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Caro-bollette, la proposta di Confcommercio: "I Comuni destinino i maggiori utili di Hera al territorio"

"Abbiamo il sentore che a livello locale, qui come altrove, le Istituzioni siano immobili ad attendere ciò che il Governo potrà mettere in campo"

"Il tema del “caro bollette”, che ha colpito famiglie imprese, sta animando il dibattito politico di questi giorni. D’altronde non potrebbe essere diverso: abbiamo constatato, anche grazie all’ottimo lavoro di informazione svolto della stampa locale, quanto le imprese siano travolte da ondata incontrollabile di aumenti senza precedenti  che rischiano di minare la tenuta economico sociale del  nostro Sistema  territoriale. In questi giorni in tanti molte Istituzioni e qualche Associazione di Categoria hanno comunicato il risultato di analisi ed indagini effettuate sul tema del “caro bollette”. Tante indagini, tante analisi. Bisogna  andare oltre perché con le sole analisi il malato rischia di morire". E' quanto afferma Alberto Zattini, direttore di Confcommercio Forlì.

"Abbiamo il sentore che a livello locale - prosegue Zattini - qui come altrove, le Istituzioni siano immobili ad attendere ciò che il Governo potrà mettere in campo.  È di tutta evidenza che è necessario ed urgente intervenire con soluzioni che competono al Governo centrale o alla Comunità Europe, ma non è pensabile che dal territorio non vengono, in un momento così drammatico, segnali concreti di sostegno all’economia. Ci sentiamo, vista la drammatica situazione che sta vivendo il nostro territorio, di fare una  proposta che solo strumentalmente potrebbero essere definite provocatoria: tutte le Amministrazioni locali che utilizzano Hera come fornitore avranno da questa situazione di aumento delle bollette, presumiamo, quote di ricavi e pertanto quote di utili sensibilmente superiori agli anni precedenti. Un segnale concreto sarebbe quello di destinare questi maggiori utili al territorio. D’altronde siamo tutti consapevoli che questa ipotetica maggiore redditività di Hera si realizzerà unicamente in conseguenza dell’aumento delle bollette e sarebbe quantomeno equo che le Amministrazioni destinassero i loro maggiori utili a sostegno dell’economia locale". 

"Ci ricordiamo bene gli sforzi - prosegue ancora il direttore di Confcommercio - enormi, fatte dalle Amministrazioni locali, in testa quella forlivese, per cercare di “ristorare” le imprese la cui attività era condizionata dalle limitazioni introdotte dal Covid. Ora è necessario fare la stessa cosa. Nel contempo ci permettiamo di suggerire alla Camera di Commercio di farsi promotrice nei confronti delle imprese di progetti di efficientamento energetico che portino le imprese stesse a percorrere un percorso virtuoso volto ad un reale risparmio dell’utilizzo dell’energia e al maggior utilizzo di fonti sostenibili. Oggi c’è bisogno di un ulteriore sforzo, da parte di tutti, se vogliamo contribuire ad evitare la chiusura di centinaia di aziende e la perdita di centinaia di posti di lavoro. Chi ha idee e risorse le deve mettere a disposizione della collettività locale: riteniamo che il tempo delle analisi e delle indagini sia terminato e che sia indispensabile agire consapevoli che “di sole analisi si può anche morire”.

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