"Multato col pugno duro, ma manca il buon senso"
Sono un commerciante di Forlì in via Cantoni. Giovedì scorso chiudo il negozio alle 13:00 e parto per magazzini con mio padre. Finito gli acquisti, fuori città, torno per scaricare la merce in negozio quindi esco dal casello autostradale alle ore 17:17 e giungo in via Cantoni dove ha sede la mia attività di vicinato, una merceria. Alle 17:31 sono davanti alla mia saracinesca, ho l’automobile carica ma, non c’è nemmeno un posto libero nei parcheggi, quindi decido di fermare il mezzo davanti alla mia saracinesca per scaricare in fretta, 5/10 minuti in tutto e ripartire, visto anche l’appuntamento dal dentista per le 18:00. Scarico in fretta e chiudo il baule, spengo le luci e dico a mio padre di mettere l’antifurto e di chiudere! Non appena esco, scorgo una sagoma scura che si accinge ad apporre una multa sul mio parabrezza e allora dico: “Guardi che ho scaricato della merce e me ne sto andando”.
Erano le ore 17:42 e come risposta mi sento dire: “Quest’auto è qui da più di mezz’ora, sono passata 3 volte e l’ho vista sempre qui”. Quindi la vigilessa mi liquida senza sentire ragioni e perentoriamente mi tratta in maniera offensiva dandomi del bugiardo. Io non ero lì da più di mezz’ora e capisco che a volte gli agenti si sentano presi in giro ma, mi capita quasi tutti i giovedì di fare una fermata veloce per scaricare la merce visto che è l’unico momento, con il negozio chiuso, in cui riesco ad andare a fare scorte e, spesso parcheggio negli stalli azzurri visto che ho l’abbonamento annuale per il quale spendo € 550 + € 20 ZTL, ma quando posti non ce ne sono, non mi rimane altra scelta che fermarmi davanti alla porta e fare il più presto possibile. Credo che invece del buon senso la signora vigilessa abbia usato il “pugno duro” e francamente, visto che non ero seduto al tavolino di un bar ma, stavo semplicemente facendo il mio lavoro nelle condizioni precarie di un Centro Storico sprovvisto di parcheggi Carico/ Scarico, mi sarei aspettato un po’ di comprensione.
Non ho mai abbandonato il veicolo: chiavi nel cruscotto, finestrini aperti e giubbotto con portafogli e telefono sul sedile. Se questa è la comprensione che un onesto lavoratore riceve dal proprio Comune, credo che sia un fallimento su tutta la linea. In ultimo mi sento di dire che non sono il solo a fermarmi per scaricare, ci sono diversi corrieri, ogni giorno che, non avendo spazi dedicati alle consegne lasciano i loro automezzi anche se per pochi minuti in diviet. Ripeto, ci vuole un po’ di buon senso!
Aristeo Sali