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La noce piace sempre di più: cresce la filiera nel territorio

Confermata la "spigolatura solidale", che per il secondo anno è realizzata in collaborazione con l'ottavo circolo didattico di Forlì

Emilia Romagna sempre più terra della noce. Grazie al Progetto Noci di Romagna, nato 18 anni fa per iniziativa dell'azienda agricola forlivese San Martino e di New Factor, l'azienda riminese specializzata nella lavorazione e nella commercializzazione di snack naturali a base di frutta secca e disidratata, il territorio emiliano romagnolo, infatti, è diventato punto di riferimento per la filiera. Più di 150 ettari di terreni di cui oltre 60 ettari avviati nell'ultima stagione, con importanti investimenti che vedono coinvolte aziende agricole di Forlì, Faenza e Ferrara. I dati sono stati diffusi durante la dodicesima edizione della Giornata della Noce che si è tenuta venerdì all'azienda agricola San Martino di Forlì. Un importante appuntamento di confronto e studio sulla filiera della nocicoltura moderna, irrigua e meccanizzata.

"Quando come San Martino e New Factor abbiamo deciso di farci capofila del progetto Noci di Romagna - spiega Alessandro Annibali, amministratore delegato dell'aziendaagricola San Martino e New Factor -  eravamo consapevoli delle sue potenzialità. I risultati sono una conferma. Ma non ci fermiamo qui: in pochi anni vogliamo triplicare la capacità di smallatura, essiccazione e calibratura, per raggiungere una produzione a pieno regime di circa 2.000 tonnellate nelle tre diverse varietà, Lara, Howard e Chandler (pari al 5% della domanda nazionale). L'investimento complessivo è di 5 milioni di euro fra valore dei terreni, messa a dimora degli impianti e sviluppo di macchinari innovativi ".

Forlì celebra la Giornata della Noce

"Nel 2016, oltre a nuovi 10 ettari di proprietà, abbiamo avviato una serie di investimenti per potere dare un completo supporto alle aziende che fanno parte del Progetto - aggiunge Alessandro Zampagna, direttore Operativo di New Factor - Alla San Martino verrà realizzato un nuovo capannone, verranno utilizzate nuove tecnologie per la selezione, verranno installati essiccatoi più performanti ed una nuova linea di sgusciatura. New Factor, come braccio commerciale del progetto, conferma l'impegno ad a commercializzare tutta la produzione della filiera. In questo modo le aziende che aderiscono al progetto hanno un pieno sostegno in tutte le fasi: dalla produzione, alla lavorazione fino alla vendita". 

Importante per la crescita del Progetto anche la collaborazione avviata con la cooperativa Agrintesa che associa 4.000 produttori di ortofrutta e vino: "La coltivazione del noce è senza dubbio  una buona opportunità per i produttori del nostro territorio,  occorre saper gestire al meglio questa occasione evitando gli errori commessi in passato su altre produzione - commenta Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa - Uno dei punti di forza della nuova nocicoltura nazionale è che stiamo scrivendo un libro che ancora ha le "pagine bianche"; partendo da questo  e  aggregando   sotto un’ unica regia  il maggior  numero possibile di  attori e tutte le fasi della filiera  potremo crescere molto più rapidamente, sviluppare un progetto di marca e qualificazione  delle noci italiane, ottimizzare investimenti  e costi  oltre ad  ottenere un maggior valore aggiunto sul prodotto. L’ obbiettivo non è solo quello di offrire in maniera aggregata il prodotto sul mercato, ma anche  crescere insieme e divenire il gruppo di riferimento per le noci di produzione italiana; non dobbiamo dimenticare che nel nostro Paese il consumo è in continua crescita, i consumatori attuali e quelli futuri  rivolgeranno sempre più le loro preferenze verso un prodotto di qualità e di origine nazionale".

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