comunicazione di pista sul circuito cittadino di Marina Bay. Insieme alla Fondazione Dino Zoli, ha promosso numerosi progetti d’arte, in Italia e nel mondo, nella convinzione che la forza di un’azienda non risieda solo nella capacità di fare business, ma anche nella restituzione del proprio lavoro attraverso scelte orientate alle giovani generazioni, come il sostegno alla cultura e l’attenzione all’ambiente. 

"Tra gli obbiettivi dei progetti artistici che realizziamo con la Fondazione Dino Zoli - dichiara Monica Zoli, socia Dino Zoli Group- c’è quello di condividere i valori e le caratteristiche che definiscono l’identità delle società di DZ Group Holding, specchio delle persone che ne fanno parte. Creatività, ricerca, innovazione, inclusione, collaborazione, rispetto e sostenibilità sono i punti che ci stanno a cuore. Con il coinvolgente e intenso lavoro di realizzazione di A Project of Art in the Night Race, The New Life of the Floodlights tutti questi elementi sono stati messi in campo tramite il linguaggio universale dell’arte".

"Con il nuovo sistema di illuminazione a led, il circuito di Marina Bay compie un altro passo avanti, plasmando il volto notturno del motorsport con la sua luce innovativa e sostenibile – dichiara Roberto Grilli, general manager di Dz Engineering Srl -. Sono lieto che dieci artisti del territorio abbiano prontamente partecipato a questa collettiva che porta a nuova vita i corpi illuminanti da noi scelti nel 2008 per la gara inaugurale di Formula 1 di Singapore. Attraverso questo emozionante progetto, vogliamo dimostrare come il nostro rispetto per il passato possa incontrare il nostro impegno per il futuro, creando un ricco intreccio di ricordi sotto la luce di opere di Recycled Art".

"Gli artisti - racconta Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli e curatrice della mostra - si sono avvicinati ai proiettori con straordinaria diversità, utilizzando varie tecniche e materiali. Alcuni hanno assemblato diversi riflettori per creare sculture, come Kumari Nahappan, mentre altri, come Elena Lo Giudice, hanno smontato meticolosamente i corpi illuminanti, mettendone in mostra ogni componente fino al più piccolo dettaglio. Altri ancora, come Ashley Hi, hanno utilizzano ingegnosamente parti specifiche del riflettore o la sua intera struttura per creare esperienze sensoriali. Dimostrando la volontà di cambiare l’attuale punto di vista sulla sostenibilità, questo gruppo di artisti porta la propria ricerca ad un livello superiore, dove il cambiamento diviene indelebile e l’impegno etico fondamentale per le future visioni". Il percorso espositivo si articola attraverso tre temi principali – Illuminazione, Trasformazione, Simbolismo – individuati dalla curatrice per favorire il dialogo tra le opere e la fruizione della mostra da parte del pubblico.

Anuska Sarkar sfida percezioni e identità in Layers of Consciousness, che unisce arte digitale e disegno manuale per scavare nelle profondità della mente. Elena Lo Giudice smonta i componenti del proiettore in Anatomy and Soul of a special piece, creando immagini astratte e stimolanti che fondono arte e sostenibilità. Jeyasree Chandrakumaran disegna sui proiettori per formare una curva che ricorda la parte anteriore di un’auto di Formula 1 cogliendo così l’essenza del podio. Kumari Nahappan unisce le strutture vuote del proiettore formando due colonne doppie che ricordano le ante di un armadio mistico pieno di semi; un Cabinet of Curiosities che simboleggia la rinascita e il nostro legame con la natura. Victoria Hertel, in Nocturne, riutilizza il vetro temperato ricavato dai pannelli dei proiettori per creare alcuni vasi di vetro soffiato a mano, collegando così la pista e il pubblico attraverso un’esperienza olfattiva.

Yeo Ker Siang crea una lightbox in tessuto retroilluminato, preservando la luce generata dai vecchi proiettori come manufatto luministico per le generazioni future. A resumption di Daniel Chong rappresenta un nuovo inizio dopo una pausa, celebrando il cambio delle stagioni attraverso il corpo dormiente dei vecchi fari, utilizzati come vasi in una composizione floreale ikebana di nuove luci, simbolo di rinascita. Le sculture cinetiche di Ashley Hi, intitolate Blinker Sink, nascono dall’abilità dell’artista nel manipolare la luce, attraverso l’utilizzo di tempi lunghi e compressioni. Anima di Iman Sengupta approfondisce l’interazione mistica tra luce, spazio e gli sconfinati regni dell’immaginazione umana. Permeance di Chok Si Xuan gioca, infine, con i contrasti e le forma dei diversi elementi che compongono i riflettori, creando una scultura indipendente che all’apparenza condensa momenti tra loro contradditori: luminosità, oscurità, riflessione e splendore.

"La Singapore Night Race è un evento imperdibile, non solo per gli appassionati di motori - commenta il nuovo ambasciatore designato d’Italia a Singapore, Dante Brandi -. Siamo entusiasti che oltre ai rinomati marchi del motorsport, l’Italia sia rappresentata anche da Dz Engineering Srl, che fornisce al circuito un sistema di illuminazione al led tecnologicamente all’avanguardia, più sostenibile ed efficiente. Sono anche molto orgoglioso dell’iniziativa della Fondazione Dino Zoli, che riporta a nuova vita i riflettori scartati della precedente edizione del Gran Premio attraverso un progetto di Recycled Art, che ha coinvolto dieci importanti artisti del territorio e le loro creazioni. La nostra Ambasciata è lieta di sostenere questo progetto che unisce la creatività alla sostenibilità ambientale e valorizza le collaborazioni tra la Fondazione Dino Zoli, le Università e le Istituzioni artistiche di Singapore".

L'esposizione è realizzata con il contributo di Signify e il sostegno di Singapore Tourism Board, Ambasciata d’Italia, EuroCham, Arina Holding Pte, Ciss, Ashley Edison, Riello UPS, Sinora, E&E, Aggreko, Sonepar, Hawksford e Camera di Commercio Italiana a Singapore. La mostra è inoltre presente nel programma ufficiale del Grand Prix Season Singapore 2023 (Gpss) ed è supportata da Lasalle College of the Arts, University of the Arts Singapore (Lasalle), Art Galleries Association Singapore e Art Outreach Singapore.

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