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Caviro, fatturato record pari a 417 milioni di euro: "La spinta dell'innovazione come motore verso nuove sfide"

Certificato da società indipendente e redatto secondo i Gri Standards, il Bilancio di Sostenibilità 2022 racconta l’impegno tangibile del Gruppo

“Dare visibilità alle nostre azioni di sostenibilità non è solo un dovere nei confronti dei soci e dei consumatori. Crediamo che il nostro approccio possa essere di ispirazione per adottare comportamenti il più possibile virtuosi nei confronti di un Pianeta che sarà delle generazioni future. I recenti fenomeni che hanno colpito l’Emilia-Romagna fanno riflettere e la responsabilità ad affrontarli deve essere di tutti.” È con le parole del presidente, Carlo Dalmonte, che Gruppo Caviro presenta la quarta edizione del Bilancio di Sostenibilità.

Copertina del Bilancio relativo all’anno 2022, è il nuovo Manifesto del Gruppo “Il cerchio della vite”, che sintetizza il modello di perfetta circolarità della cooperativa, in cui l’uva che nasce in vigna viene trasformata in vino, con un processo in cui gli scarti di lavorazione anziché esser gettati ritrovano valore, e tornano alla vigna, come fertilizzante. Il Gruppo processa ogni anno 624.000 tonnellate di scarti: oltre il 99% di questi trova nuova vita e solo lo 0.1% viene inviato a smaltimento. Con quel 99%, Caviro dimostra di saper costruire progetti concreti, riassunti nel Bilancio di Sostenibilità, ma punta a concentrarsi sull’1% - The 1% Chance - che rappresenta un’opportunità: lo slancio verso il miglioramento, la spinta a “rimboccarsi le maniche”, pervasi da un sentimento di urgenza e consapevoli che non c’è più tempo da perdere, lavorando a progetti in cui l’innovazione e la ricerca sono strumenti necessari per consegnare il Pianeta nelle mani di chi verrà dopo.

Il Gruppo – che rappresenta la più grande cantina vitivinicola d’Italia, con 11.650 soci, 27 cantine in 7 regioni d’Italia, 37.300 ettari vitati, 600 mila tonnellate di uva prodotta (l’8,5% dell’uva italiana) – ha avviato un percorso di pianificazione e progettazione di iniziative in ambito Esg, in linea con gli obiettivi di lungo periodo previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

"Esercitiamo un’azione concreta e tangibile su ben 9 dei 17 Sdgs (Sustainable Development Goals), attraverso iniziative e progetti di ampio respiro - afferma SimonPietro Felice, direttore generale del Gruppo Caviro -. Siamo particolarmente orgogliosi dell’impegno sull’obiettivo numero 6 – "Acqua pulita e servizi igienico-sanitari", a cui rispondiamo con il riutilizzo del 40% delle acque di processo (con 470 milioni di litri di acqua recuperata) – e sul numero 15 "Vita sulla terra" – grazie ai molteplici progetti di ricerca e sviluppo, alcuni dei quali messi in atto in collaborazione con l’Università di Bologna”.

Il bilancio di sostenibilità

Grazie al fatturato record pari a 417 milioni di euro, l’anno fiscale 21/22 è da considerarsi positivo a livello di performance complessive di Gruppo. Il mercato italiano rimane il principale punto di riferimento, rappresentando il 70% del totale delle vendite. Il vino incide per il 61% dei ricavi, l’area alcol, mosti e acido tartarico pesa il 21%, mentre la quota relativa al settore energia e ambiente è al 18%. Oltre il 97% del valore generato nel fiscal 21/22 è stato distribuito agli stakeholder, mentre gli investimenti sono stati pari a 23,3 milioni, il 64% dei quali è stato effettuato in ambito ESG.

Operare in armonia con la natura significa rispettare l’equilibrio ambientale, cercando di conservarlo immutato e, ove possibile, di arricchirlo. Il lavoro di Caviro nasce dalla terra e tutela le sue risorse grazie alla riduzione del consumo di acqua, di emissioni climalteranti e attraverso la produzione di energie rinnovabili. Un modello in grado di ritirare, rigenerare e restituire beni al consumatore, semilavorati al settore industriale, energia, biocarburanti e fertilizzanti organici al bene comune, in forma nuova e a basso impatto, con un saving emissivo annuale calcolato in 102.000 tonnellate di CO2.

Caviro Extra, controllata del Gruppo Caviro, guida l’innovazione nella ricerca e sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroindustriale. Ogni anno raccoglie circa 624.000 tonnellate di mosti, fecce, vinacce e reflui che trasforma in 269.000 tonnellate di prodotti destinati a nuovi utilizzi, materia prima per aziende farmaceutiche, alimentari, chimiche, industriali.

Essere il più grande vigneto italiano comporta una precisa responsabilità anche nei confronti della comunità e dei territori. Innanzitutto, garantendo qualità e sicurezza alimentare, come dimostrano le circa 1 milione e 150mila analisi eseguite durante l’anno presso i laboratori interni, poi operando anche con un’attenta selezione dei 4.000 fornitori, il 25% dei quali scelti in ottica ESG, e non da ultimo tutelando le condizioni di lavoro e dell’ambiente circostante, fattori confermati anche dalle certificazioni ottenute in ambito etico-sociale come SA8000 e Equalitas Cantina Sostenibile.

Ricerca

L’impegno di Caviro si concretizza anche attraverso i numerosi progetti di ricerca, attivi o conclusi nel 2022, opera di Caviro e istituti prestigiosi, tra cui Unibo con i suoi molteplici dipartimenti. Progetti che spaziano dalla vite, al vino, ai polimeri plastici biodegradabili fino a tornare alla vigna con i fertilizzanti generati dagli stessi sottoprodotti della lavorazione delle uve.

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