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Fieravicola, Forlì per tre giorni capitale dell'avicoltura italiana. Ospite anche la Cina

Ritorna alla fiera di Forlì, per la sua 51° edizione, la Fieravicola, la rassegna dedicata ai professionisti dell’allevamento avicolo

Ritorna alla fiera di Forlì, per la sua 51° edizione, la Fieravicola, la rassegna dedicata ai professionisti dell’allevamento avicolo che rende la città di Forlì per alcuni giorni la “capitale” di questo settore dell'agro-alimentare che vede in Romagna numerosi operatori. La manifestazione business to business apre i battenti dal 27 al 29 marzo. “Dalla sua nascita, databile all’inizio degli anni ’50, l’avicoltura - spiega Gianluca Bagnara, presidente della Fiera Forlì - è sempre stata un settore capace di stupire per la sua dinamicità e il suo tasso di crescita. Uno sviluppo improntato alla continua ricerca di nuove tecnologie, capaci di supportare gli allevatori nella propria attività. Forlì e la Romagna tutta sono sempre stati protagonisti del comparto e ancora oggi giocano un ruolo determinante, sia a livello italiano che internazionale”.

Durante Fieravicola, rassegna forte di 200 aziende espositrici delle quali una cinquantina straniere, saranno presenti delegazioni di alto livello provenienti da 16 Paesi, con la partecipazione, fra gli altri, di Yin Chengwen, vicesegretario generale esecutivo della “China animal agriculture association”, principale associazione agrozootecnica cinese, con cui Fiera di Forlì ha iniziato ad intessere relazioni da qualche anno, insieme a Li Jinghui presidente della “China broiler alliance”, punto di riferimento in Cina per la produzione di pollo da carne. Un’opera di internazionalizzazione che ha visto al fianco della Fieravicola la Regione Emilia Romagna ed l'Ice, l’agenzia per la promozione all’estero delle imprese italiane. Ma uno sguardo va anche al settore nazionale dato si parla di un comparto che, fra settore zootecnico e trasformazione, vale 6 miliardi di euro e vanta un primato unico all’interno della bilancia agroalimentare nazionale, visto che ha raggiunto la piena autosufficienza sia per quanto riguarda le carni bianche che le uova.

“La Fieravicola - ricorda il sindaco di Forlì Davide Drei - è l’emblema di quel sistema territoriale che ha permesso alla nostra città di stringere rapporti internazionali e di creare una rete di contatti importante per lo sviluppo dell’economia locale”.  “Senza dimenticare - aggiunge Alberto Zambianchi, Vice Presidente della Camera di Commercio della Romagna - il fatto che Forlì è stata scelta come sede della Commissione unica nazionale per le uova, ulteriore testimonianza della sua rilevanza a livello italiano. Un aspetto che, unitamente agli incoraggianti dati economici del 2018, ci fa ben sperare per il futuro”.

Il contesto è mutato profondamente negli ultimi anni. Oggi sono sempre meno gli attori presenti sul mercato, ma sempre più elevata è la loro ricerca di innovazione, in nome dell’efficienza e delle economie di scala.  La Romagna è un ottimo esempio di queste dinamiche e per molti aspetti è stata ed è un gigantesco laboratorio a cielo aperto in cui sperimentare l’avicoltura di domani, specialmente per la sicurezza alimentare. La salute animale, il benessere in allevamento, le dinamiche economiche del mercato sono da sempre temi al centro dei dibattiti che animano Fieravicola e, per i professionisti del settore, l’appuntamento con Forlì rappresenta un momento di confronto con i colleghi a cui non poter mancare.

“Forlì - dice Stefano Gagliardi - Direttore di Assoavi è diventata negli anni un modello di riferimento per il settore, grazie anche all’impegno dei produttori, molti dei quali riuniti nella nostra associazione, il cui impegno verso l’interprofessione sta portando a concreti risultati.  Durante Fieravicola presenteremo anche il marchio italiano per identificare e qualificare le uova italiane e questo è un altro aspetto che è rilevante segnalare perché è una iniziativa nata proprio per rispondere alle esigenze dei produttori”. Negli anni la fiera ha saputo costruire una rete di contatti con l’estero che l’ha portata a diventare un partner importante per molti Paesi del Nord Africa e dell’Africa Subsahariana, senza dimenticare le relazioni con Russia e Cina.

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