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Ausl Unica, la preoccupazione dei medici: "Sono legittimi i coordinatori con poteri sovraordinati?"

"Ma poniamo che sia tutto perfettamente regolare, visto che si è creata una figura professionale con poteri molto rilevanti, riteniamo che perlomeno per selezionare le persone si debbano seguire le procedure indicate dalla normativa vigente per selezionare i capi dipartimento e i direttori d'area"

“Dopo 6 mesi di assoluto silenzio sull’Azienda Sanitaria Romagnola, la richiesta dei sindacati confederali di categoria di conoscere il contenuto di una delibera di riorganizzazione che covava da mesi e non trovava la luce ha riaperto il dibattito pubblico anche se solo riferito alla spartizione dei posti di alta dirigenza e non al modello e alla qualità di erogazione dei servizi”. Lo sottolineano in una nota Fp Cgil medici e Uil Fpl.

“Non stupisce che la politica locale ed i sindaci (a parte qualche lamentela che risulta campanilistica) non siano intervenuti, in quanto loro sanno bene che hanno dato avvio alla creazione di una grande azienda sanitaria senza avere condiviso alcun progetto, consegnando di fatto nelle mani del direttore generale un potere enorme. - scrivono i sindacati - Stupisce invece, che a seguito dell'uscita della delibera di riorganizzazione e di nomina dei nuovi coordinatori e direttori, le organizzazioni sindacali più rappresentative della dirigenza “Sindacati Autonomi”, non abbiano rilevato alcuna incongruenza e illegittimità delle procedure attuate. E’ vero che il tutto viene giustificato dalla temporaneità delle nomine, ma in regime di piena validità degli atti aziendali delle ex Aziende, una delibera di giorganizzazione che introduce una nuova figura professionale “coordinatori con poteri sovraordinati” alle figure professionali esistenti, fa sorgere a nostro parere, qualche dubbio di legittimità”.

“Ma poniamo che sia tutto perfettamente regolare, visto che si è creata una figura professionale con poteri molto rilevanti, riteniamo che perlomeno per selezionare le persone si debbano seguire le procedure indicate dalla normativa vigente per selezionare i capi dipartimento e i direttori d’area. Invece dalla lettura dei dispositivi delle delibere di nomina si evince che A, visto il curriculum di B, lo propone per arrivare all’assurdo dell’autoreferenzialità di chi propone se stesso.  - continua la nota - Non vogliamo sindacare se 24 sono troppi o troppo pochi, se si sono individuati i migliori e comunque quelli aventi i maggiori titoli, non vogliamo nemmeno scendere nel piagnisteo del riconoscimento territoriale. E’ il modello organizzativo proposto e le procedure attuate che delineano un disegno organizzativo autoritario, ben lontano dal percorso altamente democratico che il direttore generale ha più volte promesso. Nel breve periodo, pur diminuendo di 6 direttori, non vi saranno risparmi e a detta del medesimo Des Dorides, solo nel medio lungo periodo si possono produrre risparmi ma come sempre non si dice come. Il nostro timore per quanto visto fino ad ora è che l’Azienda Sanitaria Romagnola, stia producendo un livellamento delle prestazioni verso il basso, contrario ai presupposti che sono stati portati alla nostra attenzione per giustificare la creazione di una Azienda di tali dimensioni”.

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