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La disoccupazione non dà tregua: è cresciuta dell'11% in un anno

La disoccupazione nella provincia di Forlì-Cesena è ancora in crescita: al 30 settembre 2012 i disoccupati sono saliti a quota 32.879. E' il numero conteggiato dai Centri per l'Impiego della Provincia di Forlì-Cesena

La disoccupazione nella provincia di Forlì-Cesena è ancora in crescita: al 30 settembre 2012 i disoccupati sono saliti a quota 32.879. E’ il numero conteggiato dai Centri per l’Impiego della Provincia di Forlì-Cesena. L’aumento, rispetto alla stessa data del 2011, è del 10,7%. Nel corso del periodo giugno-settembre 2012, anche per effetto della stagione estiva,  gli scostamenti sul trend della disoccupazione sono stati meno marcati: +1,7% per i maschi, -0,1% per le femmine.

Tornando agli andamenti annuali, si può vedere come, rispetto al 30 settembre 2011, il quadro del lavoro si è indebolito per tutte le categorie sociali: disoccupazione a +13,4% per gli uomini, +8,8% per le donne, +15,4% per gli stranieri, +10,6% per i disoccupati con precedenti esperienze lavorative, +11,6% per gli inoccupati in cerca di prima occupazione. La disoccupazione, in ogni caso, continua a vedere il primato femminile (sono il 56,86% dello stock totale di disoccupati), ma con una lenta riduzione del gap di genere. Forte la presenza di stranieri, che rappresentano il 25,7% dello stock. Se si guarda, poi, alle fasce di età si può vedere quanto la mancanza di lavoro colpisca trasversalmente: i giovani disoccupati dai 19 ai 29 anni sono cresciuti del 13,9%, quelli adulti (30-49 anni) sono aumentati del 7,2% e quelli con oltre 50 anni sono cresciuti, rispetto al 30 settembre 2011, del 16,2%, rappresentando ora circa un disoccupato su quattro. Nel territorio di Forlì-Cesena gli iscritti alle liste di mobilità al 30 settembre 2012 sono in totale 4.324 (+9,3%).
 
Gli avviamenti al lavoro nei primi nove mesi del 2012 sono stati in totale 78.664 (che non rappresentano necessariamente nuove assunzioni), in lieve diminuzione rispetto all’analogo periodo del 2011 (-1,6%). Si tratta, tuttavia, di lavoro in gran parte precario: l’85,8% del totale degli avviamenti è a tempo determinato. I contratti di somministrazione sono aumentati del 27,3%, mentre per effetti di nuove normative vi è stata una sensibile diminuzione dei contratti di apprendistato (-19,9%) e di tirocinio formativo (-53,5%). Segnale positivo è quello che si registra sui contratti a tempo indeterminato, che sono in gran parte col segno più. Rispetto al terzo trimestre 2011 sono aumentati i contratti a tempo indeterminato part-time a favore sia degli uomini (+52,1%, che delle donne (+47,4%), ma su quest’aspetto incide anche la scelta delle aziende di ridurre l’orario di lavoro per mantenere in parziale attività tutte le maestranze. In aumento, ma su cifre assoluto non elevate, anche i contratti a tempo indeterminato con orario pieno a favore dei maschi (+30,7%), mentre risultano in calo per le donne (-11,5%). Tuttavia i contratti a tempo indeterminato rispetto al terzo trimestre 2011 sono passati dall’ 11,4% al 14,2% del totale degli avviamenti.
 
La Provincia di Forlì-Cesena interviene in questo quadro con il Tavolo di Crisi Aziendali, che dal 2009 ad oggi ha effettuato 525 confronti, dei quali 97 riferiti a 46 aziende per il solo 2012. In totale sono state esaminate 331 procedure di cassa integrazione o mobilità con 11.495 lavoratori coinvolti.
 
 
 

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