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Sedicicorto nelle scuole, le recensioni dei ragazzi: "La musica è una terapia contro l’individualismo"

Quest'anno, nella volontà di permettere che la visione si svolgesse nel modo più sicuro possibile per i ragazzi, Sedicicorto è entrato "virtualmente" dentro le scuole, con i corti nelle chiavette di memoria Usb

NO+D2 è la sezione che ogni anno Sedicicorto Forlì International Film Festival dedica agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori del territorio. Una selezione di 19 cortometraggi della durata non superiore ai 2 minuti e 59 secondi. Molte le tematiche trattate: dal bullismo, alla diversità nelle sue varie sfaccettature, all'accettazione o negazione dell'altro. Questioni con cui, attraverso il linguaggio della cinematografia corta, contribuire a creare un dibattito tra i più giovani e i loro insegnanti.

Quest'anno, nella volontà di permettere che la visione si svolgesse nel modo più sicuro possibile per i ragazzi, Sedicicorto è entrato "virtualmente" dentro le scuole, con i corti nelle chiavette di memoria Usb. Ne sono uscite decine e decine di recensioni, che sono giunte agli organizzatori. E' questa la dimostrazione che il progetto continua a raccogliere consensi. E che i ragazzi abbiano voglia di mettersi in gioco come futuri critici cinematografici. ForlìToday pubblica a puntate una selezione di queste recensioni degli studenti.

I corti recensiti dagli studenti

Quarantine Chorus

La musica è una terapia contro l’individualismo, la rivalità e ha il potere di unire l’anima delle persone: ecco il forte messaggio che veicola il cortometraggio. In tempi di Covid l’uomo reagisce intonando e suonando la cura contro la paura che lo tiene isolato nella propria casa. Questo dimostra che nelle situazioni di difficoltà è irrilevante la ricchezza, l’etnia, il sesso o la cultura di una persona, perché ci si ritrova tutti nella stessa barca e l’unica salvezza rimane l’aiuto reciproco e i piccoli gesti.

Matilde Matteucci - ITT Guglielmo Marconi - 3^A Chimica.


Missing my city

Nel filmato si vedono le strade della città di Los Angeles durante la prima ondata di coronavirus che ha attraversato l’America e tutto il mondo. Le strade, solitamente sempre piene di gente che va e viene, nel filmato sono deserte e disabitate se non per qualche auto che va a fare rifornimenti alimentari. Questo è l’effetto che ha causato la pandemia in molte parti del mondo e non solo in America; per questo se non vogliamo tornare come prima dobbiamo rispettare le norme e cercare di non creare una seconda ondata, come o peggiore della prima.

Anna Mancino IC2, Scuola Palmezzano 3^B.

A real man

Questo corto in poche parole ha saputo spiegare il significato di ‘essere un uomo’. ‘Avere il controllo della palla’, come spiega il padre al figlio equivale ad avere il controllo della vita, non dobbiamo mollare mai per raggiungere i nostri obbiettivi, neanche quando cadiamo. Dopo essere caduti rialziamoci e ripartiamo più forti che mai perché la fatica e l’impegno non devono spaventarci. I traguardi che ci danno soddisfazione sono sempre quelli che ci sono costati cari.

Jessica Samorì - Liceo Classico G.B. Morgagni (4 DL)


Pile

Il film migliore del concorso, secondo me, è Pile, poiché ha saputo raccontare la nostra quotidianità ed in qualche modo forzare lo spettatore ad affrontarla, tramite però una grafica innovativa, colorata ed ironica. Questo film riesce a sfruttare la satira per mantenere alta l’attenzione di chi lo guarda, senza mai diventare spietato, ma  giocando appunto su un’arguta ironia.

Irene Rossi - Liceo Classico G.B. Morgagni, 3B

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